L’ arte filosofica è nata in Grecia migliaia di anni fa. Questo lo sappiamo tutti, perché è storia. La storia dell’inizio della civiltà, del pensare con la propria testa e soprattutto la volontà dell’uomo di cercare delle risposte, fuori e dentro di sé. Per filosofare erano necessarie menti eccelse e così ecco i vari Aristotele, Socrate, Platone e compagnia bella. Personaggi senza tempo come la loro dottrina. Ma che cos’è oggi la Filosofia? Nel mondo digitale e uniformato in cui noi tutti viviamo, c’è ancora posto per questa arte? Chi sono i filosofi di oggi e soprattutto ne esistono ancora? Uno di questi immortali del pensare si chiama Loris Falconi (classe 1981), da Rimini. Attraverso alcuni eventi da li organizzati come ‘Caffè filosofico’, ‘Miti sotto le stelle’ e l’ ‘Escursione filosofica’, ha fatto conoscere questa cultura e tutte le sue sfaccettature al grande pubblico. Ma Loris non ha studiato solo per diventare filosofo, ma anche ipnotista e ipnologo.

Falconi, chi è il Filosofo?

“Il Filosofo è un essere umano vivo e vibrante, alla costante ricerca delle radici e del fondamento di ogni cosa. E’ colui che si interroga sul significato della realtà, che riflette su quello che succede, che sospende, o almeno tenta di farlo, il giudizio. Per il filosofo il ‘perché’ è più importante del ‘come'”.

Qual è il suo ruolo nella società di oggi?

“Il suo ruolo è fondamentale e credo sia necessario che torni a essere centrale. La filosofia, se considerata esclusivamente come autoreferenziale sapere accademico, è destinata a scomparire. Se, invece, riuscirà a tornare alle sue radici originarie, rispondendo al bisogno umano di conferire un Senso alla sua esistenza, parlando al cuore, oltre che alla mente dell’ uomo, allora potrà diventare quel sapere attivo che funge da collante per gli altri saperi, conducendo l’ essere umano verso una rinnovata e consapevole visione di sé e del mondo”.

Falconi, perché ha deciso di intraprendere questa strada?

“Sono fermamente convinto che il Filosofo abbiamo bisogno di scendere in strada, di interagire con gli altri in carne e ossa, di ‘sporcarsi le mani’, ponendosi come un ponte e dando così la possibilità di creare e rafforzare legami e relazioni tra persone e ambiti, lontani e diversi tra loro.
Oggi, più che mai, penso sia vitale scuotere le coscienze, sempre più assopite e obnubilate, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti del sapere”.

Lei è anche ipnotista, come riesce a incastrare il ruolo di filosofo con quello di ipnotista e ipnologo?

“In effetti, per il cosiddetto ‘senso comune’, Filosofia e Ipnosi appaiono distanti, se non addirittura discordanti e contrapposte fra loro: la ‘ragionevole luminosa’ Filosofia insieme all’esoterica oscura Ipnosi. Ebbene sì! Ben venga che, come ha sempre sostenuto il maestro Jung, parti diverse si riconoscano reciprocamente e dialoghino tra loro, in un’ ottica di integrazione e armonia”.

Che differenza esiste tra Ipnologo e Ipnotista?

“L’ Ipnologo è colui che conosce gli strumenti e le tecniche ipnotiche, mentre l’ Ipnotista è quello che le sa utilizzare efficacemente. E’ una mera differenza concettuale. La stessa che poniamo quando distinguiamo tra teoria e pratica, tra uomo del fare e uomo del concetto. Peccato che per quanto riguarda l’ Ipnosi, come per tutto ciò che a che fare con un’ autentica evoluzione personale, tale separazione non è possibile: sarebbe come chiedere a qualcuno di scrivere un trattato generale su una mela,senza averla mai assaggiata. Sarebbe assurdo, non è vero?”

Falconi, tutti possono essere ipnotizzati oppure ci sono dei soggetti più refrattari a questa pratica?

“Tutti sono potenzialmente ipnotizzabili. Può cambiare, naturalmente, il grado di profondità della trance ipnotica, ma in ogni caso, ad esclusione di anziani e bambini che sono suggestionabili più che ipnotizzabili, tutti possono provare questa esperienza. Tutti possono decidere di abbandonare,, almeno per qualche minuto, il proprio giudicante Ego, che tutto cerca di ordinare e controllare, lasciandosi andare al fluire del reale e affidandosi così ad una dimensione più ampia e più saggia, quella che potremmo denominare con Jung, il proprio comprensivo Sé”.

Secondo lei, la società attuale avrebbe bisogno di essere ipnotizzata?

“La società di oggi avrebbe un gran bisogno di essere ipnotizzata, proprio per essere risvegliata. Se la veglia, apparente, rappresenta il mortifero sonno indotto dall’Immaginario Dominante del neo- liberismo tecnico-finanziario, allora il famigerato ‘sogno lucido’ dell’ Immaginazione interpersonale, creativa e trasformante, può rivelarsi come unica via per uscire dal sonno. Un possibile cambiamento collettivo può realizzarsi solo a partire da tanti cambiamenti individuali e incentivarli, fungendo da abile catalizzatore, fa parte della mia professione e del mio essere”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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