ARNALDO CARUSO PRESIDENTE SOCIETA' ITALIANA DI VIROLOGIA

TURCHIA 4-1-4-1: U. CAKIR, M. CELIK, M. DEMIRAL, C. SOYUNCU, C. MERAS, O. YOKUSLU, K. KARAMAN, O. TUFAN, Y. YAZICI, H. CALHANOGLU, B. YILMAZ. ALL. S.GUNES

ITALIA 4-3-3: G. DONNARUMMA, L. SPINAZZOLA, G. CHIELLINI, L. BONUCCI, A. FLORENZI, M. LOCATELLI, J. JORGINHO, N. BARELLA, L. INSIGNE, C. IMMOBILE, D. BERARDI. ALL. R. MANCINI

L’Italia batte la Turchia per 3-0 allo stadio Olimpico di Roma davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e finalmente col pubblico sugli spalti. Gli azzurri cominciano il cammino nel Girone A calando il tris conquistando un successo piĂą chemeritato. Tutti i gol nella ripresa. Al 53′ Italia in vantaggio con l’autorete di Demiral, al 65′ raddoppio di Immobile. Al 79′ a segno Insigne.
Il ct Roberto Mancini sorride e pensa alla prossima sfida, in programma mercoledì contro la Svizzera, sempre all’Olimpico.
Per le statistiche, è la nona vittoria consecutiva senza subire reti, ed il 28esimo risultato utile consecutivo: ma è soprattutto il modo migliore per cominciare l’Europeo

Sintesi della partita
Gli azzurri aprono il torneo continentale all’Olimpico di Roma, e si fanno vivi subito dalle parti di Cakir. Al 2′ percussione di Berardi, palla al centro per Immobile che conclude da posizione defilata e non riesce ad inquadrare la porta. L’Italia cerca spazi, facendo girare la palla contro avversari compatti e ben ordinati: la Turchia infatti non concede nulla e prova a ripartire di rimessa quando si presenta l’occasione.

La prima vera palla gol per gli azzurri arriva al 17′: triangolo tra Insigne e Berardi, l’attaccante del Napoli non azzecca il destro a giro e il pallone finisce sul fondo. Al 20′ l’Italia reclama un rigore per un presunto tocco di mano di Soyuncu sulla conclusione di Immobile: l’arbitro Makkelie non fischia, il Var non interviene. Sul corner successivo, Chiellini trova il tempo per il colpo di testa: Cakir vola e compie un miracolo. Dopo la fiammata, la Nazionale si prende un po’ di pausa, tira il fiato.

L’imprecisione condiziona la manovra azzurra, la Turchia ha così la possibilitĂ  di schierarsi al meglio a centrocampo dopo qualche minuto in trincea. Cakir al 32′ si limita ad osserva il pallone che, dopo il colpo di testa di Immobile, sfila lentamente sul fondo. Al 37′ nuova opportunitĂ  per Insigne, che può mirare dal limite dell’area: destro soft e centrale che non produce nessun brivido . Al 43′, dopo un fraseggio prolungato, ci prova ancora una volta Immobile: destro secco rasoterra, il numero 1 della Turchia blocca senza patemi. Prima del riposo l’Italia reclama ancora – in modo fondato- un rigore: il fallo di mano di Celik sembra evidente, ma il gioco prosegue e si va al riposo sullo 0-0 con il Var che elettronicamente chiude gli occhi.

L’Italia riparte con Di Lorenzo al posto di Florenzi, mentre la Turchia schiera l’ex romanista Under, che cerca subito di lasciare il segno con un paio di accelerazioni. L’equilibrio salta al 53′. Berardi affonda a destra e mette al centro un cross potente, Demiral interviene in maniera goffa con il petto: autorete, 1-0 per l’Italia. Il vantaggio accende gli uomini di Mancini, che avanzano a folate contro avversari dopo lo svantaggio in evidente difficoltĂ .

Insigne e Berardi non affondano il colpo, sprecando palloni invitanti. La Turchia schiva il colpo del k.o. e rimane in partita, senza però presentarsi dalle parti di Donnarumma. L’Italia continua a spingere e raddoppia con merito al 65′. Spinazzola controlla e spara, Cakir non può fare altro che respingere come può, ma non riesce ad opporsi al tap-in di Immobile: 0-2. Il doppio vantaggio soddisfa gli azzurri che alzano il piede dell’acceleratore, amministrano il gioco e continuano a fare girare la sfera abbassando il ritmo. La Turchia, dopo 20 minuti in apnea, può rialzare la testa e abbozzare una reazione. Al 74′ Donnarumma deve compiere il primo intervento degno di nota, anche se si tratta di una parata di ordinaria amministrazione. Senza forzare, l’Italia cala il tris al 79′ e chiude i giochi. Gli azzurri recuperano palla nella trequarti avversaria, Insigne non può sbagliare: 0-3. Alla fine è un tris che soddisfa il mondo azzurro sportivo, ma anche quello politico, con Mario Draghi che sorride.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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