CAMPER CONTRO IL BULLISMO E CYBER RISK MOIGE MOVIMENTO ITALIANO GENITORI A DIFESA DEI BAMBINI

Baby gang dal coltello facile, bullismo e cyberbullismo, videodipendenza, indolenza, ignoranza, assenza di valori. È il repertorio di espressioni usate per definire un certo universo giovanile. Nelle cronache degli ultimi tempi, quasi quotidianamente, riportiamo il quadro preoccupante di una violenza spesso incomprensibile. Comportamenti aggressivi da parte degli adolescenti, difficoltà delle famiglie, l’assenza della scuola e delle attività sportive. Da qui il passo è breve.
Pistola alla tempia e una chiara minaccia: se non mi dai tutto quello che hai, ti ammazzo. Questo è uno dei tanti modi con i quali un gruppo di criminali minorenni aggrediva i coetanei per rapinarli.

La Polizia di Stato di Udine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Trieste, ha indagato sui numerosi episodi di violenza messi a segno in città nei mesi scorsi. Al termine di un’operazione denominata “Generazione Z” sono state eseguite quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni accusati di essere responsabili di rapine aggravate, tentate rapine, atti persecutori e lesioni personali nei confronti dei coetanei. Un 15enne e un 16enne sono finiti in istituti penali minorili mentre due ragazzi di 15 e 17 anni sono stati collocati presso comunità per minori. Eseguite anche perquisizioni locali e personali nei confronti di altri dieci minorenni di età compresa tra i 15 e i 17 anni, coinvolti nelle indagini. Numerosi gli episodi analizzati dagli investigatori della polizia.

I giovani criminali si muovevano sempre in gruppo, a volte anche con l’aiuto di maggiorenni, in modo da poter far leva sulla forza intimidatrice del branco che dissuadeva le vittime da qualsiasi velleità di reazione. I luoghi scelti per i raid erano i punti di maggiore aggregazione dei teenager di Udine come fast food, giardini pubblici, stazione dei treni e delle corriere. Gli indagati, dopo aver minacciato o picchiato la vittima prescelta, si appropriavano di qualsiasi cosa di valore come catenine e orecchini d’oro, da rivendere al compro oro della zona, cellulari, borselli, monopattini o denaro. A volte il bottino erano semplici panini, cappellini o scarpe di marca, altre volte le aggressioni erano fine a se stesse, con il solo scopo di bullizzare e incutere paura nelle vittime. In alcuni casi i colpi erano messi a segno utilizzando una pistola, poi rivelatasi un giocattolo.

Alcuni degli indagati avevano un coltello a serramanico. In uno degli episodi analizzati, la vittima è stata picchiata perché si era rifiutata di commettere un furto di vestiti in un centro commerciale. In fondo sono dei poveracci, nullità, esseri privi di carattere, educazione, rispetto, che si mascherano da prepotenti perché nella loro incapacità di far funzionare il cervello, ammesso e non concesso che ne abbiano uno, cercano di imporsi mediante la violenza e l’intimidazione. Altra dimostrazione che il branco è per chi da solo non è nessuno.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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