Genova ricorda le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto dello scorso anno. Nel capannone della nuova Pila 9 del viadotto Polcevera la cerimonia per ricordare la tragedia e manifestare il cordoglio e la solidarietà della città ai parenti delle vittime.

Presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, rappresentanti del governo, delle istituzioni e dei familiari delle vittime. Anche se molti familiari hanno annunciato che non parteciperanno alla commemorazione istituzionale.

Bagnasco: Vittime sono angeli della città Le vittime del crollo del ponte Morandi sono “angeli della città”. Così l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia. “Genova è qui. Genova non li dimenticherà mai”, ha detto Bagnasco.
Pochi minuti dopo le 10 la messa in suffragio celebrata dall’Arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei. Nell’omelia, il porporato ha subito rivolto il suo pensiero alle persone che hanno perso la vita nel crollo:”Genova – ha detto – non li dimenticherà mai. Abbiamo incisi nel cuore quei giorni, quell’apocalisse che ci ha lasciati senza respiro, che ci ha fatti sentire svuotati, come se tutto – d’improvviso – fosse precipitato nel buio”. Poi il pensiero a chi è rimasto, perdendo un proprio caro: “Come in quei momenti di lutto, la città rinnova il suo abbraccio ai familiari delle vittime: siamo consapevoli che nessuno di noi può colmare il vuoto dei loro cari, ma umilmente e, con grande rispetto. Il cardinale Bagnasco, al termine della messa, ha salutato i familiari delle vittime e si è fermato alcuni secondi a parlare con il presidente della Repubblica Mattarella e poi ha salutato anche gli esponenti del governo e i rappresentanti delle istituzioni locali stringendole mani.

Bucci, neanche oggi sono stati interrotti i lavori “È un momento di ricordo e commemorazione, Genova vuole crescere, si merita delle infrastrutture di primo livello, la città è unita e sta collaborando. Sia sul lato ovest che est del ponte anche ogg istiamo lavorando, non abbiamo interrotto i lavori, la nuova pila 9 è quasi a 20 metri, abbiamo già 11 pile con fondamenta. Stiamo rispettando il piano dei lavori, sono convinto che a fine aprile 2019 inaugureremo il ponte”. Lo ha detto il sindaco Commissario Marco Bucci.

“Ho parlato con il premier Conte che – ha aggiunto -si associa ai sentimenti della giornata di oggi con la volontà di commemorare chi ha perso la vita e allo stesso tempo d icontinuare a supportare gli investimenti di cui abbiamo bisogno per far tornare Genova una grande città. La prossima primavera Genova avrà il nuovo ponte, venite in macchina e ci passerete sopra”.

Toti: è una giornata di dolore e di orgoglio “Una giornata di dolore ma anche di orgoglio per Genova, ricordiamo 43 vittime, per cui speriamoci sia presto una giustizia, non una giustizia sommaria di piazza, ma legata alla verità dei tribunali, di orgoglio perché un anno dopo la città arriva sollevata, tutto quello che potevamo lo abbiamo fatto”. Lo ha detto il governatore Giovanni Toti. Alle 11.36, nel momento esatto del crollo, Genova si fermerà per un minuto di raccoglimento. A rompere il silenzio ci saranno solo il suono delle campane delle chiese della città e il fischio delle sirene delle navi attraccate al porto.

La lettera di Mattarella al Secolo XIX Nel giorno della commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi, “che tanti lutti, tante sofferenze e tante difficolta’ ha creato alla operosa citta’ di genova e ai suoi abitanti”, il presidente della repubblica Sergio Mattarella scrive un breve saluto sulle pagine del Secolo XIX, accogliendo l’invito del direttore Luca Ubaldeschi e del senatore a vita e architetto genovese Renzo Piano. “Un anno non è trascorso invano” “Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non e’ trascorso invano”, scrive Mattarella. “Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, e’ pronto e gia’ sono stati avviati lavori per la sua costruzione. Il nuovo ponte sara’ in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a piano, di ‘rammendare’ la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una citta’ spezzata, non solo materialmente, in due”. “Non cancellare il dolore. L’Italia abbraccia Genova” Rammendare, pero’, specifica il presidente, “non significa cancellare”. Il nuovo ponte, infatti, “ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall’uomo, che si poteva e doveva evitare. Nulla puo’ estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell’incuria, dell’omesso controllo, della colpevole superficialita’, della brama di profitto”. Nei difficili frangenti di un anno fa “fu ben chiaro che la tragedia di genova era la tragedia dell’italia intera e che tutta l’italia si stringeva, in un abbraccio ideale, attorno a Genova e ai genovesi”, ricorda Mattarella.

“Giustizia fino in fondo” Per lui, tornare a Genova, il 14 agosto di quest’anno, vuol dire innanzitutto: “fare memoria, dolorosa e composta, delle quarantatre’ persone che rimasero uccise” per ribadire “la vicinanza e la solidarieta’ della repubblica italiana alle loro famiglie”. Ognuna di esse “aveva una sua storia, una sua provenienza geografica, un universo di relazioni e di affetti, un volto, un nome. Nel loro nome dobbiamo pretendere che la giustizia vada fino in fondo, senza remore, svelando responsabilita’ e sanzionando colpevoli”. La presenza, oggi, delle piu’ alte istituzioni a genova, conclude Mattarella, “ha il significato di testimoniare unanime sostegno, non solo a parole, a una citta’ e alla tenacia e al coraggio dei suoi abitanti, che hanno diritto alla rinascita economica e sociale attraverso lo sviluppo di una rete di infrastrutture e servizi capace di accompagnarne ed esaltarne lo spirito imprenditoriale”.

I vertici di Atlantia a Genova Il presidente e l’amministratore delegato di Atlantia, Fabio Cerchiai e Giovanni Castellucci, sono arrivati poco prima delle 9 a Genova per partecipare alla cerimonia di commemorazione del primo anniversario del crollo di Ponte Morandi. I due manager sono entrati nel capannone allestito nei pressi della pila 9 del nuovo viadotto in costruzione, senza rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti presenti. Autostrade per l’Italia e il suo ad Giovanni Castellucci sono indagati dalla procura di Genova con le accuse di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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