Ogni giorno che passa ci si accorge che il calcio è sempre più scollato dal campo, la finanza, i bilanci fasulli, le valutazioni gonfiate sui calciatori, hanno preso il sopravvento. Oggi, dopo il fallimento dell’A.C. Cesena Spa, torna di “moda” l’ex presidente Giorgio Lugaresi che nel corso di una telefonata con Abodi fa una affermazione dirompente per portare alla luce il sistema calcio in Italia e i suoi poteri forrti: “Se mi mettono in croce e salto per aria, faccio saltare anche il sistema!

Questa sarebbe l’intercettazione scovata all’interno del fascicolo sul fallimento del Cesena da Report e datata 24 giugno 2018, dove emerge il dato indubitabile: il caos economico-finanziario era già noto alle istituzioni calcistiche almeno da tre anni. L’ex patron dei romagnoli, Giorgio Lugaresi, prima di veder precipitare il club del cavalluccio e di finire coinvolto nel “caso Chievo”, con 30 milioni di false plusvalenze, ne parlava al telefono con il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, fino al 2017 presidente della Lega Serie B.

“Mi sono fatto stampare i bilanci degli ultimi tre anni di tutte le società di A e B” spiega nella registrazione Giorgio Lugaresi. “Ammazza che lavoro” risponde Abodi. Ma Lugaresi è determinatissimo: “Ho fatto estrarre tutti i nomi dei calciatori dal ’95 in poi. Quindi ’96, ’97, ’98, ’99 e così via. Gli importi e le loro storie. Io raccolgo prove. Se mi mettono in croce e salto per aria, faccio saltare anche il sistema! Se mi dici che sono un ladro perché metto un giocatore che vale 2 milioni e per te vale…”. “No, ladro no. Però tu hai dato una valutazione impropria” lo interrompe Abodi.

Ma Lugaresi prosegue nel ragionamento: “Allora io sono in grado di dimostrare che ci sono almeno 100 giocatori che sono identici ai miei. Io ne ho presi 2. Uno dalla Juve l’ho pagato 3 milioni e da me quest’anno ha fatto 8, 9 gol. Mentre quello che gli ho dato io è andato a finire nei dilettanti all’estero”. Il calciatore citato è Gabriele Moncini, oggi al Benevento, che chiuse la stagione 2017-18 nel Cesena proprio con otto reti.

“Se il metro vale per tutti, vale per tutti” è la chiosa di Abodi. A tre anni di distanza da quella conversazione, Lugaresi aggiunge: “Il metro di valutazione nei confronti del nostro club non era in linea con gli altri. Ci sono figli e figliastri. In Lega ci sono alleanze politiche e magari in quel momento sei con quelli che non tirano le fila… Non credo che nel calcio esista qualcuno senza peccato”.

Chi non è senza peccato scagli la prima pietra si legge nelle sacre scritture. Siamo solo disgustati nel leggere o nel sentire queste ingiustizie che ha portato tutto il sistema ad una porcilaia. E’ una vergogna Italiana che credo avvenga solo in questo paese.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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