Roberto Mancini celebrate with players Torino 11-06-2019 Juventus Stadium European Qualifiers Qualifying round Italy - Bosnia Photo Image sport/Insidefoto

Siamo finalmente arrivati al dunque, gli Europei di calcio 2020 sono in rampa di partenza ed a Roma è tutto pronto per il fischio di inizio della rassegna continentale, tra Italia e Turchia.
Naturalmente ben prima sono partiti i pronostici, le scommesse su chi succederà al Portogallo sul trono del calcio europeo per Nazionali, così che leggiamo sondaggi a ritmo orario, opinionisti ed addetti ai lavori che si pronunciano su come finirà; in fondo questo è il calcio, fatto non solo del pallone che rotola, ma anche di parole, nel prima come nel dopo i novanta, fatidici, minuti.

Ovviamente in questi casi anche la scienza ci mette becco, come un gruppo di ricerca dell’Università austriaca di Innsbruck, che utilizzando un algoritmo, ha elaborato un pronostico secondo cui sarebbe la Francia a vincere l’europeo, davanti all’Inghilterra ed alla Spagna, con gli azzurri che non andrebbero al di là del settimo posto finale.

Tutto ciò con gli ovvii scongiuri di chi viene poco considerato dai parametri, scientifici e non, utilizzati; quelli che incuriosiscono certamente chiunque, perché si è curiosi di capire se inserendo dei dati si finisca per arrivare a previsioni che poi trovano riscontro sul campo.
Dare la Francia per favorita sembra scoprire l’acqua calda, dato che i transalpini sono i Campioni del Mondo in carica e dispongono di una batteria di calciatori effettivamente fortissima, meno è invece la considerazione generale sull’Inghilterra, formazione che non rispecchia il valore di un calcio ai vertici quando si tratta di Società, molto meno quando invece alle multinazionali d’Albione si tolgono gli stranieri, spesso decisivi nel fare la differenza.

Come per i francesi, il discorso vale per la Spagna, vista come terza forza; i “rossi” non sono più la grande formazione di qualche anno fa, ma le nuove leve la mettono comunque tra le favorite, concetto che può essere esteso alla Germania ed all’Italia, “potenze” sempre presenti nel novero di un calcio di peso specifico elevato.

I “Panzer” sono duri da battere, anche loro con qualche “vecchietto” che risente del passare degli anni e l’aumentare degli acciacchi ma, al di là di parametri ed algoritmi, meglio non sottovalutare la Germania, salvo esporsi a bruttissime figure; cosa che vale anche per la formazione azzurra, Mancini ha riportato l’entusiasmo evaporato dopo la mancata qualificazione a Russia 2018 ed i risultati positivi ne sono stata la diretta conseguenza.

Vero che il nuovo record di vittorie consecutive non ha sempre visto di fronte formazioni di primo piano, però una vittoria è sempre una vittoria e se il tutto non si trasformerà in tracotante superbia, anche l’Italia è da inserire tra le squadre che potranno dire la loro; la lista dei convocati ha sollevato polemiche, ma siamo in Italia e ciascuno ha la sua formazione e chi piace o meno, per cui giusto che il CT abbia seguito il suo pensiero, eventualmente sarà il campo a dire se ha fatto bene o ha sbagliato.
Quindi che si giochi, con i pronostici “umani” o degli algoritmi sotto mano, così avremo un tema in più di discussione e vedremo se sarà davvero la Francia e vincere (i Blues però li danno tutti come favoriti, anche quelli che non capiscono nulla di calcio), oppure la spunterà qualcuna delle altre favorite, o magari la regina sarà una di quelle formazioni che, come il Portogallo, vengono considerate positivamente, ma non nel novero delle migliori.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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