A preoccupare l’agenzia è la scarsa crescita. Per il 2020 l’agenzia prevede un aumento del Pil dello 0,2%, contro il +0,4% stimato prima del dato del quarto trimestre 2019

L’agenzia internazionale Fitch ha confermato il rating dell’Italia a BBB e un outlook negativo. Il rating BBB – spiega Fitch in una nota – riflette un livello di debito pubblico che resta “estremamente elevato”, un trend di crescita del pil “molto basso” e una qualità degli asset del settore bancario che migliora ma “ancora debole”. A ciò – prosegue l’agenzia – si aggiunge un persistente clima di incertezza politica con “una elevata probabilita’” che il governo Conte formato da M5S e Pd non duri per l’intera legislatura fino alla primavera del 2023. Entrando nello specifico delle misure messe in campo dal governo, Fitch sottolinea come quelle per rafforzare la crescita, vedi il taglio del cuneo fiscale sul lavoro o la spinta agli investimenti pubblici, avranno solo un impatto limitato sul pil. Mentre le misure per la lotta all’evasione fiscale e per i tagli alla spesa richiedono tempo per produrre dei benefici: così – si afferma – il loro impatto resta incerto. Tra i fattori che influenzano positivamente il rating, Fitch cita invece “un’economia diversificata e ad alto valore aggiunto, con gli indicatori del Pil pro capite, governance e sviluppo umano molto più forti di quelli degli altri Paesi nello stesso gruppo di classificazione”. Inoltre, “l’Italia ha un moderato livello di indebitamento provato, una maturazione media del debito pubblico relativamente favorevole (6,9 anni), una quota trascurabile di debito in valuta estera, un consistente surplus delle partite correnti e una posizione netta di investimento internazionale vicina all’equilibrio”.

Preoccupa la scarsa crescita
A preoccupare Fitch è la scarsa crescita. Per il 2020 l’agenzia prevede un aumento del Pil dello 0,2%, contro il +0,4% stimato prima del deludente dato del quarto trimestre 2019. Nel 2021, invece, la crescita potrebbe accelerare allo 0,6%. Secondo Fitch, “le riforme strutturali necessarie per rafforzare il debole potenziale di crescita del Paese saranno probabilmente complicate da realizzare, particolarmente nell’attuale contesto, sebbene in qualche modo migliorato, di incertezza politica”.

Per l’agenzia il rapporto tra deficit e Pil salirà al 2,4%
Sul fronte dei conti pubblici, Fitch stima che il rapporto tra deficit e Pil salirà al 2,4% nel 2020, contro il 2,2% previsto dal governo. Il dato, viene spiegato, riflette l’andamento del prodotto interno lordo inferiore allo 0,6% assunto dal governo per costruire il bilancio 2020. Anche la riduzione del cuneo fiscale, afferma l’agenzia, “avrà soltanto un impatto limitato sulla crescita” e “le misure per ridurre l’evasione fiscale e mettere a punto la spending reviex richiederanno tempo per apportare benefici con impatto dunque incerto”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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