Questa volta non vi parlo di un argomento di diritto o di economia collegato allo sport. Oggi vi parlo di un grandissimo campione in attività che la stampa ed i media nazionali ed internazionali, non considerano…

Si chiama Michele Graglia, ha 30 anni, è sanremese trapiantato a Taggia (IM) ma vive a Los Angeles con un passato da modello. E’ un vero e proprio “superman”, una sorta di Ironman che ha la colpa di competere in una disciplina non olimpionica. E’ un ultramaratoneta: non partecipa a semplici gare o competizioni, le sue sono vere e proprie imprese estreme.

Il 5 febbraio scorso, si è aggiudicato la Yukon Arctic Ultra, la corsa “più estrema del mondo”, una ultramaratona di 100 miglia (oltre 160 km), che ben 500 podisti provenienti da tutto il mondo, hanno disputato nel nord del Canada, in ambiente artico a temperature che oscillano tra i –30° ed i –40° sottozero.

Il suo tempo per percorrere 160 km, trascinando una piccola slitta per i suoi rifornimenti? 21 ore e 51 minuti. La media è impressionante 7,3 km/h .

Nessuno ne ha parlato!

Questa la sua dichiarazione all’arrivo: “Sette dita dei piedi e la cornea ‘leggermente’ congelati sono stati il prezzo da pagare per quella che certamente è una delle avventure più grandi che si possono affrontare nella vita. Un viaggio che non può esser raccontato in poche parole. Quella che si definisce la ‘Ultramaratona più fredda e dura del mondo’, ha fatto fede al suo nome e posso dire che si è rivelata essere una corsa brutale ma davvero unica: la natura dello Yukon mi è entrata nel cuore. Non dimenticherò mai il momento in cui un branco di lupi ha attraversato la mia strada. Sono felice di potervelo raccontare ed eccitato per aver vinto. Ho finito in meno di 22 ore: un po’ più lento di quello che pensavo, ma una tempesta di neve improvvisa, ha reso ogni mio passo una vera e propria lotta. Sono felice di tornare a casa, estremamente dolente, ma tutto d’un pezzo. Grazie a tutti i miei amici che mi hanno seguito e sostenuto. Ora po’ di riposo e via verso la prossima avventura”!

Ripercorriamo qualche altro successo di Michele:

– La Ultra Milano-Sanremo di corsa, vinta nel marzo 2013: 287 km. con partenza dal capoluogo lombardo ed arrivo nella città dei fiori. Ha impiegato 30 ore all’incredibile media di 9,6 km/h. La particolare competizione è servita per raccogliere fondi da destinare agli studi ed alle ricerche sulle malattie genetiche. 

– La Ultra Trail della Maddalena, vinta lo scorso giugno: 65 km. di corsa su e giù per le montagne della valle Argentina (appennini liguri). Per questa “passeggiata” Graglia ha impiegato 6 ore e 44 minuti (quasi 10 km/h di media).

Per vostra curiosità, provate a “gugolizzare” il nome di Michele Graglia e vedrete che mai la Gazzetta dello Sport o Tuttosport, gli hanno dedicato una sola riga…

Complimenti Michele, sei il numero 1 e considerato che non lo fai per soldi, per me sei l’atleta dell’anno !

A cura del Prof Pierluigi Vigo

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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