E dopo l’arrivo degli americani, ecco il primo segnale di un cambiamento preventivabile, le dimissioni da Direttore Generale di Daniele Martini.
Che questa sia una prima risposta a chi chiedeva se fosse tornato il Cesena o si fosse ancora al Romagna Centro, magari qualche dubbio in meno può esserci, anche perché le due realtà, da oggi in poi “dovrebbero” slegarsi sempre più, al di là di quale fosse l’effettiva realtà.
Certo non ci si poteva aspettare che i primi segni del cambiamento prescindessero da quello che è il settore dirigenziale della Società, perché certi incarichi sono quelli che poi segnano la via da percorrere.

Che i nuovi proprietari siano competenti o meno, ce lo dirà il futuro, anche rispetto a chi saranno le figure chiave all’interno del Cesena, cui si affideranno; considerando che, ringraziati tutti coloro che hanno lavorato per ridare vita al Cavalluccio dopo il fallimento, per fare l’auspicato salto di qualità, serva gente di maggiore competenza, o se vogliamo, che sia già esperta di un calcio di categoria superiore.

Nessuno potrà mai mancare di rispettare il lavoro di questi ultimi quattro anni, e sono il primo ad aver più volte scritto in favore del gruppo della precedente gestione, però è naturale che le cose abbiano un diverso indirizzo, che i nuovi proprietari, comunque affiancati da chi il Cesena lo conosce bene, decidano con la loro testa, dato anche che oggi sono loro a metterci i soldi.

Credo, per quello che ho visto succedere in decenni di pallone, che oggi siamo al giorno in cui inizia la gestione vera del nuovo Cesena, questo senza polemiche (che a mio modesto parere non servono a nessuno) che ci farebbero cadere in qualcosa che è l’unica peggio del calcio: la politica.

Da domani ci saranno altre novità e solo i risultati, economici e del campo, ci diranno quale sarà la loro portata, sempre però con un solo obiettivo, il bene del Cesena, al di là di tutto, anche della categoria.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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