Serena con Arrigo Sacchi

Il Mondo si evolve, va avanti, più o meno velocemente ma comunque avanti, ed il calcio non può che adeguarsi, anche se pensare che stia diventando, o sia già, come il Football Americano pare un’esagerazione, salvo ritenere che rispetto ad un passato anche recente siano diminuite le capacità e la bravura di certe figure centrali del sistema pallonaro.

Magari sono io che sbaglio, ma a leggere l’elenco delle persone che compongono gli staff tecnici odierni, è come fare l’appello dei presenti in un corso aziendale in tempi senza Covid, dieci/quindici persone cui devi aggiungere massaggiatori e magazzinieri ed allora diventa un plotone che, nel momento del riscaldamento non capisci cosa ci fanno ed a cosa servono.
Sono tornato un po’ indietro con il tempo, per vedere l’evoluzione (o forse l’involuzione?) delle cose, partendo dal Milan di Rocco del 67/68, quello vincitore di Campionato e Coppa Coppe, oltre ad essere finalista in Coppa Italia; ebbene, in quel Milan c’erano Nereo Rocco, il suo secondo Marino Bergamasco e Cesare Maldini a dare una mano.

Qualche anno dopo, 89/90 (Milan secondo in Campionato, ma vincitore di Champions, Intercontinentale e Supercoppa UEFA), Arrigo Sacchi era l’allenatore, Italo Galbiati il suo secondo, Pietro Carmignani ad allenare i portieri e Vincenzo Pincolini quale preparatore atletico; poco diverso il Milan 2002/03 (terzo in Campionato ma vincitore di Champions e Coppa Italia), con Carlo Ancelotti in panca, Giorgio Ciaschini e poi Mauro Tassotti a fare da secondo, Villiam Vecchi preparatore dei portieri e questa volta tre persone (Mauri, Tillson e Tognaccini) preparatori atletici.

Da lì passiamo al 2015/16 (rossoneri settimi in Campionato e finalisti in Coppa Italia), con Sinisa Mihajlovic e poi Cristian Brocchi in panca, Nenad Sakic e quindi Alessandro Lazzarini a fare da secondo, Alfredo Magni allenatore dei portieri, tre collaboratori tecnici (di cui uno all’area video) e due preparatori atletici, ma visti i risultati di quel Milan e di quelli precedenti cosa ci stava a fare tutta quella gente? Confusione?

Qui mi fermo, non senza sottolineare che lo staff tecnico dell’ultima Juve, quella di Sarri per intenderci, comprendeva ben quattordici persone, di cui tre allo SPORT SCIENCE ed altrettante al MATCH ANALYSIS, ma visti i risultati … Scudetto sì, ma il resto? … davvero con quell’utilità tanto sbandierata come organizzazione?

Visto che oggi si parla (l’ho letto qualche giorno fa) di Alessandro Nesta quale eventuale collaboratore di Pirlo per l’organizzazione della difesa, ecco che arriviamo al Football Americano, che però mi pare un altro tipo di gioco, ma probabilmente sono io che sbaglio, anche se il pensiero che Nereo Rocco, e non solo lui, fosse un’altra cosa continuo ad averlo…

Oggi mi sa che tra tattici, collaboratori tecnici, analisti, chi si occupa della difesa e chi della “mente”, più che un allenatore serva un vigile urbano, che con tutto sto traffico da regolare invece che in un campo di calcio sembra di essere al centro di Roma la vigilia di Natale! Salvo che il calcio sia davvero diventato una scienza e serva Einstein invece di Rocco per far correre undici bipedi (tecnicamente sempre più scarsi)!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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