L’articolo 49 della Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Per il filosofo Aristotele la politica è il fine della vita etica.

Una “favola” per bambini racconta che la politica è lo strumento fondamentale attraverso il quale i cittadini partecipano alla vita pubblica. Premesso ciò, quanto ci costa la politica e i politici? A noi italiani sicuramente di più rispetto ai cittadini degli altri paesi europei. I parlamentari di casa nostra, infatti, hanno gli stipendi più alti d’Europa. Un dato confermato da diversi studi condotti negli ultimi anni dalla commissione istituita dall’Istat.

Inoltre dal dossier Ocse-Eurostat e da uno studio più recente dell’Economist basato su dati del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Più in dettaglio, un “onorevole” italiano guadagna in media sei volte e mezzo più di un elettore e porta a casa uno stipendio lordo mensile che, tra indennità parlamentare, diaria e rimborso di trasporto, supera i 16mila euro: il 60% in più rispetto alle media Ue. Da non tralasciare anche i vitalizi che fanno la differenza: in Italia sono il triplo che in altre nazioni. Le persone che vivono direttamente o indirettamente di politica sono un vero e proprio esercito composto da oltre 145mila tra parlamentari nazionali, senatori e deputati, ministri e sottosegretari; parlamentari europei; presidenti, assessori, consiglieri regionali e provinciali; sindaci, assessori e consiglieri comunali.

Inoltre 24mila persone nei consigli di amministrazione delle 7.000 società, consorzi, enti di diritto privato, partecipate e controllate pubbliche; 318mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione. Ogni anno i costi della politica, diretti o indiretti, ammontano a circa 24.7 miliardi di euro.
Una somma che equivale al 12.6% del gettito Irpef, pari a circa 646 euro annui per ogni contribuente. Ergo, i politici italiani percepiscono gli stipendi più alti e il vitalizio più considerevole di tutto il Vecchio Continente. E’ quanto emerge anche dallo studio del Servizio per le competenze parlamentari della Camera. L’Italia è medaglia d’oro per gli onorevoli più cari d’Europa che vantano anche tutta una serie di privilegi rispetto ai cugini europei. Montecitorio, però, precisa: “I sistemi contributivi non sono confrontabili, perché da noi sono più alte le ritenute fiscali”.

A questo punto – in un periodo di gravissime ristrettezze economiche causate anche dalla pandemia – poiché le “favole” di solito hanno una conclusione felice, mi sorge spontanea una domanda: perché l’esercito di forze politiche che governano il nostro paese, oltre a chiedere continui sacrifici ai cittadini, non fa niente per ridurre tali esorbitanti costi, e i loro lauti e onerosi compensi? Ai posteri l’ardua sentenza. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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