Manca davvero poco agli Europei di Francia. Dopo essersi qualificata come prima del suo girone, l’Italia sarà chiamata a riscattare il mondiale brasiliano e a ripetere l’europeo di quattro anni fa, in cui gli azzurri guidati all’ora da Cesare Prandelli, riuscirono a centrare la finale con gli invincibili di Spagna.

La prossima estate la banda capitanata da Antonio Conte dovrà vedersela con Belgio, Repubblica d’Irlanda e Svezia. Si è parlato di gironi di ferro, di girone impegnativo, quasi proibitivo per la nostra nazionale. Certo, vedendo come sono andati gli ultimi due mondiali, qualche dubbio sul nostro probabile passaggio del turno ci potrebbe anche venire, ma gli europei sono molto diversi dalle competizioni mondiali, e quelli del 2012 lo stanno a testimoniare. In questi quasi due anni, la nostra nazionale è cambiata parecchio. Si è puntato (più che negli anni passati), su giovani di qualità, aprendo anche le porte ai naturalizzati come ad esempio il brasiliano Eder. Anche se i giovani di talento non riescono sempre ad emergere (vista la presenza massiccia di stranieri nei nostri club), Conte è riuscito a mettere insieme un gruppo omogeneo e si può dire anche affiatato.

Poi lo sappiamo bene, se non soffriamo fino alla fine non siamo contenti e anche a Euro 2016 sarà così. Per quanto riguarda le nostre avversarie, dovremo innanzitutto rispettarle in tutto e per tutto, senza dimenticare che noi siamo l’ Italia e loro no. Secondo i bookmakers, la favorita di questo europeo è il Belgio, che si trova al primo posto nel ranking Fifa. Anche se non riesco, ancora, a capacitarmi di questa prima posizione dei belgi (mentre noi ci dobbiamo accontentare del 15′), sono comunque una buona squadra e sicuramente potranno darci del filo da torcere. Da non sottovalutare l’Irlanda e soprattutto la Svezia di Ibrahimovic che nel lontano 2004, ha infornato un bel biscotto insieme alla Danimarca, per buttarci fuori dall’europeo portoghese. Insomma, ci sarà da lottare, perché non esistono gironi facili e abbordabili, ma solo gironi imprevedibili in cui può succedere tutto e il contrario di tutto.

Conte è sicuramente un ottimo allenatore, tecnicamente preparato e di grande intelligenza e sono sicuro che saprà come destreggiarsi in questa nuova avventura. L’unica cosa che mi sento di appuntare alla Federazione Giuoco Calcio italiana e che la nazionale dovrebbe essere un punto di arrivo per allenatori e giocatori e non un punto di partenza. Negli ultimi anni si è voluto dare (a torto o ragione), un po’troppa fiducia a mister e giocatori, forse, non ancora pronti per questo salto. Non fraintendetemi, non vuol dire che una certa esperienza possa sempre pagare (anche i migliori sbagliano), ma a volte sarebbe stato meglio puntare su un tipo di usato sicuro che qualche garanzia in più, l’ avrebbe potuta anche dare. Detto questo, mi auguro che l’Italia torni a fare la voce grossa sia ai mondiali che agli europei. Siamo una nazione di poeti, cantanti, amatori e appassionati di calcio. Riuscire a rialzare la testa in campo internazionale, usando lo sport e in particolare il calcio, potrebbe darci la spinta giusta per uscire da questo momento di impasse.

Speriamo di poterci togliere parecchie soddisfazioni durante la prossima estate, non solo come nazionale di calcio, ma soprattutto come nazione. Eravamo un grande paese e dovremo ritornare ad esserlo.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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