In vista del dl Aprile è allo studio l’ipotesi di sospendere l’invio di accertamenti e cartelle fino al 30 settembre, allungando di tre mesi lo stop attualmente previsto fino a fine maggio. Tra i punti su cui la maggioranza sta lavorando, in vista del dl Aprile appunto o, in alternativa, come modifica da introdurre come emendamento al decreto Imprese già all’esame del Parlamento, è prevista anche la sospensione dei pignoramenti di stipendi e pensioni per i debiti con il fisco.

Proroga di tre mesi dello stop alle cartelle
L’idea, per quanto riguarda accertamenti e cartelle esattoriali, è quella di prorogare di tre mesi la sospensione ora prevista fino al 31 maggio. Nei giorni scorsi, in audizione il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aveva fatto notare come la sospensione dell’attività di controllo e accertamento, prevista dai precedenti decreti emergenziali firmati da Conte, scadrà il prossimo 31 maggio. Di conseguenza, dal 1° giugno, senza proroghe, verranno notificati circa 8,5 milioni di atti tributari.

Quindi, non solo cartelle esattoriali di pagamento, ma anche avvisi di accertamento o veri e propri atti esecutivi come i pignoramenti. Anche perché, sempre secondo quanto riferito da Ruffini nel corso della sua audizione, le tasse che l’erario deve ancora recuperare ammontano a più di 950 miliardi di euro.
Ci sarebbero però indiscrezioni riguardanti un rinvio dei termini per il fisco, con il Governo che starebbe pensando a prolungare i periodi di sospensione per cartelle esattoriali e di accertamento.

A questo provvedimento, nel caso in cui venisse inserito nel testo del nuovo decreto, si affiancherebbe un pacchetto di misure fiscali per aiutare i contribuenti in difficoltà. E tra queste ci sono anche interventi sulle compensazioni e l’ipotesi, ancora al vaglio, di sospendere i pignoramenti su stipendio e pensioni per i debiti col fisco. Si guarda anche all’aumento fino a 1 milione del limite alle compensazioni dei crediti fiscali.

Dl aprile in bilico, potrebbe slittare a maggio
Il dl aprile rischia di diventare decreto maggio. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, il dl potrebbe infatti slittare e non far capolino nel Cdm in programma giovedì -ultimo giorno del mese- come da attese. Dietro i ritardi, spiegano fonti di governo, ci sarebbe il lavoro sul Def, che ha rallentato quelli sul nuovo decreto, ma anche alcuni nodi da sbrogliare e che sono ancora sul tavolo.

È dunque corsa contro il tempo per il decreto aprile, che il governo vorrebbe chiudere entro il mese corrente, in coerenza con il rifinanziamento di alcune misure principe introdotte con il Cura Italia. Raggiunta l’intesa sui numeri -si tratta di un decreto monstre di 55 miliardi- resta aperta la partita su molte voci che ne costituiranno l’ossatura, tra tutte il reddito di emergenza, con i 5 Stelle che premono per potenziarlo e Iv che frena, e le misure per le famiglie, che faticano a trovare spazio nel decreto.

A cura di Renato Lolli – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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