Sono tante le persone che hanno voluto partecipare nel Duomo di Brescia ai funerali di Nadia Toffa. Un lungo applauso ha accompagnato l’arrivo del feretro. In chiesa praticamente tutti i colleghi delle Iene della conduttrice, scomparsa a 40 per un male incurabile.

“Nadia era dalla parte dei deboli – ha ricordato dal pulpito don Maurizio Patricello -. Come Gesù è stata amata e odiata. Pagheremo la voglia di giustizia e verità come ha fatto Nadia, amata per la sua sete di verità. Hai saputo fare del tuo lavoro una missione”.

Prima dell’inizio dei funerali l’ideatore delle Iene e autore tv Davide Parenti ha deposto sulla bara chiara la cravatta nera, simbolo della redazione delle Iene. Un esempio da imitare.

Cosi’ Padre Maurizio Patriciello ha voluto ricordare nella sua omelia Nadia Toffa. Davanti a colleghi e migliaia di persone comuni arrivate a Brescia da tutta Italia, il prete simbolo della lotta nella terra dei fuochi, ha voluto riaccendere la speranza. “Abbiamo un debito di riconoscenza verso questa ragazza – ha detto don Maurizio -. Nadia, sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra unendo il Nord e il Sud, la Terra dei fuochi con Brescia.

In questi giorni mi sono arrivati centinaia di messaggi. Sei entrata nel cuore di tutti e non perché eri un volto della tv. Nadia è stata amata, non solo stimata”. “Hai chiamato il cancro con il suo nome dando coraggio a tutti noi – ha proseguito -. Hai raccontato le tue fragilità dandoci coraggio. Nadia ha avuto fame e sete di giustizia, è arrivata là dove la gente era bistrattata e maltrattata. Come nella mia terra, la Terra dei Fuochi, dove il terreno è inquinato anche dai rifiuti del Nord, con la complicita’ della nostra camorra. Hai gridato ai cristiani sopiti che Dio non è cattivo”.

Anche una rappresentanza di Taranto ha raggiunto questa mattina la cattedrale di Brescia per partecipare ai funerali di Nadia Toffa, la conduttrice de “Le Iene” morta nei giorni scorsi a causa di un tumore. Nadia Toffa era infatti cittadina onoraria di Taranto, su delibera del Consiglio comunale, riconoscimento che le era stato dato per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambini in particolare modo, minacciata dall’inquinamento del polo siderurgico. La rappresentanza tarantina è a Brescia grazie alla messa a disposizione di mezzi di trasporto da parte del Comune di Taranto, col sindaco Rinaldo Melucci, e di un imprenditore privato, Massimo Giove, che è anche presidente del Taranto Calcio.

In ricordo della Toffa la mattina del 14 è stata celebrata una messa nel rione Tamburi, nella chiesa Gesu’ Divin Lavoratore, in quel rione al centro di tanti suoi servizi televisivi proprio per la vicinanza all’acciaieria. Per il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, “ci sono uomini e donne che, pur non avendo avuto i natali nella nostra città, si legano fortemente alla nostra storia, attraverso le loro azioni ed il loro stesso attaccamento a Taranto ed alle sue complessità. Nadia Toffa – afferma Marinaro – era sicuramente una di queste eccezionali persone. A lei dobbiamo non solo la commemorazione del suo essere, della sua grande generosità e di una straordinaria sensibilità verso le problematiche del nostro territorio, ma anche l’impegno da assumere per un ricordo che non dovrà mai cancellarsi”. “Ed e’ per questo – conclude il presidente di Confindustria Taranto – che sentiamo di ringraziare vivamente il sindaco di Taranto e Massimo Giove, per aver consentito a chi potra’ di partecipare alle esequie della nostra concittadina onoraria anche nella sua citta’ natale”. Ci sono anche gli amici del minibar di Tamburi, quartiere di Taranto in cui c’è l’Ilva a salutare Nadia Toffa. Indossano una maglietta con la scritta Ie jeschepacce pe te!, in tarantino ‘Io esco pazzo per te’, che è il fulcro di un progetto benefico.

Nadia conobbe i ragazzi del minibar in occasione di un suo servizio sull’Ilva. “Fu lei che vedendo quella maglietta che ebbe l’idea – raccontano – e, negli anni, siamo riusciti a raccogliere 700 mila euro e abbiamo aperto un reparto oncologico pediatrico. Senza di lei non sarebbe stato possibile”. A celebrare le esequie è il parroco di Caivano Maurizio Patricello.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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