Giro d’Italia: Nel team Drone Hopper – Androni Giocattoli la parola d’ordine è “Fuga”

Il Giro d’Italia da sempre è un evento che va oltre il ciclismo tradizionale, potremmo definirlo un mondo che vive di luce propria in cui si miscelano perfettamente le imprese sportive dei ciclisti con la cultura dei luoghi che la carovana attraversa assaporandone anche i profumi, una magia che ogni anno si ripete per tre settimane incantando appassionati e non, donne e bambini…

Una luce propria che trova la sua fonte di energia quotidiana nelle imprese dei ciclisti che sulle strade ci mettono fatica, sudore e cuore alla ricerca di un risultato che non è facile raggiungere, ma a volte, come succede nelle storie, l’impresa emoziona più del risultato stesso cosi come sta accadendo ai ragazzi del Team Drone Hopper – Androni Giocattoli, Mattia Bais e Filippo Tagliani, che fin dalla prima tappa sono sempre stati all’attacco collocandosi, ad oggi, al primo e secondo posto nella speciale classifica dei ciclisti con più Km in fuga (Bais 459 Km e Tagliani 428 Km) oltre che primeggiare in quella dei traguardi volanti. Una condotta di gara che oltre ad entusiasmare il pubblico e regalare popolarità agli impavidi ragazzi di Gianni Savio trova importanti risvolti mediatici per gli sponsor del team, che sottolineo, non è cosa da poco!

Anche nella tappa di ieri con il via da Palmi, al Km zero, i tifosi davanti alla tv e con un dito sullo schermo del cellulare, se non del tablet, scatenati ad interagire sulle piattaforme social associate alla corsa Rosa, a chiedersi se i ragazzi della Drone Hopper-Androni Giocattoli fossero pronti ad una nuova impresa…. praticamente la tappa senza lo scatto e la fuga di Bais e Tagliani appare strana, come una pizza senza pomodoro…sarà il ciclismo della generazione 2.0?

Il Giro è ancora lungo e con tre tappe, a partire da oggi, molto impegnative (Diamante – Potenza; Napoli; Isernia – Blockhaus) che dovranno affrontare i girini, in casa Drone Hopper – Androni Giocattoli , nella giornata di ieri, si sono seguiti i pregiati consigli del general manager, Gianni Savio, di muoversi con prudenza, come si dice in gergo, “ spendere il meno possibile”. Incuriosito dalla condotta di gara in questo inizio Giro da parte del team ho posto due domande al general manager: quali sono gli obiettivi del Team al Giro d’Italia? con le idee molto chiare di chi sa cosa può ottenere, Gianni ne ha elencati tre: una vittoria di tappa, il podio della classifica dei traguardi volanti e la classifica dei Km percorsi in fuga; siete un team molto amato dal pubblico che effetto fa? Nella risposta a questa domanda Savio ha sottolineato che svolge questo lavoro da sempre con una grandissima passione e correttezza e sentire il calore del pubblico per i propri ragazzi sulle strade, oltre che per lo staff nel villaggio di partenza, è il regalo più bello e ripaga di tanti sacrifici che questo sport richiede.

Il Giro d’Italia, come la vita, oltre le emozioni è un insieme di numeri ed il team diretto da Gianni Savio con Mattia Bais, Simone Ravanelli, Filippo Tagliani, Edoardo Zardini, Jefferson Cepeda, Andrii Ponomar, Eduardo Sepulveda e Natnael Tesfazion ha tutte le carte in regola per raggiungere gli obiettivi prefissati, il segreto sta tutto in una parola “Fuga”. Una parola semplice che in quatto lettere racchiude pagine di storia del ciclismo.

A cura di Daniele Baldini – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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