Quinta doppietta consecutiva Mercedes nel Mondiale di Formula 1, con Hamilton che precede Bottas e la Red Bull di Verstappen, nel Gran Premio di Barcellona, mentre le Ferrari devono accontentarsi di guardare il podio dal basso; un basso che vale anche per la classifica, visto che l’olandese ha superato Vettel anche nella classifica piloti.
E’ stato nuovamente un fine settimana di gloria per la casa tedesca quello catalano, con le due vetture sempre a tirare la fila, mai neppure avvicinate dalla concorrenza che, gara dopo gara invece di migliorare si sta sciogliendo come neve al sole, e non siamo ancora in estate!
Le Ferrari, partite ad inizio stagione con tantissime speranze, dimostrano che non solo il cambio di livrea ha portato l’opaco a Maranello; non è infatti solo la colorazione della vettura ad aver abbandonato la brillantezza, ma un po’ tutta la scuderia, e cambiato il “manico” ai box, non sono finite le scelte sbagliate di strategia e gli errori che stanno pesantemente condizionando la stagione.
Scaricare le colpe per le sconfitte delle stagioni precedenti su Maurizio Arrivabene è stato facile, così come sostituirlo con Mattia Binotto, che privo della bacchetta magica non sta facendo meglio del suo predecessore, anzi, deve evidentemente fare i conti con una macchina bella ma così fragile da non poter sfruttare le qualità che certo ci sono.
Purtroppo stagioni che nascono con il piede sbagliato ci sono, semmai c’è da chiedersi perché debbano sempre capitare alla Ferrari e mai alla Mercedes, che negli ultimi anni, dopo qualche sconfitta iniziale, ha dominato in lungo ed in largo il Mondiale piloti e quello costruttori; evidentemente anche i cambiamenti del regolamento sono stati interpretati bene sulle frecce d’argento, mentre con la rossa bisogna soffrire e mandare giù bocconi amari a go go.
Stesso discorso vale per i piloti, perché o quelli della Mercedes hanno una fortuna che riesce a passare sopra pure ai loro errori (ma può sempre essere così?) e, viceversa, i ferraristi pagano pegno anche al solo pensiero di commettere un errore, oppure Vettel a volte manda in pista …. suo cugino senza patente …. mentre a Leclerc va lasciato il tempo che ci vuole per passare dalla Sauber alla Ferrari ed imparare a fare (quasi) un altro mestiere.
Brutto inizio dunque per la Ferrari, come peggio non si poteva, specie dopo aver fatto faville nei test invernali, quelli in cui pareva che la rossa fosse la freccia di stagione, salvo poi ritrovarsi con qualcosa che sembra più un’auto a pedali che una macchina da corsa, incapace di sfruttare le gomme, lenta in curva e fragile nel motore ed in altre parti fondamentali, a cui aggiungere gli errori di strategia e quelli dei piloti, per un risultato sotto gli occhi di tutti.
Fortuna che, almeno per il momento, la Red Bull corre praticamente con una macchina sola, dato che Gasly è si sesto in classifica piloti, ma non è mai riuscito ad andare oltre la stessa posizione in gara e salvo ritiri difficilmente ci riuscirà mai; però Verstappen (che pare aver messo la testa un tantino più a posto del solito) è al secondo podio ed è sempre riuscito a precedere almeno una Ferrari, il che non depone a favore delle vetture e dei piloti di Maranello.
Stagione ancora lunga? Certo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, c’è solo da scommettere fino a quando la Mercedes andrà avanti a forza di doppiette, portando entrambe le auto sempre fino in fondo e concedendo ai propri piloti la possibilità di commettere anche qualche errore veniale, perché comunque la superiorità è talmente tanta che ci si può permettere anche di sbagliare qualche volta senza pagare dazio.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio Roma

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui