I bambini non si toccano, mai.

Ancora una volta sono state perpetrate violenze sui minori. Queste cose succedono sono nelle grandi città e nelle periferie delle grandi città, si sente dire spesso no? La provincia è meno tentacolare e questo tipo di vicende non possono accadere. Mi dispiace smentire questa grande fascia di popolazione, ma l’orrore abita anche nella provincia più piccola. Io sono romagnolo è più precisamente abito a Cattolica, una piccola cittadina in provincia di Rimini, città in cui è accaduto, purtroppo, il fattaccio. Ed è proprio qui che alcune maestre hanno picchiato i propri alunni, senza pietà, solamente perchè erano un pochino indisciplinati (come tutti i bambini del resto). Allora, mettiamoci, per un momento, nei panni dei genitori delle vittime e di come si sono sentiti, quando hanno appreso questa notizia. Cosa subentra in questi casi? Cosa può provare un padre o una madre che viene a sapere delle violenze subite dai propri figli in una scuola dell’ infanzia?

Qui non è questione di mettere le telecamere per sorvegliare il lavoro delle maestre, il problema è molto più articolato. Quando l’etica di queste persone viene a mancare, allo stesso tempo anche l’umanità di questi esseri abominevoli (perchè così si possono definire), evapora totalmente. Ma con quale cuore puoi strattonare un bambino di qualche anno, schiaffeggiandolo e umiliandolo davanti ai suoi compagni? Con quale rispetto per te stessa e per gli altri, puoi gridare parole indicibili a una povera creatura, rea solamente di aver fatto cadere questo o quel pennarello sul pavimento? No, signori miei, questi comportamenti non si possono accettare e nessun psicologo, luminare del cervello potrebbe porvi rimedio.

Quando ti scagli con ferocia contro individui come bambini (poco al di sopra dei due anni), o persone anziane incapaci di difendersi da sole, oltre a essere un vigliacco, sei un vero e proprio mostro. Se mio figlio avesse subito violenze da maestre che avrebbero dovuto accudirlo e proteggerlo con amore, avrei reagito d’ istinto (da padre), e non avrei risposto più delle mie azioni, punto e basta. A caldo, in questi casi, ognuno reagirebbe di pancia, perchè se a una mamma e a un babbo gli viene toccato il proprio pargolo, si scatena l’ inferno in terra. Anche a Rimini, pensavamo di essere immuni a queste atrocità, ma ci sbagliavamo di grosso.

Ci vorrebbe più sicurezza, e come? Mettendo più telecamere, ma basterebbe tutto ciò? Ci vorrebbe più professionalità e controlli? Come si fa ad analizzare tutte queste componenti? Quali dovrebbero essere i metri di giudizio? Non so, non riesco a capire come si possa arrivare a tanto. Purtroppo e sottolineo putroppo, i genitori di oggi sono talmente impegnati da aver bisogno di queste strutture. Ma una volta salutato nostro figlio o nostra figlia. Una volta aver richiuso il cancello dietro di noi, dovremo preoccuparci o potremo stare, veramente, tranquilli?

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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