Quali sono le reali opinioni dei giovani sui “nuovi diritti”? Che cosa pensano davvero i ragazzi su fecondazione assistita, matrimonio e adozione di coppie omosessuali, gestazione per altri (il cosiddetto utero in affitto)?

Se lo è chiesto un team di ricercatori dell’Università di Bologna guidato dal prof. Ivo Colozzi, sociologo e docente del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, e “i risultati sono stati tutt’altro che scontati rispetto a una certa immagine che viene data sui giovani di oggi” spiega il docente universitario. “Dovremmo infatti pensare – aggiunge – che per i giovani i ‘nuovi diritti’ siano acquisiti e consolidati. E invece non è esattamente così, la posizione è molto più articolata e sfumata, come spiegheremo”.
I risultati della ricerca – di prossima pubblicazione sulle riviste scientifiche – saranno presentati in anteprima a Cesena giovedì 15 giugno alle ore 18 nell’aula didattica “E. Piccinini” della Casa di Cura San Lorenzino, nell’ambito di un incontro promosso dalla Fondazione “Elio Bisulli” e dal titolo “Vecchi e nuovi diritti: le opinioni dei giovani”. Sarà lo stesso prof. Ivo Colozzi, docente universitario di origini cesenati, a illustrare il lavoro svolto.
“Per realizzare questa ricerca – continua il prof. Colozzi – abbiamo utilizzato un metodo innovativo, perché per la prima volta sono stati impiegati gli indirizzi istituzionali di posta elettronica di tutti gli studenti iscritti all’Alma Mater di Bologna, una modalità autorizzata dagli organi dell’Ateneo”. Pertanto su una platea di circa 80.000 studenti, “hanno risposto circa in 4.000, quindi più del 5%, dato estremamente elevato e positivo per questo tipo di ricerche”.
La ricerca si è basata su un questionario di 7 domande che ha sondato le opinioni dei giovani sui “nuovi diritti” e sui “vecchi diritti” legati al welfare, per capire se le nuove rivendicazioni hanno (e in quale misura) preso il posto di quelle precedenti.

Da parte della Fondazione “Elio Bisulli” è arrivato un concreto sostegno. “La nostra Fondazione è sempre attenta ai temi di carattere etico e sociale, sia direttamente legati all’attività medico-sanitaria, sia alle problematiche più ampie che riguardano la persona – spiega il dott. Raffaele Bisulli, presidente della Fondazione -. La presentazione di questa ricerca si inserisce pertanto nell’attività formativa e di promozione nella quale la Fondazione è impegnata sin dalla sua nascita”.

A cura di Giovanni Bucchi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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