Quattro anni fa, il 25 novembre 2016, moriva Fidel Castro, uno dei più controversi personaggi politici della seconda metà del Ventesimo secolo, l’ultimo grande leader rivoluzionario, simbolo indiscusso della lotta antimperialista.

Il leader della rivoluzione cubana era nato a Mayarì, in provincia di Holguin, dalla seconda unione di suo padre, Angel Castro Argiz, uno spagnolo che era giunto sull’isola nel 1898, con Lina Ruz, cubana figlia di immigrati spagnoli.

Da questa unione erano nati sette figli. Oltre a Fidel e a Raul, Ramon e Angela, Agustina, Juana ed Enma che non hanno mai fatto politica, anche se ‘Juanita’ è diventata negli anni un’acerrima avversaria del regime del fratello. Pessimi i rapporti di Fidel, educato in una scuola di gesuiti, con i genitori: il padre morì nel 1956, mentre Castro stava preparando in Messico lo sbarco a Cuba, ma il loro ultimo incontro risaliva a tre anni prima. La madre poté vedere il trionfo del figlio prima di morire nel 1963.

Il sogno rivoluzionario di Fidel
Qualche anno dopo la laurea in legge Fidel si candidò alle presidenziali, progetto subito frustrato per il golpe del 10 marzo di Fulgencio Batista. La sua risposta fu l’assalto alla Caserma della Moncada, il 26 luglio 1953. Per Fidel fu un disastro: i ribelli vennero catturati e 80 di loro fucilati. Castro fu condannato a 15 anni di prigione e, nella sua difesa finale, pronunciò il famoso discorso ‘La storia mi assolverà’, in cui delineò il suo sogno rivoluzionario. Dopo il carcere, amnistiato, l’esilio negli Usa, poi in Messico: è qui che incontrò Ernesto Guevara. Insieme al ‘Che’, il fratello Raul e altri 79 volontari, nel 56 sbarcò nell’isola a bordo del ‘Granma’. Il gruppo, sorpreso dalle truppe di Batista, fu decimato: in 21 riuscirono a rifugiarsi nella Sierra Maestra. Il 1/o gennaio 1959, i ‘barbudos’ entrarono trionfalmente a L’Avana. Castro lo fece qualche giorno dopo.

La vita privata
Tra le migliaia di pagine scritte sulla vita privata del Lider Maximo, l’annotazione dell’amico ‘Gabo’, Gabriel Garcia Marquez: “Protegge la sua intimità con un tale pudore che la sua vita privata è diventata l’enigma più ermetico della sua leggenda”. Fidel – che, secondo un libro, sarebbe sopravvissuto a 638 tentativi di omicidio – si è sposato una volta sola, nel 1948, con Mirta Diaz Balart, 22enne ricca e di buona famiglia, sorella di un compagno di studi universitari: 11 mesi dopo è nato Fidelito, oggi fisico nucleare che resta l’unico figlio riconosciuto di Castro. Nel 1954 il divorzio. Altra figlia di Fidel Castro è Alina Fernandez Revuelta, nata da Natividad ‘Naty’ Revuelta, la donna sposata a un cardiologo che accolse in casa e aiutò il rivoluzionario Fidel. Ex modella, Alina è fuggita nel dicembre 1994 da Cuba e nelle interviste rilasciate da Miami ha ripetuto spesso che tutti i mali dell’isola hanno un solo nome, Fidel Castro. Una donna importante del passato del Lider Maximo è stata Celia Sanchez, per 22 anni al fianco del presidente da amica, confidente e segretaria, prima di morire di cancro nel 1980. Castro avrebbe poi avuto altri cinque figli maschi, che si chiamano tutti con nomi che iniziano con la ‘A’, avuti da una maestra, Dalia Soto del Valle, conosciuta ai tempi dell’alfabetizzazione dell’isola, negli anni Sessanta.

L’ultimo discorso
“Forse questa sarà l’ultima volta in cui parlo in questa stanza. Presto compirò 90 anni. Non mi aveva mai sfiorato una tale idea e non è stato il frutto di uno sforzo, è stato il caso. Presto sarò come tutti gli altri, il turno arriva per tutti”. Con queste parole, Fidel Castro si era congedato ‘in anticipo’ dal suo popolo, rivolgendosi agli oltre mille delegati a chiusura del settimo congresso del partito comunista. Parole accolte da una standing ovation. “Il tempo arriva per tutti noi, ma le idee dei comunisti cubani rimarranno come prova che su questo pianeta, se sono attuate con molto lavoro e con dignità possono produrre i beni materiali e culturali di cui gli esseri umani hanno bisogno”, aveva aggiunto Fidel, con indosso la casacca di una tuta (Adidas blu elettrico) che aveva ormai negli ultimi tempi sostituito la divisa verde militare da ‘lider’ con cui rovesciò nel 1959 Fulgencio Batista.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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