E’ tempo di consuntivi, nel Campionato di Serie A, e di pagelle, ma questa volta vogliamo proporvi due novità, la prima è affiancare le classifiche del girone d’andata e quella del ritorno, dato che quella finale è noto ed arcinota, per la seconda invece vi proporremo solamente un giudizio delle venti protagoniste, lasciando al vostro giudizio i voti.
Partiamo dunque con le classifiche e con numeri che spesso sono impietosi nei confronti di formazioni che si sono perse letteralmente per strada, rischiando e salvandosi probabilmente perché … così “doveva” andare!

Andata: Napoli 48, Juventus 48, Inter 41, Lazio 40, Roma 40, Sampdoria 31, Fiorentina 27, Atalanta 27, Udinese 27, Torino 25, Milan 25, Bologna 24, Sassuolo 21, Cagliari 20, Genoa 18, Spal 15, Crotone 15, Verona 13, Benevento 5.

Rirono: Juventus 47, Napoli 43, Milan 39, Roma 37, Atalanta 33, Lazio 32, Inter 31, Fiorentina 30, Torino 29, Sampdoria 23, Genoa 23, Spal 23, Crotone 20, Chievo 19, Cagliari 19, Benevento 17, Bologna 15, Bologna 15, Udinese 13, Verona 12.

E veniamo adesso ai giudizi:
JUVENTUS – arrivano il settimo Scudetto e la quarta Coppa Italia consecutiva, finalmente con un avversario per il tricolore degno sino quasi alla fine; in Champions combina un pasticcio a Torino ed a Madrid fa scoppiare una bella bomba per un rigore contro al novantaduesimo, forse perché a casa propria fa quasi immancabilmente…il Real!
NAPOLI – non basta il record dei punti per riportare lo Scudetto sotto l’ombra del Vesuvio dopo quelli targati Maradona; Sarri è un bravissimo allenatore ma se oltre a lamentarsi avesse ruotato un po’ di più i componenti la rosa non era meglio? Concentrarsi sul campionato non ha pagato ed alla fine…Avanti Ancelotti!
ROMA – un po’ altalenante ma conquista un ottimo terzo posto, cosa non proprio sicura ad inizio stagione; anche i giallorossi si lamentano per l’uscita dalla Champions, ma seguendo le partite si può ridurre tutto ad un episodio?
INTER – ad un certo punto pareva dovesse essere in lizza per il tricolore, poi è tornata più o meno l’Inter delle ultime stagioni, sprecando ma strappando con i denti l’ultimo posto Champions ad una Lazio più bella a vedersi, ma si sa, nel calcio contano i gol ed alla fine ha avuto ragione Spalletti!
LAZIO – meritava probabilmente di più, ma, come detto prima, fare tanti gol è importante, ma pure prenderne pochi e spesso la formazione di Inzaghi si è persa sul più bello; ed al proposito non può passare nel dimenticatoio l’esclusione ad opera degli austriaci del Salisburgo dall’UEFA; pazienza fosse stato il Real, ma tre reti in quattro minuti da un’austriaca …
MILAN – prova a rimediare con Gattuso alla pochezza dell’era Montella, ma questo non basta e deve accontentarsi dell’Europa di “secondo piano”; certo il mercato estivo preludeva a ben altro, ma le parole contano sempre nulla rispetto al campo. Come non bastasse c’è sempre la situazione finanziaria che l’UEFA ha di fatto bocciato e potrebbe portare a sanzioni pesanti.
ATALANTA – vende molti dei migliori ma fa un altro miracolo in Campionato e non sfigura, anzi, in Europa ed in Coppa Italia; evidentemente Gasperini sa cavare il meglio da chiunque, ma adesso è ora di non smembrare ulteriormente il giocattolo!
FIORENTINA – la tragedia di capitan Astori ha segnato la stagione viola; grande reazione immediata con filotto di vittorie e poi l’andamento lento delle ultime giornate in cui i ragazzi di Pioli hanno abbandonato il sogno europeo; nel complesso un’annata positiva, considerato anche il mercato estivo non del tutto all’altezza delle ambizioni dichiarate.
TORINO – il girone d’andata ha condizionato il torneo granata, dove Belotti da “eroe” è diventato quello da vendere! Di sicuro si è atteso troppo a mandar via Sinisa e Mazzarri ha cercato di compattare un gruppo che non sempre ha risposto in maniera adeguata; di sicuro a Torino servirebbe un po’ più di equilibrio e smetterla di dare colpe a ….muzzo e per partito preso!
SAMPDORIA – andata da protagonista e ritorno da solita formazione di mister Giampaolo, il quale è tanto osannato quanto incapace di dare continuità di rendimento e risultati alle proprie formazioni, e fortuna che San Quagliarella ha spesso tolto le castagne dal fuoco ai suoi!
SASSUOLO – Politano non va via a gennaio ed il Sassuolo ringrazia con inchino, perché senza le reti del ritrovato bomber le cose sarebbero state ben diverse; la dirigenza buca di brutto la sostituzione del mister, con Bucchi che viene licenziato dopo nove sconfitte in quattordici turni, in luogo di Iachini che non sarà un fenomeno ma sa come gestire i problemi; il finale migliora la classifica, ma della bella formazione di un paio di stagioni fa rimane davvero ben poco!
GENOA – altra formazione che buca l’allenatore, e si che Juric aveva già “dato” la stagione prima, ma evidentemente sbagliare una volta sola non basta ai rossoblu; Ballardini riesce invece a far quadrare le cose, anche se, alla solita maniera italiana, la squadra molla una volta raggiunta la salvezza.
CHIEVO – nove punti nelle ultime tre giornate bastano per la salvezza, ma bastano allo stesso tempo per far dire a mister Lanna di aver allenato una “squadra di uomini”? Probabilmente il buon Rolando Maran aveva fatto il suo tempo, ma se così ce ne si è accorti a tre giornate dalla fine?
UDINESE – un’altra delle “miracolate” delle ultime giornate, quando sulla panca friulana è stato fatto sedere Igor Tudor e, tra mille paure e tormenti, è arrivata la salvezza che, a leggere la classifica del girone di ritorno, è parsa del tutto immeritata.
BOLOGNA – anche qui c’è poco da salvare ed il licenziamento di Donadoni è la conseguenza di tre stagioni passate ad aspettare la gara successiva di settimana in settimana; vedere sempre i soliti errori ed il gioco melenso espresso dai rossoblu ha stancato persino il competente pubblico bolognese, che non può certo gioire di una squadra che ha perso ben 21 partite in stagione!
CAGLIARI – magari poteva finire peggio, ma davvero Lopez è meglio di Rastelli? La controprova non c’è ed il Cagliari può festeggiare la salvezza, però occorre dare una svolta, perché se ci si vuole divertire e fare bel gioco serve davvero ben ben altro!
SPAL – è la sola neopromossa a salvarsi ed era stata in B una sola stagione, quindi onore al merito ed applausi perché la formazione spallina ha spesso messo in mostra un gioco divertente, vincendo partite importantissime contro le dirette rivali e facendo bene anche contro avversarie ben più quotate.
CROTONE – una salvezza pressochè miracolosa ed una gioia che non si ripete, nonostante i calabresi abbiano sempre lottato al meglio delle loro possibilità; Zenga per Nicola, dimessosi, non ha prodotto il secondo miracolo consecutivo e se proprio si vuole, per recriminare bisogna tornare alla sconfitta casalinga contro la Spal, risultato che ha deciso tra retrocessione e salvezza.
HELLAS VERONA – dal sogno UEFA alla B, senza se e senza ma, la strada è lunga solo trentotto giornate e la stupidaggine dell’ingaggio di Cassano, quella di un Cerci che forse dovrebbe continuare a guardare il calcio che conta in tv e troppe beghe con il duo Fusco-Pecchia, parsi inadeguati per la salvezza di una formazione troppo spesso senza capo né coda.
BENEVENTO – il doppio salto di categoria è stato pagato carissimo e il tentativo fatto a gennaio di porvi rimedio è stato lodevole ma tardivo. Al Benevento va però un grandissimo applauso, perché a differenza di tante altre contendenti, non ha mai smesso di lottare, anche al di là delle proprie forze, e per questo avrebbe meritato di rimanere in Serie A, a discapito di formazioni fatte da gente che “si sposta” spesso ed evidentemente altrettanto volentieri!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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