Il Papa all’Angelus chiede un impegno alla politica per rilanciare il lavoro. “Auguro che in questo periodo molti possano vivere qualche giorno di riposo e di contatto con la natura, in cui ricaricare anche la dimensione spirituale. Nello stesso tempo auspico che, con l’impegno convergente di tutti i responsabili politici ed economici, si rilanci il lavoro: senza lavoro le famiglie e la società non possono andare avanti”.

Il lavoro “è e sarà un problema della post-pandemia” e “ci vuole tanta solidarietà e tanta creatività per risolvere questo problema”. Il ‘s’arrangino’ non è nella logica dei cristiani La logica del cristiano deve essere quella “di farsi carico dell’altro, di non lavarsene le mani, di non girarsi dall’altra parte. Il ‘s’arrangino’ non entra nel vocabolario cristiano”, ha aggiunto il Pontefice.

Sì pane quotidiano, ma non dimenticare chi ne è privo “Gesù ci ha insegnato a chiedere ogni giorno il pane quotidiano: non c’è contrapposizione fra il pane necessario per vivere e il pane che è l’Eucaristia. Anzi, il contrasto nasce se ci accostiamo al Sacramento dimenticando i fratelli che sono privi del necessario”. Così ha detto Papa Francesco prima dell’Angelus in piazza San Pietro.”La compassione, la tenerezza che Gesù ha mostrato nei confronti delle folle non è sentimentalismo – ha spiegato il Pontefice – ma la manifestazione concreta dell’amore che si fa carico delle necessità delle persone.

Siamo chiamati ad accostarci alla mensa eucaristica con questi stessi atteggiamenti di Gesù: compassione dei bisogni altrui, fiducia nell’amore del Padre e coraggiosa condivisione”.

A cura di Renato Lolli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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