I PARTE

La sua vita ha racchiuso buona parte del XX secolo, e anche molti degli stili musicali classico moderni, influenzando, altri compositori sia durante che dopo la sua vita. Fu anche sistemata una stella a suo nome al n°6340 di Hollywood Walk of Fame, a Los Angeles in California.
Nella carriera di Stravinsky si possono distinguersi a grandi linee tre periodi stilistici; il periodo russo, il periodo neoclassico, il periodo dodecafonico o seriale.
Il periodo russo stilistico, prese avvio quando a vent’anni, Stravinsky, conobbe Rimskij Korsakov diventando suo allievo di composizione. Dopo la tradizionale Sonata per pianoforte e la suite Le Faune et La Bergere’, nella Sinfonia in mi bemolle, dedicata al suo maestro, Stravinsky rivelò, in nuce, sia un’assimilazione del patrimonio musicale, con cui era venuto a contatto, sia alcune delle sue caratteristiche che si manifestavano in maniera folgorante da lì a poco.

Nel 1908 con l’opera Blogue Fantastique, lo scherzo Fantastico, che presenta ancora influenze dell’impressionismo francese, e con lo scintillante Feu d’Artifice, la personalità del musicista russo si fa finalmente strada. Nello stesso anno scrive il Canto Funebre per la morte del musicista compositore Rimskij Korsakov, opera andata perduta e ritrovata solo solo nel 1909, I suoi lavori vengono notati dall’impresario Djagilev che decide di affidargli la composizione di un balletto su una fiaba russa, l’Uccello di Fuoco del 1910, presentato per la stagione teatrale di quell’anno, nello stesso anno fu presentato all’opera di Parigi, ed ebbe un grande successo e rese immediatamente celebre il compositore Stravinsky.
I colori scintillanti devono ancora molto al Rimskij Korsakov de Il Gallo d’Oro, ma l’abilità nella strumentazione, la frenesia quasi “barbara” della musica, il sapiente uso di combinazioni polifoniche sono caratteristiche dello stile di Stravinsky.

È con il successivo balletto, Petruska del 1911, commissionato da Djagilev, che il compositore russo trova definitivamente la sua cifra stilistica.
Il dinamismo della musica che impressiono’ Debussy, l’utilizzo di temi tratti dal folclore popolare russo, la politonalità ottenuta sovrapponendo due accordi di tonalità diverse, sono solo alcune dell’innovazione fondamentali che Stravinsky introdusse nella sua partitura.
Già nelle sue opere si sentivano negli arrangiamenti orchestrali le musiche contemporanee del Novecento.
Nello stesso anno il musicista scrisse un’altra opera, una cantata intitolata Le Roi des Etoiles, uno dei suoi lavori più complessi e problematici, di difficile esecuzione che restò per molto tempo misconosciuto. Sarà con la terza opera, il balletto, La Sagra della Primavera del 1913, che Stravinsky otterrà la fama universale raggiungendo l’apoteosi del suo “periodo russo”.

Con quest’opera infatti il musicista si accosta in maniera decisa alle sue radici e alla sua cultura russa, prendendo ispirazione da riti e antiche melodie. Nel balletto il compositore mette in scena il rito pagano di inizio primavera proprio della Russia antica: una giovinetta veniva scelta per ballare fino allo sfinimento e la sua morte era un sacrificio offerto agli dei per renderli propizi in vista della nuova stagione.
Molti i paesaggi famosi, ma due degni di particolare nota: le note di apertura del brano, sono suonate da un fagotto con note all’estremo del suo registro, quasi fuori estensione e l’accordo martellato è ripetuto di otto note eseguite dagli archi e dei corni francesi in contro tempo.

La “rivoluzione del sacre” fu veramente una battaglia a teatro, alla prima rappresentazione, e un innovamento totale della musica. La partitura sorprese e scandalizzo’ con la sua potenza di suono, il suo ritmo implacabile, per l’argomento della tonalità che giunse a numerosi personaggi politonali.
L’uso innovativo della dissolvenza, le invenzioni timbriche, una partitura che procede per blocchi sonori in cui esiste sviluppo delle melodie, sempre solo espresse e ripetute, hanno fatto de Le Sacre du Printemps uno dei punti fermi della musica di ogni tempo.

Dopo alcune brevi composizioni di carattere vocale, tra cui Le Berceuses du Chat, è un ciclo di quattro canzoni per contralto e tre clarinetti composto dal musicista russo tra il 1915 e il 1916 vi si riferisce solitamente col suo titolo francese. Il testo originale è in lingua originale russa, vengono più spesso eseguite nella traduzione francese dello scrittore svizzero Charles Ferdinand Ramuz, amico di Stravinsky, realizzata di comune accordo con il compositore russo nel 1914 terminò l’opera lirica Le Rossignol di cui aveva già scritto il primo atto nel 1907; da questo lavoro il musicista trarrà il poema sinfonico Le Chant du Rossignol nel 1917.

Le Chant du Rossignol, è una fiaba musicale del compositore russo scritta fra il 1907 e il 1914. È la prima opera teatrale del musicista ed anche uno dei suoi lavori più affascinanti. Il libretto si basa su una favola di Hans Cristian Andersen, L’Usignolo dell’imperatore ed è stato scritto dal compositore stesso e da Stepan Mitussov, di cui aveva già scritto il primo atto nel 1907; da questo lavoro il musicista russo compone il poema sinfonico Le Chant du Rossignol.
Sempre nel 1914 il compositore iniziò a comporre l’opera dal titolo Les Noces che terminerà in forma pianistica nel 1917 e la terminerà definitivamente nel 1923.

Il lavoro definitivo “scene coreografiche russe con canto e musica”, ha per oggetto la celebrazione di sposalizi paesani secondo le tradizioni.
Con Renord, storia burlesca cantata e rappresentata, nel 1917 Stravinsky inaugura un nuovo tipo di rappresentazione, il teatro da camera, genere che troverà il suo esempio più rappresentativo ne l’Historie du Soldat del 1918. L’opera, che è “una storia da leggere e recitare in due parti, riassume tutte le esperienze accumulate dal musicista fino da allora, dell’impressionismo alla politonalità dal cabaret al jazz, genere a cui il compositore si stava interessando proprio in quegli anni.

Alcune delle opere del periodo russo sono state accostate al cubismo; sono state trovate analogie proprio tra l’evoluzione del linguaggio di Stravinsky e quello Picasso, accostando questo periodo del compositore ai periodi rosa e blue del pittore spagnolo.
E comunque difficile stabilire un parallelismo tra i due artisti; in effetti Stravinsky modifica in una qualche maniera l’armonia tradizionale con la politonalità, ugualmente Picasso crea un dislocamento dell’unità di un dipinto con la tecnica cubista, ma l’impatto visivo risulta più forte di quello che può essere l’ascolto di musica che comunque non rompe totalmente con l’armonia tradizionale.

Al contrario jazzistico non sfuggì Stravinsky che aveva manifestato senza riserve la attrazione per il Ragtime più autentico.
L’influsso sul compositore si palesa maggiormente nella sua Histoire du Soldat, ancora di più nel suo Ragtime per 11 strumenti e in piano Rag Music del 1919: brano – quest’ultimo – che il grande pianista polacco Arthur Rubistein rifiutò di suonare anche se scritto e pensato per lui dall’autore russo, perché troppo percussivo per la propria indole.
Il periodo russo stravinskiano termina con l’opera buffa Mavra in un atto, composta dal musicista russo fra il 1921 e il 1922.
Il libretto è di Boris Kochno, tratto dalla novella nella versione La Casetta di Kolomna dello scrittore Puskin. Il lavoro è dedicato alla memoria di Puskin, Glinka e Cajkovskij.

L’opera segnala la fine del periodo russo del compositore e preannuncia, per alcuni aspetti, alcuni elementi della sua poetica neoclassica, secondo le intenzioni del musicista, l’opera Mavra fu concepita nella scia di una tradizione russo-italiana, preannunciando alcuni elementi del suo accostamento alla Musica occidentale.

Igor Federovic Stravinsky, anglizzato e francesizzato in Igor Stavinsky, nasce Laomonosov il 17 giugno del 1882 è stato un compositore e direttore d’orchestra russo, dopo aver preso la cittadinanza francese nel 1934, divenne poi statunitense nel 1945.
La maggior parte dei suoi lavori rientra nell’ambito del neoclassicismo, il neoclassicismo musicale è un termine che fa riferimento a una corrente della musica colta che si è affermata fra gli anni Venti e Trenta del Novecento, in opposizione alle sperimentazioni attuali e dodecafoniche; i neoclassici rifiutavano anche le poetiche sentimentalistiche ed espressive proprie della musica romantica, rivolgendosi piuttosto ai grandi modelli sonori e tecnici rinascimentali, barocchi e classicisti.

Nell’ambito del neoclassicismo prima della serialità poi, per il serialismo, serialità o musica seriale si intende una tecnica compositiva che preordina in successioni stabilite, dette serie, uno o più parametri musicali, ma la popolarità di Stravinsky presso il grande pubblico si deve ai tre balletti composti durante il suo primo periodo e creati in collaborazione con la Compagnia dei Balletti Russi che fu una compagnia di danza classica, che dopo essersi esibita per alcune stagioni a Parigi in Francia, fu fondata dall’impresario Sergej Djagilev: L’Uccello di Fuoco nel 1910, Petruska nel 1911 e La Saga della Primavera nel 1913, Opere che reinventarono il genere musicale del balletto.

Stravinskij scrisse per ogni tipo di organico, spesso riutilizzando forme classiche. La sua opera omnia include composizioni d’ogni genere dalle sinfonie alle miniature classiche strumentali. L’autore è compositore russo ottenne anche grande fama come pianista e direttore d’orchestra, dirigendo spesso le sue composizioni.
Scrisse un’autobiografia dal titolo: “Chronique de ma Vie” Un saggio teorico che racchiude una serie di lezioni tenute presso l’università di Harvard a Cambrige, nello Stato del Massachusetts, negli Stati Uniti nell’anno accademico 1939-1940 intitolato Poetica della Musica.Tipico russo cosmopolita, Stravinsky fu uno dei più apprezzati compositori del XX secolo, sia nel mondo Occidentale che nel suo paese d’origine. Stravinsky nacque a Aranienbaum, oggi Lamanosov, nelle vicinanze di San Pietroburgo, in Russia, il 17 giugno del 1882. La sua infanzia, dominata d’un padre autoritario, fu la cosa più lontana dall’artista cosmopolita che sarebbe poi divenuto.

Terzo dei quattro figli, ebbe sempre rapporti difficili in famiglia. Trascorse i lunghi inverni nell’appartamento di città e le brevi estati in campagna, a Ustyluh, riportando felici ricordi tra cui i canti delle donne dei villaggi che rimasero impressi indelebilmente nella sua memoria.
Anche se il padre, Fedor Ignat’evic Stravinsky, era un celebre cantante Basso del Teatro Mariinnskij, un celebre teatro di San Pietroburgo, il giovane Igor non si dedicò alla musica fino all’età di nove anni quando intraprese lo studio del pianoforte; i suoi progressi furono rapidi, iniziò presto ad improvvisare e a leggere spartiti d’opera. A cui si dedicò senza convinzione, laureandosi tuttavia nel 1905; continuò comunque per proprio conto gli studi di armonia e contrappunto e di pianoforte con Madame Khachperova, che era stata alunna di Anton Rubistein, anch’esso compositore russo.
All’università Stravinsky conobbe il figlio di Nikolaj Rimskij-Korsakov, Vladimir, che divenne suo buon amico e che nel 1902, gli fece conoscere il padre.

Rimskij lo accolse inizialmente con riserva e gli sconsiglio’ di iscriversi al conservatorio; in seguito, però, accettò si dargli lezioni private e lo prese come allievo.
Il legame fra Stravinsky e il suo maestro Rimskij-Korsakov, avvenuto nel 1908 fu sempre caratterizzato da un grande affetto reciproco, anche se Stravinsky stesso ammise di ritenerlo piuttosto superficiale sia come uomo che come musicista.
Stravinsky si considerò sempre autodidatta in qualità di compositore; pur avendo avuto insegnamenti preziosi sull’armonia e sull’orchestrazione, non ritenne Mai Rimskij-Korsakov all’altezza in materia di composizione.
Il giovane Igor frequentò fin dall’infanzia la cugina Katerina Nassenko; furono sempre insieme molto uniti, si resero conto che un giorno si sarebbero sposati e si fidanzatino nell’ottobre del 1905.

Un ordinamento governativo però proibiva il matrimonio fra cugini e i due giovani dovettero trovare un prete disposto a officiare la funzione senza i documenti previsti; le nozze furono celebrate il 24 gennaio del 1906 vicino alla città di San Pietroburgo, nel villaggio di Novaja Derevnji, furono presenti solo i due testimoni, Andrea Vladimir Rimsky-Korsacov.
Il viaggio di nozze fu fatto in Finlandia nella città di Imatra situata nella regione della Corelia Meridionale, località celebre per le cascate, dove il musicista russo inizio a ideare la composizione di una suite di canzoni.
Igor e Katerina ebbero quattro figli; la tradizione artistica della famiglia proseguì con i due figli maschi, Theodore sarà un pittore, mentre Soulima sarà un musicista e accompagnerà spesso il padre nei suoi concerti.
Dopo le nozze Stravinsky continuò a studiare con il maestro; i primi studi ebbero come risultato nel 1907 la Sinfonia in mi bemolle, opera convenzionale che presenta ancora molte influenze della musica di Rimskij-Korsacov il suo maestro, e la suite di canzoni Le Faune et la Bergere, iniziata a Imatra città dello Stato finlandese e dedicata alla moglie.

L’incontro con Sergej Djagilev impresario teatrale portò al musicista russo i primi successi.
Seguirono due lavori sinfonici, Feu d’Artifice e lo scherzo Fantastique, entrambi del 1908; queste ultime opere attirano l’attenzione di Sergej Djagilev, detto Serge, che lo ascoltò ai Concerti Ziloti il 6 febbraio del 1909 a San Pietroburgo.
Alla morte del maestro, Stravinskij, sinceramente addolorato, compose in sua memoria un’opera strumentale e coro, il Canto Funebre. Nel 1909 Djagilev gli commissionò l’orchestrazione di due brani di Chopin, compositore e pianista russo per il suo balletto Les Sylphides, ma subito dopogli chiese di realizzare una composizione di un balletto originale, dal titolo L’Uccello di Fuoco, tratto da una fiaba russa.

Il compositore russo che aveva già iniziato la stessa stesura di un’opera, Le Rossignol, l’usignolo, fiaba musicale in tre atti scritta fra il 1907 e il 1914. È la prima opera teatrale di Stravinsky, ed è anche uno dei suoi lavori più affascinanti, mise da parte questo lavoro e si dedicò alla scrittura del balletto che terminò nel maggio del 1910. Stravinsky nel mese di giugno lasciò la Russia per recarsi a Parigi per la prima rappresentazione della suo opera realizzata dalla Compagnia dei Balletti Russi, di Sergej Djagilev e con la coreografia di Michail Fokin. Il successo fu notevole e Stravinsky divenne subito celebre ponendosi all’attenzione della vita musicale europea, fu in questo occasione che conobbe Cloude Debussy, con rimase sempre amico fino alla scomparsa del compositore francese, avvenuta nel 1918.

Il musicista si trasferì in Svizzera con la famiglia e l’anno seguente con l’opera Petruska, balletto in quattro scene, composto fra il 1910 e il 1911.
Fu una delle prime creazioni del coreografo Michel Fokine realizzata per la Compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djagilev. Il musicista russo compose poi un’opera in cui le sue caratteristiche musicali di delinearono nettamente.
Sarà con La Sagra della Primavera che il Stravinsky si porrà all’attenzione mondiale: la sua prima rappresentazione, avvenne’ il 29 maggio del 1913, su coreografie di Voslav Nizinskij, resterà famosa come la Battaglia del Sacre, ottenendo un successo clamoroso tra liti furibonde, insulti, denigrazione ed entusiasmo delle avanguardie.

Nel 1914 il compositore fece l’ultimo viaggio in Russia, dopo di che, a causa dello scoppio della guerra e successivamente la Rivoluzione d’ottobre, la fase finale è decisiva iniziata nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segnò dapprima il crollo e poi l’instaurazione della Repubblica Sovietica, fu costretto a stabilirsi in europa, in Svizzera, lasciando tutti I suoi beni il patria, ed affrontare notevoli difficoltà economiche.
In questo difficile periodo fu aiutato da amici, in seguito riuscì poi ad attirare i committenti e molte delle sue opere furono da allora scritte per occasioni specifiche e generosamente retribuite.

Dopo l’opera La Sagra della Primavera Stravinsky abbandonò le composizioni scritte per grandi compagini orchestrali e realizzò opere per un numero ristretto di organico strumentale sia orchestrale che per balletti; questo era dovuto sia al fatto che con la guerra l’attività della Compagnia dei Balletti Russi si era interrotta, sia perché gli scarsissimi finanziamenti non permettevano grosse realizzazioni di spettacoli.

Con due amici amici, lo scrittore svizzero Charles Ferdinand Ramuz e Ernest Anserment direttore d’orchestra svizzero, realizzò allora uno spettacolo ambulante, un piccolo teatro itinerante che si spostò di paese in paese; nacque così in questo periodo L’Historie du Soldat, nel 1918, la storia si basa sulla lettura e la danza in due parti, opera da camera composta da Stravinsky, su libretto in francese dell’autore Charles Ferdinand Ramuz.

Il progetto dello spettacolo fu però bruscamente interrotto dell’epidemia di influenza spagnola, altrimenti conosciuta come la spagnola o la grande influenza, insolitamente mortale, che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo, che colpi anche il compositore russo e gran parte dei suoi amici collaboratori. Una volta guarito, durante un viaggio a Parigi, il musicista riprese i contatti con l’impresario Djagilev che si adoperò per farlo di nuovo collaboratore con La Compagnia dei Balletti Russi. Il musicista mostrava un inesauribile desiderio di arte e di letteratura ed era sempre disponibile a lavorare con artisti e musicisti; questo desiderio si manifesto’ in molte delle sue collaborazioni parigine.

Djagliev gli propose di realizzare un nuovo balletto su musiche di Pergolesi, Giovanni Battista Draghi, detto Pergolesi egli è stato un compositore organista e violinista italiano di opere e musica sacra dell’epoca barocca, tra I massimi rappresentanti della scuola musicale napoletana, principalmente nel campo dell’opera buffa; per realizzarlo Stravinsky collaborò con Pablo Picasso per l’allestimento delle scene e per i costumi; la nuova opera Pulcinella, un balletto, scritto tra il 1919 e il 1920, su musiche di Giovanni Battista Pergolesi; il titolo originale “Ballet avec Chant Pulchinella”.

Questa è stata la prima opera importante del periodo neoclassico dell’autore italiano, l’opera fu terminata nel 1920.
La vita in Francia per Stravinsky arrivò dopo la prima rappresentazione teatrale di Pulcinella, il musicista russo lasciò definitivamente la Svizzera per stabilirsi in Francia, soggiornando inizialmente in Bretagna nella cittadina di Carantec. Questo avvenimento segnò notevolmente la sua vita e la sua attività, aprendo un nuovo periodo più completo per la sue conoscenze, i viaggi e gli interessi vari e lo portarono anche ad essere interprete delle proprie composizioni in molti concerti.

Durante l’inverno si trasferì con la famiglia a Garches, un comune francese situato nel dipartimento dell’Hauts de Seine nella regione dell’illecito de France, dove terminò l’anno seguente le sinfonie di strumenti a fiato, scritte in memoria di Debussy.
Nell’estate del 1921 soggiornò per diverse settimane a Londra fu rappresentata una suo opera, La Sagra della Primavera; qui con l’impresario Djagilev progettò un nuovo lavoro basato su una novella di Puskin, celebre poeta, saggista scrittore e drammaturgo russo, l’opera buffa Manvra un opera italiana. Si sviluppò a Napoli nella prima metà del secolo XVIIII come opera comica e da lì migro’ a Roma e nel Nord Italia. Famosi compositori, tra cui Mozart e, nella prima metà del XIX secolo, Rossini e Donizetti, diedero un grande contributo allo sviluppo di questo genere operistico.

Spesso scambiata con l’operetta un genere che prese piede nei decenni successivi. Ultima composizione di ispirazione russa di Stravinsky.
Alla fine dell’estate del 1921 il musicista russo si trasferì spostandosi a Anglet, comune francese situato nel dipartimento del Pirenei Atlantici, nella regione della Nuova Acquitania presso il comune di Biarritz; durante l’inverno lavorò ancora nella città di Mavra e fece diversi viaggi a Parigi per impegni presi con la Casa Musicale Pleyel, celebre azienda produttrice di pianoforte, organi e clavicembalo e a Montecarlo dove si stavano svolgendo le prove di una sua altra opera, il balletto, Renard, Historie burlesque Chantee et Jouee, un balletto da camera in un atto, opera scritta da Igor Stavinsky tra il 1915 e il 1916.

Nel 1923 vi fu la rappresentazione dell’opera il balletto Les Noces, scene coreografiche russe con canti e musica, scritta fra il 1914 e il 1923, l’opera fu realizzata dalla Compagnia dei Balletti Russi dell’impresario Djaghilev con la coreografia di Bronislava Nijinska, opera a cui il musicista russo lavorava già da alcuni anni.
Il clima oceanico di Biarritz non piaceva molto a Stravinsky e per questo motivo egli decise di spostarsi ancora questa volta andò nella città di Nizza, nell’autunno del 1924.

Il 1925 fu l’anno del primo viaggio del musicista negli Stati Uniti, rimase due mesi per una serie di concerti.
Rientrato in Europa, in Francia compose tra il 1926 e il 1927 l’opera oratorio, Aedipus Rex, collaborando per il testo con Jean Cocteau, poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, scrittore, librettista, regista e attore francese.
Viaggiando moltissimo, Stravinsky divenne presto un cosmopolita, rivelando un notevole istinto per le questioni di lavoro; per il suo carattere e la sua semplicità d’animo dimostrò di sentirsi a proprio agio rilassato in compagnia di qualsiasi persona in molte grandi città. Da Parigi Venezia, Berlino, Londra e New York: tutte ispirarono sue apparizioni con successo, sia come pianista che come direttore d’orchestra.

La maggior parte delle persone che lo conoscevano per via delle sue performance pubbliche ne parlava come di una persona cortese, gentile e servizievole. Otto Klemperer direttore d’orchestra e compositore tedesco, cugino dello scrittore e filosofo Victor Klemperer, che conosceva bene anche Schoenberg compositore austriaco naturalizzato americano.

Segue seconda parte…

A cura di Alessandro Poletti – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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