A distanza di un anno, le ferite sono ancora aperte e continuano a sanguinare. La strage nella redazione di Charlie Hebdo, un anno fa, ha dato il via ad un escalation di paura culminata il 13 novembre scorso, con le nuove stragi avvenute nella capitale francese. Il presidente Hollande, durante un raduno delle forze anti-terrorismo nel quartier generale della polizia, ha dichiarato: “Il terrorismo continua a essere una minaccia spaventosa contro il nostro Paese e noi lotteremo anche all’estero”.

Il capo dell’Eliseo ha poi annunciato che lo stato di emergenza nel Paese è stato prorogato fino al mese di marzo e ha ringraziato i tanti poliziotti che ogni giorno lavorano per assicurare la sicurezza dei cittadini. Ha ricordato poi tutti quelli che hanno perso la vita: “Sono morti – ha affermato – affinché noi potessimo vivere liberi”.

Il presidente Hollande ha poi illustrato i piani di inasprimento delle leggi contro il crimine organizzato e il terrorismo. Tra le disposizioni più importanti che il consiglio dei ministri prenderà in esame a febbraio, vi è un allentamento delle regole di ingaggio dei poliziotti armati e delle norme per compiere perquisizioni e raid nelle abitazioni, che ora necessitano delle autorizzazione dei giudici.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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