Giornata di paura alle isole Eolie, in un territorio già funestato dal maltempo e dalle abbondanti piogge che hanno provocato allagamenti e colate di fango in provincia di Messina. È una densa nube di fumo dalla cima di Stromboli il simbolo di una domenica invernale nell’arcipelago siciliano. L’attività eruttiva del vulcano che, dopo il terremoto di ieri mattina, ha provocato nel pomeriggio un maremoto.

È stata proprio la ripresa dell’attività vulcanica a generare il maremoto che ha fatto aumentare il livello di allarme per residenti e personale della Protezione civile: attorno alle 15 si sono registrate diverse esplosioni, che hanno provocato il crollo di una parte del bordo del cratere; materiale roccioso che, una volta finito in acqua, ha innalzato un’onda di circa un metro e mezzo e fatto scattare le sirene d’allarme. L’onda si è poi progressivamente affievolita e non ha avuto nessuna conseguenza sulla terraferma e sulla navigazione. La Prefettura di Messina comunica che qualche problema è stato creato solo dalla cenere che sta scendendo dal vulcano a seguito di un’esplosione; disagi, in particolare, nella zona di Piscità, dove sono stati allontanati otto residenti.

Il sisma di magnitudo 4.6 (con epicentro in mare a tre chilometri di profondità a sud dell’isola di Vulcano) è stato registrato dai sismografi dell’INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) alle 8.12 di questa mattina ed è stato seguito da una serie di scosse di assestamento di minore intensità, sempre in mare. A Lipari, la maggiore delle Eolie, alcune porzioni di costone sono franati a Valle Muria, Pianogreca e Mendolita-S.Nicola. Crolli di intonaci si sono verificati nell’ospedale e in alcune abitazioni anche nell’isola di Vulcano. Vetri rotti segnalati un po’ ovunque dagli abitanti delle due isole dell’arcipelago siciliano. Le scosse sono state precedute e seguite da altri due terremoti nel Tirreno meridionale, tra le isole e la Calabria, con magnitudo 2,6 e 2,9. Tanta paura, insomma, e qualche danno ma per fortuna nessuna vittima.

Il sisma è stato avvertito chiaramente dalla popolazione, con diverse persone che sono scese in strada, ma non si sono rese necessarie evacuazioni. Dopo la prima scossa, l’INGV ne ha registrate altre di minor forza, non avvertite dalla popolazione: alle 8.18 (magnitudo 2.0); alle 8.19 (magnitudo 1.7); alle 8.54 (magnitudo 1.8). L’ultima alle 10.38, con magnitudo 1,2. Tutte le scosse si sono verificate in mare, sempre al largo dell’isola di Vulcano, con ipocentro variante tra i 6 e i 9 chilometri di profondità. Nell’area del Messinese sono stati più di 130 gli interventi dei Vigili del fuoco, che dopo essere intervenuti per il maltempo hanno proseguito i servizi proprio per verificare le richieste arrivate a causa del sisma. È stato istituito il Coc (Centro operativo comunale), con la presenza del comandante provinciale che è atterrato con un elicottero del reparto volo VF di Catania, a Lipari. Il personale operativo del distaccamento ha effettuato sopralluoghi in cinque edifici scolastici e un ponte. Le attività, a Lipari, proseguiranno anche nei prossimi giorni secondo le indicazioni del Coc.

A cura di Claudio Piselli – Foto Localteam

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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