“Ognuno di noi si rivolge alla mamma, quando è nel bisogno o in difficoltà. Noi in questo mese chiediamo alla nostra Madre del Cielo di parlare al cuore di tutti i responsabili del Myanmar, perché trovino il coraggio di percorrere la strada dell’incontro, della riconciliazione e della pace”. Sarà un mese – ha detto Papa Bergoglio al Regina Caeli – una maratona di preghiere per la Chiesa birmana alla quale verrà dedicata un’Ave Maria del rosario quotidiano.

L’auspicio è per una ‘buona politica. I tralci, la vite, il tronco e i frutti.
Un angelus nel quale il Papa ha spiegato che noi abbiamo bisogno di Gesù ma anche lui di noi. I tralci senza la vite non possono fare nulla, hanno bisogno della linfa per crescere e per dare frutto; ma anche la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non spuntano sul tronco dell’albero. E’ un bisogno reciproco, è un rimanere reciproco per dare frutto”.

Francesco ha spiegato che con esso “il Signore ci vuole dire” che “prima di tutto noi abbiamo bisogno di lui”, e “che prima dell’osservanza dei suoi comandamenti, prima delle beatitudini, prima delle opere di misericordia, è necessario essere uniti a lui, rimanere in lui. Non possiamo essere buoni cristiani se non rimaniamo in Gesù. Invece con lui possiamo tutto. “Ma anche Gesù, come la vite con i tralci, ha bisogno di noi. Come? Chiede alla folla in piazza San Pietro: “ha bisogno della nostra testimonianza”.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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