Harrison Ford nasce il 13 luglio 1942 allo Swedish Covenant Hospital di Chicago, da un’attrice radiofonica ebrea, Dorothy Nidelman, ed un ex attore, dirigente pubblicitario, John William “Christopher” Ford, cristiano di origini irlandesi e tedesche.

Laureato in filosofia Harrison Ford si appassiona alla recitazione durante gli anni del college a Ripon, nel Wisconsin, e poi si trasferisce a Los Angeles, per tentare la fortuna ad Hollywood. Il primo contratto, da 150 dollari a settimana, è con la Columbia Pictures e poi passa poi agli Universal Studios, con cui lavora interpretando ruoli cameo per serie tv.

Nella prima fase della sua carriera, il futuro Indiana Jones lavorava come carpentiere e come cameramen nei concerti, ma poi nel 1973, la svolta: George Lucas lo volle in “American Graffiti”.

Fu Steven Spielberg a suggerirlo per la parte di Han Solo nell’episodio originale dell’epopea di “Guerre stellari” nel 1977, ruolo iconico che poi coprirà anche nei sequel. Tradizione vuole che il pilota del Millennium Falcon, “il migliore della galassia”, sia ispirato a Francis Ford Coppola.

Apocalypse Now” è del 1979 e liberamente ispirato al romanzo di Joseph Conrad, “Cuore di tenebra”. Il film, con Marlon Brando e diretto da Francis Ford Coppola, è particolarmente caro a Ford, tanto da aver chiamato i suoi figli Benjamin e Willard come il nome e il cognome del protagonista del film, interpretato da Martin Sheen.

Nel 1981, con il film “I predatori dell’arca perduta”, inizia la serie di Indiana Jones, basata sulle avventure dell’immaginario archeologo creato da George Lucas in omaggio agli eroi d’azione delle serie di film degli anni ’30. Il personaggio compare in quattro film diretti da Steven Spielberg e una serie televisiva, ma anche in romanzi, fumetti, videogiochi e altri media.

Nel 2003, l’American Film Institute lo classifica come il secondo più grande eroe cinematografico di tutti i tempi, nel 2020, la rivista Empire lo elegge come il più grande personaggio cinematografico di sempre. Entertainment Weekly lo ha classificato al 2° posto nella lista degli eroi più cool della cultura pop e la rivista Premiere lo ha posizionato al 7° posto nella lista dei 100 più grandi personaggi del cinema.

Le ultime gesta dell’iconico eroe saranno nelle sale a partire dal 30 giugno 2023, perché si sta girando “Indiana Jones 5”, diretto da James Mangold.

Nel 1982, arriva il mitologico Rick Deckard di “Blade Runner”, adattamento cinematografico del romanzo di Philip K. Dick. Un film che ha segnato un epoca e rimasto nel cuore di molti. Un film che segna un prima e un dopo e la nascita del genere cyber-punk, ma che Ford ha dichiarato più volte l’esperienza più frustrante di tutta la sua carriera, sia per i continui cambiamenti in post-produzione, sia perché pare che non fosse in sintonia con il regista Ridley Scott. 

Nel 1986, la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista per “Witness”, di Peter Weir e per prepararsi al ruolo del detective assegnato alla protezione speciale di un bambino, testimone di un omicidio, Harrison Ford si unisce al dipartimento di polizia di Filadelfia. Questo film e Mosquito Coast, dello stesso regista, vengono definiti da Ford come “due delle migliori esperienze della sua carriera”.

Sebbene l’attore sia un’icona dei film d’azione, tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 Ford ha interpretato con successo anche film drammatici e commedie romantiche come “Una donna in carriera”, del 1988 di Mike Nichols, affianco a Melanie Griffith e Sigourney Weaver; e “A proposito di Henry” del 1991, sempre diretto da Nichols e, nel 1995, il remake di “Sabrina” per la regia di Sydney Pollack.

Negli Anni ’90, arrivano anche alcuni ruoli action memorabili: Jack Ryan di “Giochi di potere” di Phillip Noyce e tratto dal romanzo Attentato alla corte d’Inghilterra di Tom Clancy; Richard Kimble de “Il fuggitivo”, diretto da Andrew Davis e basato sulla serie televisiva Il fuggiasco, a sua volta ispirata all’omicidio di Marilyn Sheppard avvenuto nel 1954 nell’Ohio; il presidente degli Stati Uniti, James Marshall in “Air Force One”, diretto da Wolfgang Petersen.

Il 2000 è l’anno che lo battezza l’attore il più pagato al mondo, con 25 milioni di dollari a film, e protagonista de “Le verità nascoste” di Robert Zemeckis, dove interpreta l’unico personaggio malvagio della sua carriera.

A cura di Claudio Piselli – Foto Cinematographe

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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