Expo

Una storia non completamente edificante quella agli albori dell’Expo di Milano; sono stati fatti espropri, i lavori sono stati tirati via per rispettare i tempi di consegna e le norme di sicurezza sono passate spesso in secondo piano. Ora che ci si sta lasciando la grande Esposizione Universale alle spalle, viene da tirare un po’ le somme di quello che è stato… e da interrogarsi su quello che sarà.

Qualcuno era già partito in quarta pensando di prolungare l’Expo, magari fino a fine anno, ma non si ammettono deroghe.
Nei sei mesi di esposizione ci sono stati meno visitatori stranieri di quanti stimati e più italiani del previsto; forse si poteva fare di più per promuovere l’evento all’estero. Ad ogni modo, le file nei weekend sono state chilometriche e, a tal proposito, ricordiamo la giornata di sabato 12 settembre, quando si è toccata la punta record di 244.994 visite. Arrivare a 20 milioni di visitatori totali, come aveva auspicato Giuseppe Sala, forse era un po’ ambizioso, ma non si può mai sapere.

Intanto, si pensa già al post Expo, e a cosa accadrà all’area di Rho: le proposte sono diverse.

Perché non fare dell’ “Ex-Expo” una città universitaria con tanto di parco dell’innovazione? L’idea è partita dall’Università Statale di Milano e l’iniziativa è stata gradita anche da alcune aziende di stampo scientifico e tecnologico. Magari si potrebbero creare dei laboratori che seguano, sviluppando e approfondendo, i temi di Expo. Il tasto dolente? Occorrerebbero circa 700 milioni di euro. Perlomeno, è praticamente certo che il 40% della zona rimarrà un parco verde.

Chiaramente, l’intera area andrà smantellata e il termine per la procedura è fissato al 30 giugno 2016. C’è anche chi propone di lasciare in piedi una parte dei padiglioni. Claudio De Albertis, presidente della Triennale di Milano, ha avanzato l’idea di tenere nel sito dell’Esposizione Universale, da aprile a settembre 2016, la prossima Triennale di architettura.

Qualunque cosa si decida di fare, la speranza è che la si faccia con la testa e con responsabilità. Le tematiche portate avanti da Expo Milano 2015, “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”, non devono cadere nel dimenticatoio. Queste sfide, che ci troviamo a dover affrontare, possono essere decisive per cambiare in meglio (o in peggio) la vita delle generazioni future.

Lo sviluppo ecosostenibile deve essere un obiettivo da raggiungere nel minor tempo possibile; come recita un’antica massima indiana: “La Terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri padri, ci è stata data in prestito dai nostri figli”.

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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