guerra e poesia

Puo’ la poesia essere anche costruttrice di pace? In tutto il mondo, milioni di bambini crescono in conflitto. Presi nel fuoco incrociato della guerra, questi bambini e questi giovani sono particolarmente vulnerabili.

Per la Giornata Internazionale della Poesia, il 21 marzo, i bambini e i giovani ricordando quanti vivono un conflitto e’ giusto che parlino, nei loro versi e con le loro parole, coi loro disegni, coi loro dipinti, della dura realta’ , di un infanzia caratterizzata e scandita dalla guerra.

L’UNESCO ha adottato per la prima volta il 21 marzo come Giornata Mondiale della poesia durante la sua 30° Conferenza generale a Parigi nel 1999, con l’obiettivo di sostenere la diversita’ linguistica attraverso l’espressione poetica, e offrire alle lingue in via di estinzione e aumentare l’opportunita’ di essere ascoltate all’interno delle loro comunita’.

Scriveva Percy Bysshe Shelley che “ la poesia solleva il velo dalla bellezza nascosta del mondo e fa si che gli oggetti familiari siano come se non lo fossero”.

Poesia infatti come forma di letteratura , che celebra spesso l’astrazione e la bellezza delle parole attraverso il desiderio dei poeti di esplorare la condizione umana attraverso il potere dell’immaginario e della metafora.

La poesia fa luce sul bello e sul brutto, e si sforza di capire la funzione di entrambi. La Giornata Mondiale della Poesia nasce per celebrare “ la capacita’ unica della poesia di catturare lo spirito creativo della mente umana”.

Sabato 19 marzo nella suggestiva cornice di VILLA D’ESTE a Tivoli, unica citta’ al mondo, insieme a Pechino, ad avere 2 siti sotto il patrocinio dell’Unesco , ho potuto partecipare al raduno poetico, patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali, La Panchina dei Versi.

In questo luogo magico, inondato di cultura, il Maestro e poeta Giuseppe Aletti , prima di dare voce alla lettura dei poeti in sala ha voluto mandare un grande messaggio che io ho colto in tutta la sua forza e energia dirompente:

LE PAROLE SONO IMPORTANTI, CONDIVIDI LE TUE

Molti, nel corso degli anni sono stati i poeti che hanno usato la parola poetica come baluardo difensivo per proteggerci dallo sgretolamento di molti valori importanti, dall’intolleranza e dall’odio che minacciano l’umanita’.

Molti i poeti che hanno scritto poesie sulla Pace e contro la guerra trasferendo nel cuore dei lettori emozioni e sentimenti personali.

Poesia dunque che parla agli uomini degli uomini, delle loro fragilita’, delle loro paure, delle loro miserie.

Mai come in questo tempo, di difficolta’ .di guerre, di cambiamento, di diversita’ la poesia narra in versi il nostro cuore, e ad esso permette di ormeggiare quando e’ stanco e solo. Ecco perche’ il 21 marzo e’ il giorno in cui come diceva Pascoli, dobbiamo ascoltare il fanciullino che e’ in noi: “ Il fanciullino e’ colui che parla agli animali, ai sassi, alle stelle, e’ colui che ha paura del buio”.

Lasciamo che la poesia di Catullo, di Dante, di Rodari, di Trilussa, di Shakespeare, di Ungaretti, di Rimbaud, di Emily Dickinson ci raccontino i traviamenti e le conquiste dell’uomo di sempre. Finisco citando la lodevole iniziativa del CNDDU, convinto sostenitore dell’importanza della parola poetica come ingrediente principale per sensibilizzare l’uomo verso tematiche di pace, Giustizia e Liberta’ che quest’anno invita i docenti della scuola italiana di I e II grado ad avvicinare gli studenti alla poesia, la piu’ eccelsa e compiuta forma d’arte che sa nutrire l’animo umano di bellezza come poche altre.

L’iniziativa porta il titolo: LA POESIA PER LA PACE.

L’hashtag per la Gionata Mondiale della Poesia 2022 e’ #LaPoesiaperlaPace “ Ci sono cose da non fare mai, ne’ di giorno ne’ di notte, ne’ per mari, ne’ per terra: per esempio: la guerra”.

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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