La prima sezione penale della Cassazione si è espressa e, come era già stato stabilito dalle sentenze di primo e secondo grado, Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, dovranno scontare una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto ad Avetrana il 26 agosto 2010.

Michele Misseri, lo zio della piccola Sarah, sconterà invece una condanna a otto anni per l’occultamento del cadavere della nipote.

Roberto Borgogno, difensore di Cosima e Sabrina, ha commentato che le sue assistite sono “due sventurate, combatteremo fino alla fine perché è una battaglia per la giustizia: è un enorme errore giudiziario”. “Rimaniamo convinti – ha detto Borgogno – che c’è un colpevole, Michele Misseri, e due innocenti che stanno scontando la pena al suo posto”.

Ben diversa la reazione di chi Sarah l’ha amata davvero e da anni ormai attendeva una punizione per chi si è preso il diritto di spegnere per sempre quel sorriso aperto alla vita. “Sarah ha ricevuto giustizia”, ha dichiarato il fratello della giovane vittima, Claudio Scazzi, dopo aver ascoltato la sentenza di ergastolo per la zia e la cugina che ha definito “equilibrata, giunta dopo un lavoro durato tanti anni, di persone fortemente motivate. Il paese deve ringraziare chi ha lavorato a questo caso. In Italia la giustizia c’è”. “Mamma è giù, è stata informata, condivide questo pensiero, anche lei si è sempre affidata alla Procura”, ha concluso.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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