Un uomo serio e preparato come Beppe, non te lo lasci scappare se hai un minimo di testa calata nel calcio.
E’ così, dopo la rivoluzione di pochi giorni fa intorno al Rimini Fc, il nuovo patron Rota ha pensato senza indugi che il primo incarico imminente era quello di chiudere con un tassello le pareti della società, ovvero di avere vicino a lui, un comunicatore di grande esperienza che aveva contribuito alla storia biancorossa; dove vi era seduto nella poltrona del re, Vincenzo Bellavista.

Il Rimini di Acori con in campo Ricchiuti, Floccari, Matri, Baccin non si può certo dimenticare perchè è stato l’anello adamantino, paragonabile oggi all’Atalanta di Gasperini, di un gioco spettacolare e di promozioni arrivate non certo l’impeto, ma con quelli che io definisco le pantofole d’oro, giocatori dai piedi illuminati dalla natura, senza virus.

E, a far parte di quegli anni magnifici, stupefacenti, a dirigere l’orchestra nella stanza dei bottoni, in sala stampa, trovavi gentile signore come pochi “personaggi” nel calcio, Giuseppe Meluzzi.

Non poteva esserci scelta migliore per la nuova società del Rimini Fc che ha già gettato le basi universali e di condizione umana per un rilancio in Romagna del calcio nostrano, fatto di piccole cose, che partono sempre dal proprio vivaio.

Con Beppe non sono mancati i derby sportivi tra Cesena e Rimini, quando le due squadre si fronteggiavano sotto il campanile in serie B, ma quegli “scontri” erano sempre fatti certamente da un poco di rivalità, ma nel rispetto di una amicizia consolidata.

Avrei voluto avere proprio a Cesena un uomo della sua portata, ma il destino ha voluto che io raggiungessi Rimini, sotto la gestione di Biagio Amati, ma purtroppo il destino ha riservato una ingiusta crudeltà, solo se pensiamo che nel girone di andata si festeggiava a Natale il primo posto in classifica con tanta gente che era tornata allo stadio.

Ma i corsi e i ricorsi della storia tornano sempre, ovunque, in ogni luogo della vita, e chissà se un giorno con Beppe riusciremo a costruire quell’obiettivo che piaceva tanto a Vincenzo, avere una squadra unica in ROMAGNA, con uno stadio olimpico per portare su questa terra baciata dal sole, il primo scudetto e una coppa con le orecchie…

Dicono che i sogni son desideri e che a volte si avverano…

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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