Il musicista di Jazz Gabriele Mirabassi
Dall’inizio del Novecento il clarinetto è stato uno strumento fondamentale nella fusione tra la Musica Jazz e quella Classica, la musica colta: nell’era dello Swing Benny Goodman,  Artie Show e Woody Herman sono diventati capo orchestra e clarinettisti famosi da una sponda all’altra dell’Atlantico, facendo del clarinetto uno strumento sempre più solista.
“Il loro registro si è ampliato negli anni successivi e ha contribuito ad allargare il repertorio tradizionalmente proposto ancora oggi, nella maggior parte dei conservatori”.
In questo nuovo articolo mi sono soffermato sul clarinettista umbro Gabriele Mirabassi, artista che nella sua attività di musicista si muove con uguale disinvoltura sia nella Musica Jazz, che nella Musica Classica, negli ultimi anni svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e Sud-americana.
Collabora sistematicamente con artisti in ambiti eterogenei, partecipando a progetti di teatro, danza e canzone d’autore italiana, da: Giannmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere Mina, Giorgio Rossi, David Riondino e Marco Paolini.
Le collaborazioni nel corso degli anni sono state numerosissime come: Richard Galliano, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi,  Marc Johnson, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia,  Roberto Gatto, Rabih Abu-Khalil, Edoardo Castaneda. In Brasile collabora con i musicisti Giunga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, Trio Madeira Brazil, Arquestra a Base de Saprò di Curitiba.
Nella Musica Classica il clarinettista umbro collabora invececon: John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Orchestra Filarmonica delle Marche, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra d’archi Italiana, Banda Sinfonica do Estado de Sao Paoulo do Brazil, Ensamble Conductus,  Orchestra Bruno Maderna. Oltre ad essere leader del Quartetto Canto di Ebano.
“Nel nuovo progetto in quartetto Gabriele Mirabassi, uno dei nostri più apprezzati clarinettisti, incontra il chitarrista Peo Alfonsi, il contrabbassista Salvatore Maiore e il batterista Alfred Kramer”.

Quanto al genere, si potrebbe ormai definirlo “Alla Mirabassi”, con composizioni originali che prendono ispirazione dalla tradizione popolare – rivisitata però con molta originalità e grandissima attenzione alla sofisticata costruzione delle tessiture strumentali – alternata a brani della musica brasiliana,  per la quale Mirabassi ha tanta attenzione e vocazione in un legame strettissimo con uno dei suoi grandi rappresentanti contemporanei, Guinga.
Ma, come sempre, la differenza nei lavori di Mirabassi la fa lui, capace di muovere e commuovere con il solo suono prodotto dal suo clarinetto, che ora è struggente (“8 anni”), ora lucido come il legno di cui è realizzato (“Canto d’ebano“), ora guizzante e imprevedibile (“Chisciotte“), ora capace di iscrivere linee di sapore squisitamente jazzistico all’interno di ritmi brasiliani (“Vè se gostas“).
Il corposo suono del contrabbasso di Maiore e le delicate, suggestive sonorità della chitarra di Alfredo Alfonsi, la cui equilibrata sensibilità rischia di far passare in secondo piano il ruolo che svolge: ascoltatelo con attenzione”, nel CD audio,  “ad esempio dietro il lungo solo di Mirabassi i “eu quesrò è sossego” aiutano senz’altro la buona riuscita di un lavoro, la cui accuratezza lo impone come uno dei lavori italiani più interessanti della stagione”¹).
L’opera discografica viene premiata col Premio Arrigo Polillo come “Miglior disco dell’anno – Top Jazz 2008.
Mirabassi suona attualmente in duo con i chitarristi brasiliani Guinga e Roberto Taufic, con quest’ultimo condivide il progetto “Um Brasil Diferente“, con il pianista Andrè Mehmari; il clarinettista umbro a dato vita al progetto “Miramari”,  con il pianista Andrea Lucchesini, con la partecipazione di Richard Galliano, Enrico Pieranunzi, Gabriele Mirabassi, collabora in trio con Nando Di Modugno e Pierluigi Barducci, dando vita al progetto “Gli Amori Sospesi” e “scanzonanti – opera che contamina“, il trio musicale con l’inclusione della parola, un quarto strumentale che viene pronunciato, “suonato” da David Riondino, l’attore, in trio con gli artisti Roberto Taufic e Cristina Renzetti, nel progetto “Correnteza” e in duo con Enrico Zenisi.
Gabriele Mirabassi
Inoltre Gabriele Mirabassi progetta in duo, con la musicista Clarice Assad “Un concerto” inedito all’insegna del jazz e della World Music che unisce i due grandi artisti del panorama musicale internazionale: Clarice Assad e Gabriele Mirabassi si rincontrano sul palco dopo ventiquattro anni, quando il clarinettista registrò un album con il padre Sergio Assad uno dei più noti chitarristi e compositori odierni, a cui Clarice partecipò con il suo primo brano “Flutuante“. “Originaria di Rio de Janerio, Clarice Assad si è esibita professionalmente sin dall’età di sette anni, presentando opere in Europa,  Sud America, Stati Uniti e Giappone. Artista versatile, è un’apprezzata pianista, produttrice e musicista jazz con un prezioso talento per l’improvvisazione scat. Le sue creazioni sono caratterizzate da un’ampia varietà di stili: canta in portoghese, francese, italiano e inglese e cerca di utilizzare la voce come strumento, creando un vasto fraseggio di tecniche innovative”.
Inoltre il clarinettista perugino incontra il pianista Enrico Pieranunzi, il violista Gabriele Pieranunzi, due fratelli e con loro forma in questa occasione un trio, con un progetto, un concerto dedicato a Gershwin,  dal titolo “Play Gershwin“, questo concerto si terrà al Noto Musica Festival nel 2022, nella suggestiva città di Noto, Patrimonio Unesco, nella Regione siciliana. Noto è sede anche episcopale, definita la “Capitale del Barocco“, nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanita’ dall’UNESCO,  insieme con le altre città tardobarocche della Val di Noto.
Gabriele Mirabassi, oggi continua a fare musica e a elaborare non solo la Musica Jazz, ma anche la Musica Classica, quella della tradizione di molti paesi del mondo.
A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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