INAUGURAZIONE DELL’OPERA PERMANENTE - A LILIANA - DEDICATA ALLA MEMORIA DEL CENSIMENTO DEGLI EBREI DEL 1938
(parte terza e ultima)
Riferimento: GR Channel December 16, 2020
Cari amici lettori, si conclude la “storia” degli ASHKENAZI – I FALSI EBREI.
Mi auguro che sia stata di vostro gradimento anche se lunga e spesso complessa.
Grazie, buona lettura e ancora buone vacanze.
Pier Luigi Cignoli
18. La conferma della storia
Israele porta con sé un mistero: da esso è venuta la nostra salvezza: Gesù, Maria, gli Apostoli, tutti i primi cristiani di discendenza ebraica sono i più grandi santi della chiesa, quali S. Francesco d’Assisi, S. Domenico, S. Giovanni della Croce, S. Teresa d’Avila. Da Israele sono venuti la crocifissione di Gesù e quasi tutti i guai del Corpo Mistico di Gesù, la Chiesa. Basta ricordare il protomartire S. Stefano e l’apostolo S. Giacomo.
Già nell’anno 49, ad appena 15 anni dalla morte di Gesù, i Giudei a Roma cominciarono a fare tanto baccano contro i Cristiani che l’imperatore Claudio fu costretto a espellerli da Roma perché, come dice Svetonio, « nelle contese su Cristo incessantemente tumultuavano » (Vita di Claudio, xxv).
Quindi, allorquando Nerone incendiò Roma, essi gli diedero l’alibi di accusare i cristiani come nemici dell’impero e autori dell’incendio, e gli fecero scatenare la persecuzione contro i cristiani, che poi durò, sotto gli altri imperatori circa 300 anni, facendo milioni di martiri.
Terminate le persecuzioni contro i cristiani, gli ebrei andarono infiltrandosi in tutti i gangli della vita religiosa cristiana e del potere civile, fino ad oggi, fingendosi, all’occorrenza, cristiani per rovinare la Chiesa e raggiungere il potere economico e politico. Basta ricordare il giudeo Ario, fondatore dell’arianesimo, negatore della divinità di Gesù.
Già S. Giovanni Crisostomo lamentava: «Vorrei sfuggire le interminabili e stordenti dispute teologiche, che favoriscono l’insidia rabbinica e sono pietra di scandalo per i fedeli» (contro i Giudei).
E San Girolamo arrivò ad esclamare: « Un mattino il mondo si svegliò esterrefatto accorgendosi di essere diventato ariano ».
Tutte le eresie gnostiche hanno origine dagli ebrei, così come le grandi eresie protestanti: Lutero e Calvino erano falsi convertiti dall’ebraismo. Don Luigi Cozzi nel suo libro Il nuovo ordine dell’Anticristo (Solimbergo, PN) fa un rapido quadro dell’onnipotenza ebraica. Da esso stralciamo le seguenti notizie:
« Gli Ebrei fanno le prime banche: a metà del ‘600 la “Banca del Giro” nel Veneto; con la “Banca d’Inghilterra”, soprannominata “Jews Walk” danno inizio al loro Potere Segreto Internazionale. Il 24.6.1717 riuniscono segretamente le quattro grandi corporazioni massoniche e fondano la Gran Loggia Unificata del Rito Scozzese Antico Accettato, madre di tutte le massonerie.
Il giudeo Amon Komisky fonda l’Illuminismo con questo preciso programma: “Distruggere la Bestia del Sacro Romano Impero assieme all’idolo, la Chiesa Cattolica”. Gli altri giudei Montagru e Anderson s’impegnano a farlo propagare dalla Massoneria.
Nel 1773 lo straccivendolo Amschel Rothschild, divenuto in poco tempo miliardario raduna a Francoforte sul Meno una trentina di correlegionari banchieri, industriali, economisti e propone loro un piano rivoluzionario per raggiungere il controllo del sistema monetario di ogni Nazione: dare valore a dei pezzi di carta come fossero oro … Con questa tattica la sua famiglia si insedia in tutta l’Europa e per tale scopo manda il figlio Natan a Londra, Jacob a Parigi, Salomon a Vienna, Kalmann a Napoli. L’ebreo Heine ebbe a dire: “Il denaro è il dio dei nostri tempi e Rothschild il suo profeta”.
Oggi gli ebrei non solo possono manovrare l’oro, stampando carta straccia, ma imporre su di essa spudoratamente i simboli della loro dittatura mondialista, come nel dollaro e nel franco francese.
Da uno sguardo ai nostri giorni emerge chiaramente la collusione inscindibile tra l’Alta Banca e la Massoneria … Le organizzazioni che al termine della “Rete” creano il potere mondiale sono il “B’nai B’rith”, integralmente giudeo, e la “Trilaterale” come vertice supremo di ogni commercio e usura bancaria della diaspora. Il primo nasce a New York in casa del magnate Joseph Seligman, come branca del rito massonico scozzese d’Inghilterra, matrice di ogni massoneria, ed è un “ordine segretissimo riservato solo a quegli israeliti dotati di grandi capacità politiche e finanziarie”. Nel 1968 contava 450.000 affiliati in 1.800 Logge, che sono la più potente forza organizzativa dei tempi moderni. Tanto per non sbagliarsi, loro, razzisti assoluti, e schiavisti in guanti gialli, si fanno chiamare “Lega antidiffamazione giudaica”. Il “B’nai B’rith” domina incondizionatamente tutte le altre massonerie e compone l’esecutivo del “Gran Kaal” e del sinedrio con 400 membri, sotto la presidenza di Moses Mendelsshon. . . Attraverso i cardinali Willebrands e Bea, entrambi di origine ebraica, riescono a penetrare nel Concilio a fare da esso dichiarare di non cercare di convertire gli ebrei, a fare dichiarare gli ebrei “i carissimi fratelli maggiori”, e a fare la “Dichiarazione sugli Ebrei carissimi a Dio”.
Il 24.9.1979″, “Panorama”, sotto l’articolo “Dateci il mondo: è nostro”, documentava: “I padroni del mondo sono pochi, con diritto di vita e di morte, e volano allegramente da una riunione Bildelberg a una C.F.R., da una Trilateral ad una Atlantic Institute, dal Cremlino alla Casa Bianca con direttori d’orchestra i Rockfeller e i Cyrus Eaton e Soci in capofila. A sua volta le Sette Sorelle convolano a nozze, tra montagne di petrodollari con gli obesi emiri dei deserti arabi, in attesa che spunti la loro nuova moneta, il Bancor, per far salire il prezzo del barile di petrolio alle stelle e così dissanguare ogni operaio”. Il dott. Quigley nel suo Tragedia e speranza candidamente afferma: “E troppo tardi per l’uomo della strada perché riesca a divincolarsi dal cappio già stretto al suo collo; e se lo tenterà resterà strangolato”.
Gli U.S.A. sono divenuti una colonia ebrea. 
… Continuiamo a citare i fili della “Rete” con la “Tavola Rotonda”, società segreta fondata nel 1891 dai soliti figli del Talmud, C. Rhodes e W. Stead. Nel 1891 essa rinnova la ragnatela degli “Illuminati di Baviera” (setta massonica fondata 1’1.5.1776 dal giudeo Adam Weishaupt), ristrutturandola a cerchi concentrici con un gruppo ristretto di iniziati come i Balfour, i Rothschild, i Milner, che finanzierà tramite lord Buchanan la rivoluzione bolscevica e la nascita dello stato d’Israele. La loro meta era quella di prendere possesso scientificamente del mondo con il metodo fondamentale: “negare a parole quello che operiamo segretamente con le mani”. Altra catena di trasmissione del Gran Kaal è la “Pilgrim Society”, strettamente legata al British Jsrael, che amalgama insieme l’imperialismo inglese, il socialismo fabiano, il biblismo protestante. Il loro simbolo è la “Piramide tronca con il suo occhio onniveggente” cioè quello del Sommo Sacerdote del Sinedrio, stampato nel dollaro americano, il loro dio.
Pietra miliare della “Rete” sono gli “Istituti Internazionali” svilupattisi tra le quinte della “Società delle Nazioni”, dove Mandell raduna l’élite della Massoneria e della Sinarchia. Il capo è il rabbino Stephen Wise, che proclama: “La società delle Nazioni costituisce una tappa importante per l’instaurazione socialista mondiale, sotto l’autorità e il controllo dell’Alta Finanza internazionale ebraica”.
… Continuare con la sequela delle altre organizzazioni sorelle come il Pugwash, il C.R.F., il Bilderberger Club e simili, non sarebbe altro che ripetere la trama che parte dalla stessa matrice razzista e menzognera. E allora terminiamo con un’occhiata sulla Trilaterale, la quale con il B’nai B’rith costituisce l’asse portante della schiavitù e del terrore mondialisti. Fondata nel 1973 da David Rockfeller come centro del nuovo “club dei ricchi”, in essa confluiscono in perfetta intesa i vari Bildelberg C.R.F. con una concentrazione insuperabile di mezzi economici e di propaganda. I suoi 200 membri hanno lo scopo di finirla con la menzognera divisione tra blocchi contrapposti per unire attorno al loro, formato dagli U.S.A., Europa, Giappone, tutte le Nazioni, dall’Atlantico al Mar Giallo. A questo scopo Kissinger, con una sola partitina da tennis da tavolo riporta all’ovile la Cina.
Gli ebrei, mentre da un lato dirigono la politica mondiale degli U.S.A., dall’altro dirigono la politica sovietica: la rivoluzione sovietica, preparata dall’ebreo Marx, fu fatta dagli ebrei: 18 dei 20 compagni di Lenin erano ebrei ed essi diressero con l’ebreo Jagoda il massacro dei cristiani e particolarmente dei religiosi; ed ora sono al Comando delle Forze sovietiche e del KGB con i capi di Stato Maggiore Jazov e Moiseyev, con Medvedev, e col ministro attuale degli esteri Bessmert mykhn, mentre la stessa moglie di Gorbaciov, Raissa, è pure ebrea. Gli ebrei praticamente dirigono quasi tutti gli avvenimenti internazionali, compresa l’ultima guerra mondiale: erano ebrei Hitler (ebrea sua madre Clara Polz, figlio di ebrea suo padre Alois, ebree le amanti Eva Braunn e la Waschmann); ebrei il più terribile organizzatore dei campi di concentramento nazisti, Reinhard, il luogotenente di Hitler Rudolf Hess, il successore di Hess, Martin Bormann, l’ideologo del nazismo, Rosemberg, che si formò uno Stato Maggiore tutto di ebrei: Bamler, Gross, Fischer, Muller, Rrauss.
Tutti costoro, insieme ad innumerevoli altri, erano assimilati germanici della setta ebraica asckenazita. Hitler aveva avuto tutti maestri ebrei e a Monaco egli in casa dell’ebreo Bruchmann proclamava la sua ideologia nel Mein Kampf, dopo essersi iscritto alla loggia massonica “La Thule”, seguendo gli insegnamenti della quale raggiunse il potere. Nella guerra fece perire diverse centinaia di migliaia di ebrei che non vollero seguirlo nella sua nuova ideologia nazista e vollero restare fedeli alla B’nai B’rit.
La cifra di 6.000.000 di ebrei uccisi nei campi di sterminio fu inventata dagli ebrei per arricchirsi a spese della Germania risorta nel dopoguerra. Nel 19881’ing. F. Leuchter provò che per uccidere 6.000.000 di ebrei nei forni crematori sarebbero occorsi 68 anni. Lo scopo che si era prefisso Hitler nel fare la guerra era di ricacciare oltre gli Urali Cechi, Polacchi, Russi non germanizzabili e quindi non assimilabili dalla setta ebraica asckenazita. Le vittime in tutto poterono essere il doppio.
L’obiettivo di tutte queste strategie ebraiche è uno solo: raggiungere il dominio mondiale creando un “Ordine Nuovo” con una federazione mondiale degli Stati, con una moneta unica, con una propaganda di libertà religiosa, di laicismo, di relativismo di ogni fede tale da aprire le porte e le braccia al Messia ebraico, che, oggi, per gli ebrei è lo stesso popolo ebreo, ma che domani potrà essere benissimo un presidente ebreo di una federazione mondiale degli Stati, ossia l’Anticristo.
Il presidente degli U.S.A., l’ebreo Bush, recentemente ha detto: “Il primo passo per il Nuovo Ordine Mondiale è stato fatto e gli altri seguiranno con grande celerità”; seguiranno perché gli ebrei posseggono la maggior parte dell’oro del mondo, dirigono i massmedia del mondo, si sono infiltrati in tutti i posti di comando del mondo e in tutti i partiti del mondo, compresa la democrazia cristiana: non resta loro che organizzare, al momento che a essi sembrerà opportuno, la strategia per dare la scalata al potere mondiale.
L’unica forza che potrebbe in qualche modo ostacolare i loro progetti è la Chiesa Cattolica; ma anche a questo gli ebrei hanno pensato organizzando la massoneria ecclesiastica, come vedremo.
Tutto sommato, l’ostilità degli Ebrei verso i cristiani si riduce a una diversa interpretazione dei libri della Bibbia del Vecchio Testamento. Le profezie dei Salmi e dei profeti riguardanti il futuro glorioso Messia noi cristiani le interpretiamo in senso spirituale ed eterno; gli Ebrei le interpretano in senso politico e terreno; le profezie riguardanti l’universale, ricco e glorioso regno del Messia, noi cristiani le interpretiamo sempre in senso spirituale e celeste; gli Ebrei le interpretano al solito in senso terreno e politico; e mentre noi lottiamo per convertire il mondo al Messia, ossia a Gesù, gli Ebrei lottano per raggiungere l’impero su tutte le nazioni; e mentre noi interpretiamo le profezie dei salmi e dei profeti quale minuta descrizione della passione di Gesù (Isaia 53: flagellazione, passione di Gesù; Salmo 21,17: crocifissione di Gesù; ecc.), gli Ebrei vi vedono soltanto le sofferenze del popolo ebreo; ecc. ».
Quando l’esperimento dell’Anticristo, ossia del Sovrano Universale Ebraico sarà fallito, gli Ebrei apriranno gli occhi al vero senso delle profezie bibliche. Allora si convinceranno che Gesù è il più bel fior della loro razza e lo scopo della loro esistenza, si convertiranno a lui e prepareranno la strada al suo sovrano dominio universale, ossia al suo ritorno glorioso della parusia, come dice S. Paolo (Rom. II; 2526).
Il loro sovrano universale ebraico da intronizzare è l’Anticristo.
Gog e Magog 
Cosa lega i Cazari al mito di Gog e Magog evocato nella Bibbia? Probabilmente le origini. Abbiamo visto che Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che il suo popolo discendeva da Togarma, nipote di Magog, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari, popolazioni barbariche. Gog e Magog sono nomi che evocano un mistero, stretto tra mito e realtà, tra leggenda e storia. Nel mito e nella leggenda sono popolazioni “barbariche” particolarmente cruente che cercheranno di devastare tutto il mondo. La fantasia sul nemico potenziale si è accesa e per la leggenda questi popoli sono giganti mostruosi, si cibano di esseri umani e di serpenti, insomma hanno tratti diabolici. Siccome per l’impero romano il pericolo era venuto sempre dal nord e dall’Asia, come nel caso degli Unni, popoli che in tempi passati avevano già provato a invadere l’Europa, meditando la storia, era nata evidentemente l’idea che, temibili popoli che avrebbero potuto ripetere quelle imprese e compierle di peggiori, erano stati fermati da Alessandro Magno. Questi, nell’immaginario, avrebbe costruito una grande muraglia per arginarli, ma i popoli di Gog e Magog le travalicheranno con un trionfo momentaneo. Ciò è quanto è scritto nell’Apocalisse dello pseudo-Metodio (VII secolo) ove si legge come, con l’aiuto di Dio, Alessandro Magno rinchiuse i discendenti di Jafet tra due montagne chiamate “i seni del Nord”, sigillate da possenti porte fatte di “absinthium”, metallo indistruttibile, ma nell’ultimo giorno, avverte Metodio, Gog e Magog usciranno a capo delle loro terribili genti, dilagando nella terra d’Israele. I discendenti di Jafet sono i Cazari aschenaziti i quali, dalle origini fino ad oggi, perpetuano la mistificazione della discendenza diretta da Sem di Abramo, vero erede della promessa di Dio sulla terra di Palestina.
“Il Bicorne” che identifica, probabilmente, la figura di Alessandro Magno per la fama di conquistatore di territori poco noti dell’Asia, travalicò i secoli e i confini, dando origine a un vero e proprio mito letterario. In definitiva Alessandro senza saperlo fu un illuminato, uno strumento del Dio della storia onde consentirne un ordinato sviluppo e quindi è rappresentato con le due corna come del resto Mosè, illuminato da Dio.
Tali idee però, in effetti, trovano la radice nel Corano ove la XVIII Sura Al-Kahf, La Caverna, parla anche di Zul Karmein il Bicorne, nome con cui designa Alessandro Magno, identificato nel mito greco nel figlio di Olimpia e di Ammone, raffigurato con corna d’ariete che ferma Gog e Magog.
Si legge, infatti, nei versetti dal 93 al 102:
93 – Quando (il Bicorne) giunse alle due barriere, trovò tra di loro un popolo che quasi non comprendeva alcun linguaggio.
94 – Dissero: O Bicorne, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro.
95 – Disse: Ciò che il mio Signore mi ha concesso è assai migliore. Voi aiutatemi con energia e porrò una diga tra voi e loro.
96 – Portatemi masse di ferro. Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: Soffiate! Quando fu incandescente, disse: Portatemi rame, affinché io lo versi sopra.
97 – Così non poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco.
98 – Disse: Ecco una misericordia che proviene dal mio Signore. Quando verrà la promessa del mio Signore, sarà ridotta in polvere; e la promessa del mio Signore è veridica.
99 – In quel Giorno lasceremo che calino in ondate gli uni sugli altri. Sarà soffiato nel Corno e li riuniremo tutti insieme.
100 – In quel Giorno mostreremo l’Inferno ai miscredenti
101 – che hanno avuto gli occhi velati di fronte al Mio Monito e che non potevano udire.
102 – I miscredenti credono di potersi scegliere per patroni i Miei servi all’infuori di Me? In verità abbiamo preparato l’Inferno come dimora dei miscredenti.
In definitiva secondo il Corano, la porta che blocca quei popoli sarà scardinata per volere di Dio solo alla fine dei tempi.
L’immaginifica muraglia
“Iskandr-nâma” o Libro di Alessandro di Nizâmî, la saga persiana che ha origine evidentemente dal Corano, racconta l’epica di Sayîdnâ Dhû Al-Qarnaîn, ove particolare attenzione viene data all’episodio della costruzione della Grande Muraglia, al fine di contenere le orde bibliche di Gog e Magog.
Nel Medioevo la leggenda si arricchì appunto grazie a poeti islamici nel secolo XII l’irruzione dei Mongoli atterrì il mondo e si pensò che fossero i profetizzati Gog e Magog anche perché il nome di Magog era abbastanza simile a quello di Mongoli. Nel libro del Milione, redatto da Rustichello da Pisa sotto dettatura di Marco Polo dopo il 1295, Gog e Magog sono regioni del Tenduk, abitata da una tribù chiamata Gog e dai Tartari.
Nel Talmud nell’”Aggadah” si dice di due Messia, un primo Messia della stirpe di Giuseppe, raduna gli israeliti dispersi e ripristina il Tempio, ma muore sconfiggendo, in una guerra che pone fine a tutte le guerre, il re Gog di Magog, il cui primo re Armilo sarebbe nato da un rapporto sessuale tra Satana e la statua di pietra di una ragazza romana.
Dopo compare il Messia finale, della stirpe di Davide, redentore di Israele e dell’umanità, che sottomette le potenze ostili a Dio e guida da ogni parte del mondo il Raduno degli Esiliati – “Kibbutz Galuyyot”, rintracciando anche le dieci tribù perdute con l’aiuto del profeta Elia (Alan Unterman, “Dizionario di usi e leggende ebraiche”, Laterza, Roma-Bari 1991, p. 129).
La prima volta che si trova il nome di Magog è in Genesi al Capitolo 10 quando espone “La tavola delle nazioni”. Là, tra l’altro, parlando della discendenza dei figli di Noè Genesi 10,2 dice de “I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras”, versetto praticamente ripetuto in 1Cronache 1,5 “Figli di Iafet: Gomer, Magog, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.” Magog è il capostipite di un popolo o di una nazione, ma può anche essere il nome della nazione, ovvero Ma-Gog la terra di Gog; infatti Dio ripete varie volte nella Bibbia ai personaggi “sarai una nazione”.
Nella “Citta di Dio” di Sant’Agostino al capitolo 20 è scritto circa Gog e Magog e l’ultima persecuzione:
11 – ” L’Apocalisse continua: ‘E quando i mille anni saranno compiuti Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per trarre in errore i popoli che sono ai quattro punti cardinali della terra, Gog e Magog, e li condurrà in guerra; il loro numero è come l’arena del mare.’ Dunque alla fine li trarrà in errore allo scopo di condurli alla guerra. Anche prima traeva in errore, nei modi in cui poteva, attraverso numerosi e svariati atti di malvagità. ‘Uscirà’ significa che balzerà dai nascondigli dell’odio in aperta persecuzione. Sarà, nell’imminenza dell’ultimo giudizio, l’ultima persecuzione che in tutto il mondo subirà la Chiesa, cioè tutta la città di Cristo da tutta la città del diavolo, qualunque sia l’estensione dell’una e dell’altra sulla terra. Questi popoli, che denomina Gog e Magog, non si devono intendere come popoli non civili, stanziati in una parte della terra, ovvero i Geti e Massageti, come alcuni suppongono, a causa della lettera iniziale del loro nome, ovvero altri stranieri non associati al diritto romano. Con la frase: ‘Popoli esistenti ai quattro punti cardinali della terra’ è stato indicato che essi sono in tutto il mondo ed ha soggiunto che essi sono ‘Gog e Magog’. Apprendiamo che come significato dei nomi Gog corrisponde a “tetto”, e Magog “dal tetto”, cioè come casa e chi esce di casa. Dunque sono i popoli nei quali precedentemente abbiamo inteso che era rinchiuso il diavolo come in un abisso ed è lui che in certo senso da essi si svincola ed esce, in modo che essi sono il tetto ed egli dal tetto. Se poi applichiamo l’uno e l’altro ai popoli, non uno a loro e l’altro al diavolo, essi sono il tetto perché nel tempo egli è rinchiuso in essi e in certo senso vi è occultato il nemico antico; ed essi saranno dal tetto, allorché dal coperto balzeranno fuori in un odio aperto. Con la frase: ‘E marciarono su tutta la superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città diletta’, non si afferma che sono venuti o verranno da un solo luogo, come se in un solo determinato luogo vi siano l’accampamento dei santi e la città diletta. Questa infatti non è altro che la Chiesa di Cristo diffusa in tutto il mondo. Perciò dovunque essa sarà alla fine, poiché sarà estesa a tutti i popoli, concetto che è stato indicato con il termine ‘superficie della terra’, ivi sarà l’accampamento dei santi, ivi sarà la diletta città di Dio, ivi con la mostruosità di quella persecuzione sarà assediata da tutti i suoi nemici poiché anche essi saranno con lei fra tutti quei popoli. Sarà cioè avvinghiata, stretta, compressa nell’angustia della sofferenza e non abbandonerà la sua difesa armata che è stata espressa con il concetto di accampamento.” Questi popoli dal coperto, dal nascosto usciranno all’aperto con massimo dell’orgoglio. Onkelos; Targum Yonatan Divrè Hayamim e Pessikta’ Zutrata’ fanno corrispondere Magog alla Germania (Un nipote di Gioele in 1Cronache 5,4 ha il nome Gog).
Ezechiele e Apocalisse
Come ho premesso, Gog e Magog sono popoli che sono presentati nei libri apocalittici di Ezechiele dell’Antico Testamento e dell’Apocalisse del Nuovo Testamento. La redazione definitiva del libro del profeta Ezechiele, secondo la maggior parte dei biblisti, è avvenuta in Giudea nel V secolo a.C., ma il testo dice di sé che contiene oracoli ricevuti da quel profeta tra il 592-571 a.C. nell’esilio babilonese.
Ezechiele era fra gli ebrei deportati dopo il primo assedio di Gerusalemme del 596 a.C. e iniziò il ministero profetico nel quinto anno dell’esilio del re Ioiachin (Ezechiele 1,2), quindi nel 593 a.C. e proseguì almeno fino alla presa di Tiro, da parte di Nabucodonosor nel 571 a.C., citata in 29,18. Il libro ha 48 capitoli e il tema specifico del libro è quello dell’invito alla sottomissione a Dio, sempre con il suo popolo pur se in esilio, ma grazie a Lui alla fine Israele sarà vittorioso e Gerusalemme con il Tempio saranno ricostruiti. Il libro è quindi un insieme di visioni e si può ben dire che ha carattere apocalittico.
Gog, del paese di Magog, capo supremo di popoli nemici che alla fine dei tempi s’ergeranno contro gli amici di Dio, è oggetto di profezia nei capitoli 38 e 39, rispettivamente di 23 e 29 versetti.
Il profeta Ezechiele nel capitolo 38 inizia precisando che quanto riferisce è una parola del Signore (38,1) cioè fatti che si compiranno.
Per 4 volte poi il testo ripete “così dice il Signore Dio” – versetti 3, 10, 14 e 17 – e 2 volte “oracolo del Signore Dio”, versetti 18 e 21, quindi quanto dice è asseverato con forza.
Il profeta chiarisce subito che oggetto della rivelazione è proprio Gog capo di nazioni appartenenti alla stirpe di Iafet come Mesec e Tubal a cui si associano altri popoli: “La Persia, l’Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi. Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro schiere. Popoli numerosi sono con te.” (38,5-6)
Mesec e Tubal, come del resto Magog, sono tutti citati come figli di Iafet in Genesi 10,2 e 1Cronache 1,5 e commerciavano con Tiro schiavi e utensili di rame. Antichi documenti le identificano con nazioni a sud-est del mar Nero. Gomer egualmente è figlio di Iafet, padre di Aschenaz, Rifat e Togarma in Genesi 10,2.3 e 1Cronache 1,5-6.
Il popolo disceso da Togarma abitava tra le città di Carchemis in Siria e Carran nell’Anatolia ove risiedeva Abramo prima di andare in Palestina. Put invece è delle famiglie discese da Cam in Genesi 10,6 e 1Cronache 1,8.
Tutti questi popoli muoveranno in armi con i loro eserciti e si rovesceranno come un uragano contro Israele che “abita al centro della terra“. Il testo soggiunge che dice il Signore “io ti manderò sulla mia terra perché le nazioni mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi.” (38,16) Quando, infatti, quei popoli raggiungeranno la terra d’Israele divamperà la collera di Dio. Un grande terremoto, i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo, spada, peste e sangue, grandine come pietre, fuoco e zolfo saranno le manifestazioni.
Il capitolo 39 ripete “così dice il Signore Dio” – versetti 1, 17 e 25 – e ben 6 volte “oracolo del Signore Dio”, versetti 5, 8, 10, 13, 20 e 29.
Con riferimento a quella guerra sarà proprio Dio che farà muovere tutti quei popoli “dagli estremi confini del settentrione”, poi aggiunge “manderò un fuoco su Magòg” e “assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà valle della Moltitudine di Gog.” (39,11)
Forse quella valle è una gola profonda e ripida sull’Arnon che chiude il passo ai viandanti sui monti Abarim nel territorio di Moab. Prosegue poi la profezia “sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d’Israele. Mangerete carne e berrete sangue” (39,17). Profezia cristologica molto importante.
Il libro dell’Apocalisse, attribuito a San Giovanni apostolo, al capitolo 20 riprende evidentemente la visione di Ezechiele. La visione inizia in questo modo: “E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell’Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po’ di tempo.” (Apocalisse 20,1-3)
L’annuncio della risurrezione nel mondo aveva creato la Chiesa di Cristo, argine contro il nemico che dopo le pesanti persecuzioni parve calmarsi e parve allegoricamente come incatenato, per lungo tempo. Potente poi però sarà la reazione che svilupperà prima della vittoria finale di Cristo.
La visione così prosegue: “Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra: il loro numero è come la sabbia del mare. Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.” (Apocalisse 20,7-10)
È da sottolineare il termine accampamento, che ci riporta alla mente gli accampamenti degli ebrei durante la fuga dall’Egitto, a indicare che non si tratta di una situazione definitiva ma provvisoria. Il popolo di Dio è sempre in cammino e la sua patria è la città del cielo. Dopo la caduta di Gerusalemme, e prima della discesa della Gerusalemme celeste, la città amata è provvisoria, è un accampamento. Gog era un re nel paese di Magog con le nazioni dei fratelli tutti figli di Iafet provenienti dal settentrione, ma in definitiva si aggregheranno anche nazioni da ogni parte del mondo, in Apocalisse sono evidentemente nazioni escatologiche.
Oggi, tempo di globalizzazione, questi nemici di Dio e del suo Cristo sono in ogni dove e si fa sempre più verità quanto ha considerato Sant’Agostino al Capitolo XX del “La città di Dio” su Gog e Magog nella citazione che ho riportato nel precedente paragrafo.
Nell’Apocalisse si parla di tre guerre fra il Bene e il Male: 
la prima è in Cielo fra gli angeli dell’Arcangelo Michele e quelli del ribelle Lucifero che diverrà il demonio o satana, lo sconfitto cacciato sulla Terra, dice infatti Apocalisse 12,7-9: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli”. …
 
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto ImagoEconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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