Mentre da noi impazza il mercato e si fanno i conti di quante squadre riusciranno ad iscriversi tra Serie B e C, oltre ai soliti intoppi da sms, plusvalenze fittizie e chissà cosa altro ancora, in Russia prosegue il Mondiale, con qualche terremoto che non ti aspetti e con le grandi favorite che stentano e magari vanno fuori, come successo ai Campioni del Mondo tedeschi, che mai, dal 1950 ad oggi, erano riusciti nell’impresa di tornare a casa dopo il girone iniziale.

Solo agli europei 1984 i panzer avevano provato la medesima “onta”, ma al mondiale nessuno erano fino ad ora riuscito a buttarli subito fuori; e dire che il girono non era poi così tremendo, il Messico, la Svezia che ben conosciamo, la Corea del Sud …. ovvero formazioni che una Germania “normale” avrebbe lasciato a giocarsi la seconda posizione da un piedistallo irraggiungibile.

Invece in Russia è andata una formazione lenta, prevedibile, senza punte e, cosa ancora peggiore, senza anima e voglia; dire che è continuata la tradizione che nelle ultime edizioni aveva colpito Italia e Spagna è probabilmente riduttivo, anche se l’appagamento può essere uno dei motivi dell’eliminazione precoce dei tedeschi, certo non l’unica ragione che ha rimandato i tedeschi a casa.

Battere la sola Svezia, e per giunta al novantacinquesimo, decisamente è poca roba, nulla a che vedere con le sette reti rifilate quattro anni fa ai padroni di casa brasiliani, in semifinale, ma può essere che il problema sia proprio questo: sono passati quattro anni ed i tedeschi sono più o meno gli stessi, anzi molti sono quelli di Sud Africa 2010.

Strano ma vero, si dice che nel calcio manca la gratitudine, ed oggi è proprio la troppa gratitudine verso il gruppo Campione, a diventare la colpa maggiore rivolta al CT tedesco Low; non una novità, perché prima di lui era toccato a Lippi e Del Bosque subire le medesime critiche, anche se in realtà l’accusa ci sta, dato che è normale in questi casi che il rapporto non sia più solo quello allenatore/calciatori, specie quando si è vinto, e probabilmente si finisce per perdere di vista la realtà e le alternative a calciatori sicuramente bravissimi ma, non tutti, in grado di ripetersi per l’ennesima volta a certi livelli.

Se la Germania è uscita, altre non hanno certo viaggiato con il vento in poppa ed è mancato pochissimo che anche l’Argentina preparasse anticipatamente le valigie; formazione in pieno caos, con il CT San Paoli contestatissimo e, probabilmente, lì solo più a far figura, dopo il pareggio contro l’Islanda e la secca batosta contro la Croazia; ci ha pensato Messi a mettere le cose a posto, diventando il salvatore dopo che la critica lo aveva messo in croce, quasi fosse diventato improvvisamente un bidone, ma si sa, un gol salva … la vita.

Francia e Brasile sono passate bene, ma senza brillare, così come Spagna e Portogallo, che hanno iniziato a spron battuto ma poi tirato il freno a mano; chi ha impressionato è stata la Croazia, ma non c’è da stupirsi e basterebbe leggere la formazione per capirlo, semmai stupisce che una formazione così forte non arrivi mai a giocarsi qualcosa di importante, ma sin da quando c’era la Jugoslavia unita il discorso è sempre quello, fortissimi ma discontinui ….

Come la Croazia, anche Belgio ed Uruguay hanno terminato il girone a punteggio pieno; i Diavoli Rossi superando per il primo posto l’Inghilterra più bella vista dal 1966 ad oggi, i sudamericani, facendo polpette di una Russia troppo decantata dopo le vittorie contro Egitto ed Arabia Saudita. Il resto qualche sorpresa l’ha portata, come la Svezia, carnefice degli azzurri, che ha addirittura vinto il girone (perdendo contro i tedeschi), o il Giappone che è passato ai danni di un Senegal calato via via e della deludentissima Polonia, partita come una delle possibili sorprese del Torneo.

Gli ottavi sono alle porte e sono da dentro o fuori, iniziando da un bel Uruguay-Portogallo e da un Francia-Argentina, con i transalpini favoriti ma ….; a seguire Brasile-Messico e Belgio-Giappone, due partite dal pronostico segnato, però anche qui scivolare potrebbe essere facile; come potrebbe esserlo in Spagna-Russia e Croazia-Danimarca, con i padroni di casa che sono poca cosa, ma giocano in casa e poi …. non sai mai cosa aspettarti ricordando certi trascorsi che puzzano sempre un po’ di “bruciato”, ed una Danimarca tosta e compatta ma non certo a livello dei croati; infine vedremo uno Svezia-Svizzera non certo per palati fini del calcio spettacolo, mentre ben altra cosa a livello di divertimento potrebbe e dovrebbe riservare Colombia-Inghilterra.

Buoni ottavi dunque e prepariamoci, perché la sensazione comune è che avremo da assistere e commentare altre sorprese, e chissà, rivoluzionare previsioni ed aspettative di più di una squadra.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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