Il linguaggio espressivo immediatamente riconducibile, all’entusiasmo rimasto intatto negli anni anni, la voglia di inseguire sempre nuovi progetti caratterizzano la personalità di Franco Cerri, il caposcuola della Moderna chitarra jazz in Italia.

Nato a Milano il 29 gennaio 1926, si è formato jezzisticamente con il Be-Bop, la cui frenesia angosciosa è stata temperata nel tempo dalla ricerca di armonie morbide e suadenti, alla radice di un fraseggiare costruito sui contrasti, sulla successione di segmenti melodici anche eterogenei e frutto di un’ispirazione feconda sul feeling del momento, mai precostituita o infarcita di cliché.

Un forte senso del colore caratterizza anche il suo approccio parametro armonico, da lui padroneggiato con naturalezza, elaborato con accostamenti inusuali ma sempre compatibili con la tonalità del pezzo che sta suonando, dove si evidenzia il suo gusto melodico nella rara capacità di “far cantare” le progressioni di accordi.
Negli assolo e nel lavoro di accompagnamento, svolto con gusto sopraffino, emerge quella che forse e la sua qualità più preziosa: una formidabile natura ritmica, spontaneamente portata verso lo Swing più esplicito e coinvolgente, che si estende anche alla pronuncia delle frasi, al loro respiro interno, al modo stesso in cui vengono attaccate le note.

La sua lunga feconda carriera, costellata da innumerevoli tappe di assoluto rilievo, è cominciata nel 1945, al fianco di Gorni Kramer, sviluppandosi poi attraverso una serie di incontri con personalità di vertice della storia jazzistica di vertice della storia jazzistica dai chitarristi Django Reinhardt, Jim Hall, Barney Kessel, al trombettista Chet Baker, dal sassofonista Gerry Mulligan, all’impareggiabile cantante Billie Holiday, dal sassofonista Lee Konitz, ai musicisti del Modern Jazz Quartet.
Cerri ha poi suonato con tutti i grandi jazzisti italiani e con molte personalità della scena europea, contribuendo anche alla scoperta e al lancio di alcuni. La sua carriera è caratterizzata da una intensa attività concertistica e da storiche collaborazioni con la televisione, che lo hanno reso artista popolare anche presso il grande pubblico grazie a programmi divulgativi ai quali hanno preso parte famosi jazzman nazionali e internazionali.

Tra questi, ricordiamo: Di Jazz in Jazz, Jazz primo amore, Fine serata da Franco Cerri.
Nel 1980 ha inaugurato il sodalizio con uno dei principali artefici del jazz italiano, il pianista e compositore Enrico Intra, e nell’ultimo ventennio si è mosso come Presidente dell’Associazione Culturale Musica Oggi (di cui, con Intra e Maurizio Franco, è uno dei fondatori), che dirige i Civici Corsi di Jazz di Milano. In seno ai corsi ha fondato il Guintar Ensamble, un quartetto di chitarre che funziona come un autentico laboratorio musicale.

Ha pubblicato, insieme a Mario Gangi, il celeberrimo Corso di Chitarra edito dalla Fondazione Fratelli Fabbri e, con Paolo Cattaneo e Giovanni Monteforte, il libro Chitarra Jazz approcci, sviluppi, esperienze, edito dalla Ricordi.

Franco Cerri riceve la sua prima chitarra dal padre, a diciassette anni, inizia ad imparare a suonare da autodidatta, il suo riferimento è il noto chitarrista Michele Artuso, di cui studia l’apprendimento della tecnica.
Durante la seconda Guerra Mondiale si esibisce in spettacoli per lavoratori nei dopolavoro, insieme con alcune orchestre, riuscendo a farsi notare per la sua tecnica; in questo periodo Cerri ha la sua prima esibizione radiofonica a Radio Tevere, nel programma, voce di Roma Libera.

Un programma radiofonico molto innovativo che scosse la monotonia della RSI divenendo il programma più seguito del Nord Italia, anche da molti antifascisti. La radio, appoggiata dallo stesso Mussolini, fingeva di trasmettere da un stazione clandestina di Roma, mentre in realtà trasmetteva da Milano, sfuggendo alla censura e ottenendo così la massima libertà nelle scelte redazionali come la messa in onda di Musica Jazz o la diffusione di radio-giornali con notizie molto precise e realistiche.
Franco Cerri inizia la sua attività professionale nel 1945 con l’ingresso nell’orchestra di Gorni Kramer indimenticabile musicista fisarmonicista di tante trasmissioni televisive, a cui viene presentato dai componenti del Quartetto Cetra, che lo hanno ascoltato dal vivo: il suo debutto avviene nello spettacolo Vento del Nord, in cui suona insieme ai musicisti come Giordano Bruno Martelli, Franco Majoli, Carlo Zeme.

Una delle prime canzoni che registrerà è La Classe degli Asini, per il cantante Natalino Otto.
Nel 1950 Franco Cerri conosce il sassofonista Flavio Ambrosetti, padre del trombettista Franco, con cui decide di formare un gruppo autonomo, il Franco Cerri Quintet, con cui inizia ad incidere i primi dischi e ad esibirsi in tutta Europa, continuando con molti grandi nomi del jazz mondiale a suonare, come il chitarrista Wes Montgomery, il trombettista Chet Baker, i sassofonisti, Gerry Mulligan e Lee Konitz, e il trombettista Dizzy Gillespie.

Nel 1958, ha l’occasione di suonare accompagnando Billie Holiday, in un concerto al Teatro Smeraldo di Milano.
In questa occasione durante l’esibizione della cantante americana venne fischiata da un pubblico composto da giovani e da militari; viene quindi organizzato da alcuni imprenditori della cultura milanese un concerto con le scuse degli organizzatori, questa volta il concerto viene ospitato al Teatro Gerolamo, in cui la Holiday si esibisce con il suo pianista Mal Waldron, con Gene Victory alla batteria e Franco Cerri che in questa occasione suona il contrabbasso.
Nel a una parentesi nella sua carriera di musicista, partecipa come attore ballerino, lavorando con Renato Rascel nella commedia musicale Tobia, Candida Spia.

La RAI lo chiama inoltre come conduttore di alcuni programmi divulgativi sulla Musica Jazz, per la neonata televisione italiana si era nel 1954: i programmi erano, Di Jazz in Jazz, Jazz Primo Amore, Il Jazz in Italia e Il Jazz in Europa, ed è proprio in questo contesto che Cerri si mette in luce come showman oltre che come musicista, al punto da essere chiamato spesso come ospite in trasmissioni televisive di maggior successo, tra queste Il Musichiere; celebre programma televisivo italiano diretto dal regista Antonello Falqui, andato in onda sul programma nazionale il sabato sera per novanta puntate si era nel 1960.
Era trasmesso dallo storico Studio Uno, del nuovissimo Centro di Produzione Rai di Roma, e in Buone Vacanze altro programma di successo.

Cerri ha nuovamente un’esperienza come contrabbassista nel 1959, nel quartetto del clarinettista Aurelio Ciarallo, con il pianista Sal Martinaro e il batterista Gil Cuppini; le altre esperienze che il musicista milanese a con questo strumento acustico, sono i concerti con il sassofonista Lee Konitz e il trombettista Chet Baker.
Nell’ottobre 1966 il chitarrista milanese debutta negli Stati Uniti esibendosi al Lincoln Center di New York, ottenendo notevoli consensi anche presso i musicisti americani. Inoltre porta avanti anche il lavoro di turnista in sala di incisione, lavorando accanto a molti artisti più rappresentativi della Musica Italiana.

Negli anni Cinquanta suona con Bruno Martino, Renato Carosone, Nuccia Bongiovanni, Flo Sandon’s, Nicola Arigliano, Peter Van Wood e Johnny Dorelli, negli anni Sessanta lavora con la indimenticabile Mina, in duetto con Antonio Carlos Jobim, nella canzone classica Corcovado (Quiet Night, Quiet Stars) e con Roberto Vecchioni.

Negli anni Settanta Cerri si prestò in uno spot televisivo pubblicizzando il noto detersivo Bio Presto: inquadrato a mezzo busto, immerso in una vasca di vetro piena d’acqua fino al collo: divenne famoso come l’uomo in ammollo.
Ritornando alla sua vita artistica di musicista, tra i vari gruppi da lui guidati vi è il Franco Cerri Quartet, in cui suonava il batterista Tullio De Piscopo, Angelo Arienti, Franco Bombino e Giorgio Azzolini.
All’inizio degli anni Settanta forma un nuovo quartetto, del vecchio quartetto però rimane solo il batterista Tullio De Piscopo, inserendo tre nuovi strumentisti, il pianista Nando De Luca, il bassista Pino Presti e al Sassofonista Giorgio Baiocco.
Con questi musicisti si esibirà in molte città italiane e sarà al fianco del violinista italofrancese Stephane Grapelli per una serie di concerti nel locale il Jazz Power di Milano.

Per la Fratelli Fabbri Editori Cerri realizza, in collaborazione il chitarrista classico Mario Gangi, un corso di sessanta lezioni, che verrà ristampato in quattro edizioni.

A metà anni Settanta conduce, insieme al pianista Renato Sellani e al figlio Stefano Cerri, la trasmissione dal titolo Angeli e Cornacchie, tre puntate per la regia di Enzo Trapani; dal 1977 al 1979 è ospite fisso, insieme al cantante Nicola Arigliano, nella trasmissione televisiva Non Stop.

Si arriva così agli anni Ottanta, forma con il pianista Enrico Intra un duo, con il quale realizza numerose opere discografiche; non abbandona però la Musica Leggera, e nel 1990 accompagna la cantante Caterina Valente nel suo lavoro discografico del quale verrà prodotto l’album dal titolo A Briglia Sciolta, mentre Cerri nel anno 2005 torna al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, accompagnando Nicola Arigliano insieme al pianista Antonello Vanucchi.
Il 15 febbraio del 2013 il musicista milanese, ritorna al Festival di Sanremo, questa volta come ospite al fianco della cantate e compositrice Simona Molinari e al pianista italoamericano Pete Cianciotti, nell’esecuzione del celebre brano Tua-Nessuno, canzone divenuta celebre grazie all’interpretazione della cantante italiana Jula de Palma, al Festival della Canzone Italiana nel 1959.

Nel 2014 Cerri partecipa alla trasmissione il “Musichione” su Rai2, in questa occasione esegue una versione Swing di Vattene Amore, brano scritto da Amedeo Minghi e da Pasquale Panella e presentato al Festival della Canzone Italiana nel 1990 e cantata in duo da Amedeo Minghi e Mietta, il brano in questa occasione televisiva viene eseguita da Elio e le Storie Tese e Mietta.

Il musicista milanese sempre attento alla didattica, ha contribuito negli anni presso la Civica Scuola di Musica Jazz di Milano, a dar vita a formazioni di allievi con le quali ha collaborato dal vivo e con lavori discografici.

Cerri alla veneranda età di novantacinque anni, prosegue la sua attività di musicista e di didattica alla Scuola Civica di Musica Jazz di Milano, come fosse ieri quando il giovane musicista milanese a iniziato.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui