La risposta all’emergenza Coronavirus è stata senza precedenti nella storia dell’uomo. 11.000 miliardi di dollari sono stati stanziati dalla politica in tutto il mondo. La risposta però “ha anche contribuito a far schizzare il debito pubblico globale al livello più alto della storia, al 101,5% del Pil mondiale. Ancora più di quanto era avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale in un post pubblicato sul blog. Tuttavia, Gita Gopinath e Victor Gaspar, rispettivamente capo economista e direttore del Dipartimento delle finanze pubbliche, ritengono che i governi dovrebbero essere cauti nel tagliare la spesa per le loro economie troppo presto, o c’è il rischio di far deragliare la ripresa.

Nonostante la forte risposta all’emergenza, “la necessità di azioni di bilancio non finisce qui, perché non siamo ancora fuori dai guai. Anche se molti paesi stanno uscendo dal grande lockdown, in assenza di una soluzione alla crisi sanitaria restano forti incertezze sulla strada della ripresa”, affermano il capo economista del Fmi, Gita Gopinath e Victor Gaspar, responsabile del Fiscal Monitor del Fmi. “La priorità è la salute pubblica, mettendo in evidenza come la politica di bilancio deve restare flessibile fino a quando non sarà assicurata una via di uscita sicura e duratura”.

Secondo Fmi la crisi può portare a una profonda trasformazione. “Molti dei posti di lavoro distrutti, probabilmente non torneranno. Sarà necessario facilitare il trasferimento di risorse da settori in ritirata verso settori che crescono come l’agricoltura. Non è possibile prevedere con certezza come sarà il mondo post Covid-19.

A cura di Renato Lolli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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