Anche quest’estate il viaggio di “Goletta Verde” e “Goletta dei Laghi” consegna una fotografia a tinte fosche del nostro Paese: la mala depurazione resta uno dei principali nemici per mare e laghi italiani. Più di un punto su tre tra i 262 punti campionati lungo le coste italiane presenta forti criticità, con valori di inquinanti oltre i limiti di legge. La situazione preoccupante è confermata in molte regioni del Sud – Sicilia, Campania e Calabria su tutte – dove persistono le criticità storiche legate all’assenza di impianti di depurazione e di allacciamento alla rete fognaria.

E non va meglio nei bacini lacustri dove Legambiente, con Goletta dei Laghi, ha riscontrato anche qui criticità nelle stesse proporzioni: un punto su tre rispetto agli 83 monitorati in 19 laghi italiani. Una criticità, quella della mancata depurazione, sulla quale l’Unione europea chiede da tempo impegni concreti al nostro Paese e che ci è costata una prima multa da 25 milioni di euro a cui si sommano circa 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma dei sistemi di depurazione.

Il bilancio delle due storiche campagne di Legambiente a tutela del mare e delle acque interne è stato presentato questa mattina a Roma da Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente e Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico dell’associazione. Criterio di scelta delle zone analizzate Il monitoraggio effettuato da Goletta Verdee Goletta dei Laghi prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta che quest’anno rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Lotta al marine littering Tra le battaglie che sono state portate avanti durante l’estate da Goletta Verde e Goletta dei Laghi c’è come sempre la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, e in particolare la messa al bando delle plastiche usa e getta.

Nell’estate 2018, durante 19 giornate di navigazione e 65 ore di osservazione, sono stati monitorati 97 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare, con valori più elevati nel mar Ligure e nello Ionio dove la media raggiunge rispettivamente 122 e 180 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. La percentuale di plastica varia dall’85 al 97% a seconda dell’area di mare considerata e il 40% sono usa e getta.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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