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Termina il 2014, e sono passati altri 365 giorni. Ma chi ha stabilito questi parametri, insomma, chi ha inventato l'”anno”?

A livello scientifico, un “anno” indica un periodo di tempo pari a quello impiegato dalla Terra per completare la sua orbita attorno al Sole, portando anche all’alternarsi delle stagioni. Un anno è diviso in 365 giorni e 6 ore, poiché la Terra completa la sua orbita in un tempo leggermente superiore. Per questo motivo si è reso necessario introdurre degli anni bisestili composti da 366 giorni, per correggere questa discrepanza. Già nel II secolo a.C. Ipparco di Nicea, astronomo e matematico greco, calcolò che la durata dell’anno era di 365 giorni, 5 ore, 55 minuti e 12 secondi.

Già le civiltà precolombiane, come quella dei maya, elaborarono un complesso calendario dove il mese era formato da 20 giorni.

Forse non tutti sapranno che il nostro calendario, così come lo conosciamo, arriva da Giulio Cesare. Fu lui a volere, nel 46 avanti Cristo, un nuovo calendario, che venne chiamato “calendario giuliano”.

L’inizio del nuovo anno venne posto in corrispondenza del primo di gennaio, modificando così il precedente calendario egizio che faceva cadere la ricorrenza il primo di marzo. Il Capodanno, infatti, l’hanno inventato proprio i romani.

Si pensi che il Capodanno, i babilonesi lo festeggiavano in corrispondenza della prima luna nuova dopo l’equinozio di primavera, mentre i celti  lo celebravano nella notte di Halloween, ovvero tra il 31 ottobre e l’1 novembre. Per gli anglosassoni invece l’anno nuovo iniziava il 25 marzo.

Insomma, un discreto caos. Poi, nel 1582, venne istituito il “calendario gregoriano” (così chiamato da papa Gregorio XIII), e nel 1691, papa Innocenzo XII decretò che il Capodanno, almeno per tutti i popoli di fede cristiana, doveva coincidere con la notte del 31 dicembre.

Quello era il giorno dedicato dalla Chiesa a San Silvestro, il papa che, secondo la leggenda, battezzò l’imperatore Costantino, il primo imperatore cristiano della storia.

Tra scienza e religione, siamo dunque arrivati al Capodanno 2014.

A cura di Silvia Pari

 

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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