I contanti insospettiscono il fisco, soprattutto perché si tratta di denaro non controllato dall’Agenzia delle Entrate. I soldi che ricevi per lo stipendio, infatti, sono sempre tassati. Tra le tasse statali, noterai l’Irpef, sigla che indica l’imposta sul redditto delle persone fisiche.

Che tu sia un dipendente con busta paga o un libero professionista autonomo obbligato alla fatturazione, lo Stato ti impone una serie di tasse. Le devi pagare, però, solo sul reddito dichiarato e quindi tracciato. Ecco, allora che scattano i controlli dell’Agenzia delle Entrate su tutti gli altri possibili redditi che potresti avere, in nero. L’Agenzia delle Entrate, infatti, effettua verifiche sui versamenti in contanti supponendo che il denaro che versi provenga da redditi non dichiarati e, per questo, ti chiede di giustificarli. Nel caso in cui tu non riuscissi a giustificarli in modo adeguato, il fisco potrebbe decidere di tassarli, anche se non provengono da attività lavorative.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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