Dopo la risposta negativa della Grecia alle offerte europee, l’Eurozona si risiede con Atene al tavolo dei negoziati, ma il tempo sta ormai per scadere.
“Cinque giorni, poi il negoziato fallisce”: queste le parole del presidente Ue Donald Tusk, e anche Jean-Claude Juncker a questo punto “non esclude” più un’uscita di Atene dall’euro. Il clima che permea gli incontri è carico di sfiducia e sospetto.
La porta resta aperta, nessuno vorrebbe la Grecia fuori dall’euro, ma allo stesso tempo nessuno ha intenzione di fare troppe concessioni a Tsipras – che mercoledì parlerà all’Europarlamento a Strasburgo -, che è giunto a Bruxelles con una richiesta: vorrebbe un “prestito ponte” di 7 miliardi per arrivare a fine mese saldando i debiti con Bce e Fmi, e poi negoziare con calma un terzo programma.
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