Sembra incredibile, ma è tutto vero. Tre squadre italiane, Inter, Roma e Fiorentina sono arrivate in finale nelle coppe europee. C’è poi da aggiungere che per una di queste, la Roma di Josè Mourinho, è la seconda qualificazione consecutiva.

Dopo il trionfo in Conference dello scorso anno, i giallorossi giocheranno la finale di Europa League a Budapest il 31 maggio. Premesso ciò cosa si può ancora aggiungere di “JM” dopo tutto ciò che è stato detto e scritto? Favorevoli o contrari ancora una volta ha dimostrato che, sia come sia, ha sempre ragione lui. Anche dopo il recente diverbio verbale con l’arbitro Daniele Chiffi da Padova, al termine di Monza-Roma, che gli è valso il deferimento, può piacere o non piacere.

Con uno stadio sempre pieno e la città ai suoi piedi, rimane comunque un capo popolo, che sa entrare nel cuore dei tifosi e dei giocatori creando quell’empatia – termine che a lui piace tantissimo – utile per raggiungere traguardi importanti e che all’inizio di ogni percorso sembrano irraggiungibili. Nonostante i tanti infortuni e una rosa non proprio completa ancora una volta gliel’ha fatta e ha dimostra il suo valore sul campo e fuori.

A conti fatti vincere o perdere la finale non è importante, ma come dice il saggio meglio vincere e, comunque, il lavoro che ha fin qui svolto è già un “titulo”. Poi, come non citare l’allenatore di casa nostra, di nome e, di fatto, Vincenzo Italiano con la sua Fiorentina che ha sicuramente creato un capolavoro, in una stagione iniziata nel peggiore dei modi, dove ha rischiato anche l’esonero. Malgrado ciò con pazienza, umiltà e qualità del gioco ha raggiunto la finale in Conference League che si giocherà a Praga il 7 giugno. Un traguardo che all’inizio del campionato, per i colori viola, pareva impossibile.

Per ultimo, ma non per questo ultimo, cosa dire di Simone Inzaghi. Un campionato tra alti e bassi, molte sconfitte, troppi errori. Scrivevano di lui: “Non è la persona giusta, anche perché non riesce a dare continuità al gioco dei nerazzurri”. Forse per il nostro campionato erano parole giuste. In Champions sicuramente no. Il suo percorso è stato senza sbavature. Infatti, vinto il doppio scontro con la cugina milanese, ha raggiunto la finale che si giocherà a Istambul il 10 giugno, e che per l’Inter è più che meritata. Infatti, dopo la Supercoppa e la Coppa Italia, già messe in bacheca, rimane solo la finalissima per eccellenza. Simone Inzaghi in Champions, José Mourinho in Europa League e Vincenzo Italiano in Conference: tre allenatori che, ancora una volta, hanno ridato credibilità al nostro bellissimo e martoriato calcio.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Lapresse

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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