Facebook è ormai parte integrante della nostra vita. Il famoso social network conta ormai più di 1,25 miliardi di persone e in Italia quasi tutti hanno un account Facebook: scrivono post su tutto quello che riguarda la loro vita, pubblicano foto e lo usano come mezzo di comunicazione privato.
Cosa succede però quando muore una persona iscritta a Facebook? La domanda sembra macabra, ma certi eventi, purtroppo, fanno parte della vita.
In caso di morte di un utente Facebook, persone vicine (familiari, fidanzata/o, amici intimi) magari effettuano l’accesso dal suo dispositivo per scrivere un messaggio e avvertire tutti i contatti della triste scomparsa, decidendo in un secondo momento se eliminare o meno l’account.
Ma cosa succede se per qualche motivo amici e parenti non sono in grado di effettuare l’accesso a Facebook? Nel caso in cui, ad esempio, l’utente avesse impostato la compilazione obbligatoria di utente e password a ogni accesso o in caso di smarrimento dei suoi effetti personali. Succede, in questo caso, che l’account rimane inattivo è i parenti vicini alla persona scomparsa non possono fare nulla per avere accesso all’account, con conseguente incapacità di avvertire tutti e chiuderlo.
All’estero è presente da tempo una funzione di eredità dell’account, da poco finalmente in sviluppo anche per l’Italia. Per impostare quindi un erede dell’account Facebook ci basterà andare sulle impostazioni di Facebook e nella sezione “protezione”. La funzione di eredità si chiama “contatto erede” e ci consente di scegliere se rimuovere definitivamente l’account in caso di morte, oppure cederlo ad una persona presente fra i contatti. C’è però da dire che la cessione avrà dei limiti e l’erede non potrà ad esempio creare nuovi stati o visualizzare i suoi messaggi privati.
La nuova funzione sta apparendo progressivamente sugli account degli utenti italiani. Nel caso non venisse ancora visualizzata nelle impostazioni di protezione, basterà semplicemente attendere qualche giorno e potremo impostare, se lo vogliamo, un contatto erede del nostro account in caso di nostra, speriamo molto futura, dipartita.
A cura di Fabrizio Gherardi
