PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

Alzare lo sguardo da terra, verso l’alto, non per fuggire, no, per vincere la tentazione di rimanere stesi sui pavimenti delle nostre paure – questo è il pericolo -, non rimanere rinchiusi nei nostri pensieri a piangerci addosso“. E’ l’invito rivolto da papa Francesco ai giovani nella messa celebrata nella Basilica di San Pietro nella solennità di Cristo Re, 36/a Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a livello diocesano. “È il compito più arduo e affascinante che vi è consegnato – ha affermato -: stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere sentinelle che sanno vedere la luce nelle visioni notturne; essere costruttori in mezzo alle macerie, ne sono tante in questo mondo di oggi, tante; essere capaci di sognare, e questo per me è chiave, un giovane che non è capace di sognare è diventato vecchio prima del tempo“. “Perché questo fa chi sogna: non si lascia assorbire dalla notte ma accende una fiamma, una luce di speranza che annuncia il domani. Sognate, siate svegli, e guardate il futuro, con coraggio“, ha spiegato il Pontefice. “Vorrei dirvi questo -ha proseguito Francesco, sempre rivolto ai giovani -: noi, noi tutti, vi siamo grati quando sognate: quando fate di Gesù il sogno della vostra vita e lo abbracciate con gioia, con un entusiasmo contagioso che ci fa bene! Fate chiasso!“. “Grazie per quando siete capaci di portare avanti i sogni con coraggio -ha soggiunto -, per quando non smettete di credere nella luce anche dentro le notti della vita, per quando vi impegnate con passione per rendere più bello e umano il nostro mondo“. “Grazie per quando coltivate il sogno della fraternità – ha detto ancora il Papa -, per quando avete a cuore le ferite del creato, lottate per la dignità dei più deboli e diffondete lo spirito della solidarietà e della condivisione”.

E soprattutto grazie – ha continuato – perché in un mondo che, appiattito sui guadagni del presente, tende a soffocare i grandi ideali, non perdete in questo mondo la capacità di sognare! Non vivete addormentati né anestetizzati. No, sognate vivi. Questo aiuta noi adulti e la Chiesa. Sì, abbiamo bisogno anche come Chiesa di sognare, abbiamo bisogno dell’entusiasmo e dell’ardore dei giovani per essere testimoni di Dio che è sempre giovane!“. “E vorrei dirvi un’altra cosa – ha aggiunto il Pontefice -: tanti vostri sogni corrispondono a quelli del Vangelo. La fraternità, la solidarietà, la giustizia, la pace: sono gli stessi sogni di Gesù per l’umanità“. “Non abbiate paura di aprirvi all’incontro con Lui – ha esortato -: Egli ama i vostri sogni e vi aiuta a realizzarli. Il cardinale Martini diceva che alla Chiesa e alla società servono ‘sognatori che ci mantengano aperti alle sorprese dello Spirito Santo’ (Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede,p. 61). E’ bello. Vi auguro di essere tra questi sognatori!“.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui