Se pur in ritardo, la punizione è comunque arrivata. Sei mesi dopo avere intonato nello spogliatoio il coro “abbiamo un sogno nel cuore: Napoli usa il sapone”, per festeggiare la vittoria nella semifinale final four scudetto di categoria proprio contro la squadra dei napoletani, i giovani calciatori della Juventus Under 15 sono stati tutti squalificati per un turno. Nessun distinguo e una sanzione collettiva: i venticinque baby bianconeri dovranno scontare un turno di stop dopo la sentenza emessa dal tribunale Federale Nazionale della Figc, mentre il club è stato multato di 6mila euro per responsabilità oggettiva.

La Juve aveva già perdonato e rieducato i suoi tesserati, che ora giocano in Under 16. Solo due giocatori non fanno più parte del vivaio bianconero, mentre sul campo, all’epoca, la squadra perse la finale contro l’Inter dopo aver pensato anche all’eventuale ritiro dalla competizione. L’episodio risale allo scorso mese di giugno, quando i 15enni della Juventus celebrarono la vittoria per 3 a 0 contro i coetanei del Napoli con il coro incriminato e gravemente offensivo. Uno dei giocatori ne fece anche una registrazione audio/video, attraverso l’utilizzo del proprio smartphone. Poi, postato dal ragazzo su Instagram, così da averne – tra l’altro – causato l’immediata diffusione e amplificazione mediatica dal contenuto offensivo e denigratorio, rivolto nei confronti della squadra avversaria, dei suoi tifosi e, più in generale, della città di Napoli e dei suoi cittadini.

La Procura Federale aveva chiesto due turni di squalifica, cinque, invece, per l’autore del video, e 6mila euro di sanzione alla Juve, mentre la difesa del club aveva chiesto una semplice ammonizione in aggiunta al percorso formativo con una serie d’incontri sull’utilizzo consapevole del social network, oltre ad un’altra attività formativa in collaborazione con una comunità di rieducazione del torinese. Nel frattempo, erano arrivate anche le scuse del ragazzo autore del video, che sempre sul suo account Instagram aveva scritto: “Mi scuso con tutti quelli di Napoli. Era solo l’euforia e la gioia di aver vinto contro una squadra rivale.
Mi scuso per questo, non volevo offendere nessuno”. Un deprecabile e grave comportamento, in palese violazione dei valori sportivi che, a maggior ragione in età giovanile dovrebbero orientare l’attività sportiva e educativa di chi aspira a diventare protagonista del mondo calcistico.

Fair Play è il nome di un impegno ufficiale preso dalla FIFA per aumentare l’etica e per prevenire la discriminazione in questo sport. La partita comincia nello spogliatoio, continua in campo e finisce con la doccia. Questi momenti vanno sempre rispettati!

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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