Il loro brano “Zitti e buoni” ha sbancato a Rotterdam, conquistando il successo grazie al televoto, mentre la giuria di qualità li aveva piazzati al quinto posto. È la terza volta che l’Italia vince l’Eurovision, la prima fu con Gigliola Cinquetti, quindi con Toto Cutugno e adesso con la band romana che è diventata una realtà europea. Il quartetto ha pianto di gioia all’annuncio della vittoria – serata trasmessa in diretta su Rai 1 -, per poi riproporre il brano rock. E da regolamento, il prossimo anno toccherà all’Italia organizzare l’Eurovision Song Contest.

“Rock’n’roll never dies”. –  Il rock and roll non morirà mai. Così Damiano, il carismatico frontman dei Måneskin, ha commentato a caldo la vittoria sul palco dell’Ahoy Arena di Rotterdam. A notte fonda sono arrivate su Twitter le congratulazioni di Palazzo Chigi che ha rilanciato la foto della vittoria.

Il trionfo dei quattro ragazzi romani ex compagni di liceo, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio, è arrivato grazie al televoto. “Zitti e buoni” ha ribaltato il voto delle giurie qualità che li vedeva a lungo inseguire Svizzera, Francia, Malta posizionandosi soltanto al quinto posto. I Maneskin sono stati in assoluto i più votati e alla fine hanno respinto l’ultimo assalto dello svizzero Gjon’s Tears («Tout l’univers»), battendo con 524 voti, la Francia di Barbara Pravi, che con «Voilà» ha ottenuto 499 punti e la stessa Svizzera, arrivata a quota 432.

Per il quartetto il trionfo completo considerando che prima della serata aveva già ricevuto il premio per il miglior testo e che il loro pezzo è tra i più scaricati su Spotify, oltre ad aver avuto milioni di visualizzazioni su YouTube.   Quello andato in scena all’Ahoy Arena di Rotterdam è stato il classico spettacolo dell’Eurovision, con grande spiegamento di mezzi per scenografie a grandissimo effetto (pubblico presente, 50mila test anti covid e solo 45 secondi per ogni cambio di palco), anche se alla fine i primi tre classificati sono tra i pochi che hanno puntato tutto sulla musica con pochi aiuti di contorno. Tra le voci che resteranno, anche quella di Maniža, la rapper che sta scombinando la Russia con il suo femminismo in rima, vissuto in patria come sovversivo: «Russian Woman» era tra i brani più attesi. Ha incantato il pubblico a casa anche la scoppiettante esibizione dell’Ucraina: i Go_A hanno conquistato pubblico e critica con Shum (Rumore) ispirato a un antico canto propiziatorio per la semina, in una entusiasmante versione elettronica.

Il voto dell’Italia invece è andato ai “giallissimi” The Roop, lituani, e all’elettropop della loro Discoteque.

Per l’Eurovision i Maneskin avevano dovuto rimettere mano a “Zitti e buoni“: la versione è ridotta a tre minuti e con il testo ripulito. Secondo il regolamento della kermesse infatti non erano consentite parolacce nei testi delle canzoni. “Non ci ha fatto piacere dover cambiare il testo – avevano ammesso tempo fa – ma c’è anche del buon senso, abbiamo dovuto seguire le regole dell’Eurovision, altrimenti ci squalificavano. Siamo ribelli ma non scemi. Noi vogliamo esprimerci con la nostra musica, siamo molto orgogliosi, da lì potrebbero aprirsi altre porte, le parolacce non sono il fulcro della canzone”.

Sul palco di Rotterdam dopo la proclamazione della vittoria hanno eseguito la canzone, nella versione non censurata. “Non ci sono parole per descrivere l’emozione, è incredibile” ha detto a caldo Damiano. “E’ stato fantastico vedere che così tante persone hanno votato per noi con il televoto, perché questo significa che la gente davvero ama la nostra musica. Per questo vogliamo ringraziare tutti ma questo per noi è solo l’inizio, da domani vogliamo suonare ovunque” ha aggiunto Victoria De Angelis. “Dedichiamo questa vittoria ai nostri fan e alle nostre famiglie e a tutti quelli che hanno creduto in noi” hanno detto in conferenza stampa al termine della gara.

“Credo che questo evento sia una rinascita per tutti dopo un anno di difficoltà.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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