Paolo Gentiloni

L’Unione europea “ha deciso di rispondere a questa guerra di aggressione scatenata cinque settimane fa ormai, non partecipando alla guerra, non allargando il conflitto ma sostenendo il Paese aggredito e isolando sul piano economico e diplomatico l’aggressore. Questa linea credo sia stata portata avanti con forza, con unità e grande collaborazione dei nostri alleati del G7, transatlantici e questa linea deve continuare, non farsi influenzare da ricatti, da ultimatum, come quelli che abbiamo visto in questi ultimi giorni“. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, a margine del forum Ambrosetti.

“Certo, è una risposta che ha un costo, anche economico, incomparabile con il costo che avrebbe un allargamento della guerra o con il costo che avrebbe dare il via libera all’aggressione militare della Russia – ha sottolineato -. E’ un costo che dobbiamo gestire e che dobbiamo gestire insieme. E’ molto importante che la risposta sia una risposta europea comune. Credo ci siano le condizioni, perché in fondo, l’economia europea era entrata in questa crisi iniziata il 24 febbraio in condizioni di buona salute.

Con problemi ma con livelli di prospettive di crescita notevoli. Queste prospettive possono essere almeno in parte difese. Avremo certamente un rallentamento della crescita, avremo certamente un impatto di questa nuova crisi, ma non siamo affatto destinati a un percorso di crescita negativa o di recessione”. “Questo naturalmente è l’impegno che dobbiamo mantenere, rispondere uniti e far fronte uniti a questa seconda drammatica crisi che abbiamo di fronte”.
Patto di stabilità, tornare a regole rigide è controproducente

A chi gli chiedeva di un Next Generation Eu su energia e difesa, Gentiloni ha risposto: “sicuramente quando si dice affrontiamo in comune queste nuove sfide, chiamiamola la sfida dell’autonomia strategica dell’Ue, perché tiene insieme difesa comune e indipendenza energetica, è un po’ questa idea di un’Ue autonoma nel futuro, sul piano strategico. Questo certamente avrà bisogno di grandi investimenti, e in buona parte soprattutto per la difesa comune di investimenti pubblici, e questo può giustificare una discussione su eventuali strumenti comuni”.

“Io penso che sia una discussione non solo legittima ma che è destinata a proseguire nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, ha spiegato. “E’ certo che abbiamo di fronte una montagna di investimenti da scalare: per la transizione climatica, per la difesa comune, per l’indipendenza energetica, per il digitale, per la qualità dei nostri sistemi sanitari, educativi quindi abbiamo bisogno di una composizione della spesa pubblica meno concentrata sulla spesa corrente e più concentrata sugli investimenti. Se questo è favorito da regole europee, da fondi comuni, certamente è più facile”. “Non c’è dubbio che di fronte a un’economia che, senza fermarsi, ma rallenta, tornare a delle regole rigide sarebbe controproducente, quindi credo che dobbiamo mantenere l’impegno prima della pausa estiva di avanzare le nostre proposte di riforma” del patto di stabilità.

“Il percorso non si risolve nel giro di settimane, però l’Ucraina, con i valori che ha difeso e il sacrificio che ha sofferto in queste settimane, si è guadagnata a pieno titolo la partecipazione alla famiglia europea, quindi il percorso di adesione manterrà le sue tappe ma certamente, dal punto di vista dell’intenzione dei paesi membri e dello spirito che anima la commissione, l’Ucraina è parte della famiglia europea” conclude Gentiloni. “Stiamo andando rapidamente per quel che compete alla Commissione – ha spiegato -, dopo la decisione unanime del Consiglio europeo, la Commissione è chiamata a esprimere un’opinione e l’opinione sarà espressa credo piuttosto rapidamente nei prossimi mesi”.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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