Vicenza – Bologna, anno 1956, ospiti in vantaggio per 1-0. Un tiro di Pivatelli viene deviato sul palo da Sentimenti, sull’azione seguente Ezio Pascutti insacca di testa e raddoppia. E’ la prima rete del giovane attaccante arrivato sotto le Due Torri nel 1954, a soli 17 anni, formando una leggendaria coppia d’attacco con Marino Perani.

Di gol Pascutti ne segnerà ben 130, e tanti altri ne fallirà, con il pubblico diviso tra due schieramenti, dalle lodi alle critiche feroci. La carriera dell’attaccante felsineo sarà costellata da tanti infortuni – risolti dal fidato professor Leonardo Gui, il “mago del ginocchio” – che avranno un peso importante sulla sua carriera. Il momento epico della suo percorso calcistico sarà celebrato con la vittoria della Nazionale a Vienna nel 1962, sue le reti vincenti.

Resterà al Bologna fino al 1969 totalizzando 296 presenze e conquistando anche il celebre scudetto del 1964, guadagnato nello spareggio con l’Inter, e una Coppa Mitropa. Pascutti ha detenuto per moltissimo tempo il record di 10 reti consecutive in campionato, superato nel 1994 da Gabriel Batistuta.

Conta 17 presenze in Nazionale, con la quale segna anche 8 reti, ed ha partecipato alle sfortunate spedizioni mondiali del 1962 in Cile e del 1966 in Inghilterra. Con una data destinata a cambiare la sua storia calcistica: il 13 ottobre 1963. L’Italia gioca a Mosca gli ottavi di finale degli Europei. Pascutti viene sgambettato da Dubinski, si alza e gli mostra il pugno, scatta l’espulsione, l’Urss vince 2-0, azzurri eliminati dalla competizione.

Da quel momento in poi sarà per tutti il cattivo, “quello del pugno facile”, fischiato e insultato in tutti i campi, ed ogni vittoria sarà contrassegnata da un’amarezza.

Dopo il ritiro, Pascutti prende il patentino di allenatore di seconda categoria per club semiprofessionistici, allenando squadre nelle serie inferiori, fra cui il Baracca Lugo, il Russi e la Sassuolese.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Diego Alverà

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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