Gas russo pagato in rubli… carenza generi alimentari, gas e petrolio… quali scenari possibili ?
Anche in conflitto in Ucraina, come tutte le guerre, si rileva portatrice di morte, sofferenze, distruzione, dolore e odio. L’obiettivo del presidente russo pare essere di riposizionare il suo Paese nello scacchiere mondiale rafforzandolo nell’ambito del mai sopito scontro tra i grandi blocchi. Da una parte gli USA con i loro alleati atlantici e con quelli dell’aria asiatica (Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud tra i principali), dall’altro la Cina, gigante demografico, economico e militare, in mezzo, per così dire, la Russia che, uscita pesantemente ridimensionata dal crollo dell’URSS e dalla perdita dei Paesi che facevano parte del Patto di Varsavia, stenta a trovare un suo equilibrio. Uno stato enorme, dal punto di vista della superficie, ma di “soli “150 milioni di abitanti (come Italia e Germania) e con un’economia che si regge sostanzialmente solo su gas e petrolio.

Gas e petrolio russi, di cui oggi l’Europa è dipendente, diventeranno determinanti per gli equilibri economici del pianeta ridisegnando mappe economiche, determinando inflazione e costi di produzione dei prodotti, chiudendo mercati e mettere in dubbio la teoria della globalizzazione, tutto ciò inserito nel concetto di “riposizionamento dell’ordine mondiale”.

Un riposizionamento dell’ordine mondiale in cui, inevitabilmente, qualcuno ci guadagnerà e qualcuno no, come si dice per la coperta quando si è in due a tirarla… in cui ci saranno anche problemi di carenze di rifornimenti alimentari, già ora, li hanno i paesi più poveri, basta vedere gli scaffali vuoti in Algeria ,che non è tra i più poveri !
Un nuovo ordine in cui ad avere i maggiori vantaggi potrebbero essere gli stati meno dipendenti dall’oro nero e dal gas di Putin come la Cina e USA.

Un’ipotesi che trova sostegno anche dalla richiesta Putin di pagare il gas in rubli altrimenti i contratti sarebbero da ritenersi nulli. Per alcuni analisti, infatti, quest’ultima richiesta sarebbe mirata a togliere l’egemonia del dollaro negli scambi mondiali delle materie primo a favore di Yuan e Rublo, perlomeno nel medio termine. Un altro effetto sarebbe la marginalizzazione dell’Europa staccandola, definitivamente, da ogni rapporto con la Russia e portandola così, inevitabilmente, a doversi rivolgere per l’energia ancor più ai paesi arabi ed agli USA.

Praticamente un nuovo Muro di Berlino “invisibile” tra occidente ed est, uno scenario da “guerra fredda” che vedrebbe da una parte gli USA con i loro alleati , dall’altro la Cina, che potrebbe accedere a piene mani (e a prezzo vantaggioso) alle materie prime della Russia.

Se questo diventasse lo scenario prossimo futuro di un mondo fortemente bipolare, sarebbe messa in discussione la globalizzazione, con mercati chiusi per molte aziende ed altri da scoprire e conquistare, come per molti modelli economici e produttivi, e forse si tornerebbe a riqualificare le aziende con governance famigliare oggi, spesso, assorbite dagli investment funds.

Forse siamo all’alba di un nuovo ordine economico mondiale, che potrebbe causare un grande disordine come aprire nuovi orizzonti e opportunità; in economia l’unica fatto certo è che tutto cambia di continuo e che perfino dopo un disastro, con impegno e buona volontà si può a far rinascere speranza e benessere. Infondo qualcuno affermò: “ il disordine è un ordine non ancora decifrato”.

A ccura di Daniele Baldini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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