Monza e la Formula 1 rappresentano un appuntamento irrinunciabile nella stagione del Mondiale; quest’anno poi, che la classifica, anche costruttori, non è il solito monologo del suo Hamilton/Mercedes l’attesa era ancora maggiore, grazie al ritorno del pubblico, nota di spettacolo nello spettacolo.

Le attese non sono andate deluse, anche se, a dare spettacolo positivo, non sono stati Lewis e Max, ma alcuni comprimari, a partire dal sin qui deludente finlandese Bottas, che ha vinto la mini gara del sabato e, pur partendo ultimo causa cambio motore, alla fine è salito sul podio.
Quella di Monza è stata la gara della McLaren di Ricciardo più che di Norris, con l’australiano di origini italiane, che è tornato ad essere il pilota che tutti conosciamo; era iniziata male la stagione del simpatico Daniel, ma dopo la sosta c’è stata una trasformazione positiva e il grande fine settimana ne è la certificazione migliore.
Probabilmente Norris si aspettava di avere il via libera per un sorpasso vincente, cosa già avvenuta in stagione, ma Daniel era oggi troppo forte, troppo superiore a tutti per dover lasciare strada a chiunque, compagno di scuderia compreso.
Non male la Ferrari, quarta con Leclerc e sesta con Sainz (in mezzo è finito il “penalizzato” Perez); alla Rossa mancano un po’ di cavalli per potersi inserire più in alto e non resta che attendere il 2022 e le modifiche regolamentari, con la speranza che la macchina sia finalmente e nuovamente competitiva.
Ed i due contendenti? A forza di provarci, sono riusciti a terminare anzitempo una gara, causa botto tra di loro …. Non è la prima volta che due piloti in lotta per il titolo, e che non “possono soffrirsi”, finiscano per buttarsi fuori in gara, ma è stata una fortuna che le cose siano finite bene, auto a parte naturalmente.
Già ad inizio gara c’era stato un contatto pericoloso, ma Hamilton era in posizione sfavorevole ed ha preferito la soluzione più logica: alzare il piede dal gas; poi ci hanno pensato due lunghe soste ai box (11 interminabili secondi per Max, oltre 4 quelli di Lewis) a farli ritrovare a contatto e questa volta era Max in posizione svantaggiosa ….
Verstappen però non ha copiato Lewis e si è buttato dentro, ha continuato a pigiare sull’acceleratore e nulla ha potuto evitare il botto, con la Red Bull che si è sollevata, ricadendo pericolosamente sulla Mercedes, la ruota posteriore sulla testa di Hamilton.
Per fortuna tutto è finito con uno spavento, mica da poco, magari un po’ di male al collo, ma senza danni ai piloti …. Le macchine? Bè, quelle sono un discorso diverso, ma chissà se qualcuno chiederà i danni all’avversario?
Come distribuire eventuali colpe? Diciamo che Hamilton deve inseguire e non aveva vantaggi a causare un incidente, mentre Verstappen ha fatto il “furbetto” …. Non poteva passare ma a tenuto giù il piede, consapevole che poteva finire in un solo modo …. E così è stato!
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani  – Foto Autosprint
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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