Poveri noi, tifosi del pallone, ormai sempre più distanti da stadi, dove non ci vogliono più, sempre più obsoleti e fatiscenti; ma sempre più distanti pure da quello che una volta era sport accessibile praticamente a tutti ed oggi invece fruibile a prezzi la cui crescita è inversamente proporzionale al diminuire dello spettacolo.

Certo vedere la partita in televisione non è come essere allo stadio, ma vuoi mettere, di sera a gennaio/febbraio, la differenza che passa dall’essere comodamente e “caldamente” seduto in poltrona, anziché su una specie di risibile poltroncina di plastica dura, tra spifferi di vento gelido e magari quella pioggerellina fine fine che ti entra nel collo e finisce fino alla punta degli alluci?
L’essere umano si adatta, certo si lamenta, ma siccome è destinato a subire, alla fine tira fuori il portafoglio e paga! Così anche il pallone è diventato sport televisivo …. a pagamento, s’intende, ma il poter seguire anche solo una partita, od unicamente la propria squadra del cuore, poteva essere il male minore.
Poi, inutile dirlo, è subentrata l’ingordigia delle emittenti, spinte da un sempre maggior numero di “affezionati”, così che altro che partita singola …. altro che abbonamento alla singola squadra ….
Suddividiamo la giornata di campionato in tre, a volte anche quattro giorni, e fortuna che si è suddiviso, perché altrimenti avremmo iniziato alle sei del mattino.
Il fatto è che da cosa nasce cosa, e da emittente nasce emittente, apparentemente in lotta tra loro, ma più spesso in combutta: tre partite a tizio, tre a caio e sempronio si becca il resto, così che di abbonamenti ne paghi …. infiniti!
Poi è arrivato il Covid, che ci ha chiusi in casa, ma senza calcio per il medesimo tempo, scoprendo che si vive tranquillamente anche senza pallone, specie se lo spettacolo è di basso livello e serve più come sonnifero che divertimento.
Trasmetti tu che trasmetto anch’io, si è arrivati alla scorsa stagione, diritti aggiudicati ad un nuovo emittente e problemi a non finire: trasmissione che si blocca, pessima qualità di visione, senza parlare di chi la partita te la racconta ed il commento tecnico (ma almeno si può azzerare il volume!!!).
Lamentarsi da parte degli utenti non so quanto sia servito, però ad un risultato si è arrivati: aumento dei prezzi, del 50 ed anche del 100%, sperando almeno che la qualità migliori di pari passo.
Probabilmente il calo degli spettatori paganti ha suggerito di adeguare le tariffe, ma di questo passo in quanti continueranno a sedersi davanti al televisore? Anche perché le stesse percentuali relative ai costi, sono riferite ad un problema vero: arrivare con stipendio e pensioni a fine mese!
Pantalone è sempre quello che paga, ma fino a quando, specie con questo calcio?
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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