Gaetano Scirea è stato uno dei più grandi difensori della storia del calcio e una figura emblematica della Juventus e della Nazionale italiana. La sua carriera è caratterizzata da uno stile di gioco elegante, una grande intelligenza tattica e un’incredibile sportività, qualità che lo hanno reso non solo un calciatore ammirato, ma anche una persona rispettata e amata da tutti.

Nato il 25 maggio 1953 a Cernusco sul Naviglio, Scirea iniziò la sua carriera calcistica nel 1972 con la maglia dell’Atalanta per poi passare, due anni dopo, alla Juventus, dove trascorse gran parte della sua vita professionale. Con i bianconeri, Scirea vinse numerosi trofei, tra cui sei scudetti e una Coppa dei Campioni nel 1985. La sua capacità di leggere il gioco e anticipare le mosse degli avversari lo rese un difensore temuto, ma anche un grande costruttore di gioco, capace di lanciare azioni offensive con passaggi precisi.

Ma ciò che rende Scirea ancora più speciale è il suo comportamento dentro e fuori dal campo. La sua sportività e il rispetto per gli avversari lo resero un esempio da seguire. In un’epoca in cui il calcio era spesso segnato da rivalità accese e comportamenti poco sportivi, Scirea si distinse per il suo fair play e la sua umanità.

A livello internazionale, Scirea fu parte della Nazionale italiana che vinse il Mondiale del 1982 in Spagna, un trionfo che rimane nella memoria collettiva degli appassionati di calcio. La sua carriera si interruppe tragicamente il 3 settembre 1989, quando, all’età di 36 anni, perse la vita in un incidente stradale in Polonia.

Il suo lascito va oltre le statistiche e i trofei: Gaetano Scirea è ricordato come un vero gentiluomo del calcio, una persona che ha incarnato i valori dello sport, della lealtà e del rispetto, e la cui memoria è ancora viva nei cuori degli appassionati di calcio di ogni generazione.

Se allenassi una squadra di calcio del settore giovanile, per raccontare l’uomo e lo sportivo Gaetano Scirea, porterei tutta la squadra in pizzeria e, prima di pensare al cibo per lo stomaco punterei su quello della mente, cercando di sottolineare il suo essere una leggenda del calcio italiano e un esempio straordinario di cosa significhi essere un grande difensore. Immaginateun giocatore che non solo eccelle per abilità tecniche e fisiche, ma che incarna anche valori come il fair play, la leadership e il rispetto per gli avversari.

Un calciatore che era noto per la sua intelligenza tattica, la capacità di leggere il gioco e per il suo posizionamento impeccabile. Non era solo unamuraglia difensiva, ma anche un difensore che sapeva impostare il gioco dal retro, aiutando la sua squadra a costruire azioni offensive.

Scirea era anche un grande sportivo. Era raro vederlo commettere fallo e spesso riusciva a fermare gli attaccanti avversari senza mai ricorrere a interventi duri o fallosi. Questo lo ha reso non solo un calciatore rispettato, ma anche un uomo apprezzato da tutti, dai compagni di squadra agli avversari. La sua etica del lavoro e la dedizione all’allenamento sono qualità fondamentali che ogni giovane calciatore, voi compresi, dovrebbe emulare.

In campo, Scirea era un vero leader, capace di ispirare fiducia nei suoi compagni. Anche dopo la sua prematura scomparsa, il suo esempio continua a vivere nel cuore degli appassionati di calcio. Per un giovane calciatore di oggi, Scirea rappresenta l’ideale del calciatore completo, non solo per le sue abilità tecniche ma anche per il modo in cui si comportava sia dentro che fuori dal campo.

Ragazzi, se il vostro obbiettivo è quello di diventare grandi calciatori, non dimenticate mai l’importanza del rispetto, della sportività e del lavoro di squadra, proprio come faceva Gaetano Scirea.

A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto Lapresse 

Editorialista Marco Benazzi

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